Capitolo 36: Tenebra

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L'occhio è rimasto sempre immobile, il suo sguardo non si è mai allontanato dal mio corpo che ormai si sta riducendo in polvere.

Ormai non sentivo più il dolore, probabilmente tutte le mie terminazioni nervose erano già andate, ma nonostante questo riuscivo ancora a vedere e a pensare, nonostante il mio corpo quasi non ci fosse più.

Il mio sguardo ritorna sull'unico altro essere presente in quel piano, sento montare nel mio petto un profondo senso di odio e rabbia, ero stanco di sentirmi impotente.

Perché devo soffrire così!?
Perché tutti pensano di potermi schiacciare sotto ai loro piedi!?
Perché? Perché? Perché?

Così non va bene!
Adesso basta!
Che vadano tutti a farsi fottere!

Ormai ero un mucchietto di cenere, ma la mia mente non poteva essere più lucida di così, mi sembrava di riuscire a scorgere la mia anima, era del colore delle tempeste estive, un grigio tenue, ma con un punto nero sul lato sinistro della schiena.

Quel punto attirava il mio sguardo, sembrava un piccolo buco nero che assorbiva tutto il colore nelle vicinanze, era spaventoso, ma allo stesso tempo mi dava una strana sensazione di familiarità.

Dalle ceneri inizio a formare un corpo nuovo, più forte, mi serviva una bella armatura per la mia anima, non mi sarei più lasciato calpestare e distruggere, d'ora in poi sarei stato libero.

Da oggi sarebbe iniziata la mia nuova vita e chiunque si fosse messo in mezzo sarebbe stato distrutto senza pietà.

Il mio nuovo corpo era avvolto da una specie di fumo nero, mi sentivo forte, come non mi ero mai sentito prima.

Muovo le dita giocando lievemente con alcuni sbuffi di fumo e sollevo lo sguardo sul bulbo oculare che sembrava quasi divertito dalla scena.

Sento la mia mente offuscarsi, stavo riprendendo conoscenza, prima che mi svegli del tutto sento una voce antica sussurrare.

-alla prossima Yami-

L'ombra che ci unisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora