Che noia dover aspettare ore e ore senza neanche sapere il perché di quell'attesa. Ero seduta su quella sedia fatta di legno di quercia da un secolo ormai.
Quando ebbi perso le speranze di uscire viva da quella prigionia, sentii il rumore di una porta sbattere e vidi Kyle che veniva verso di me con passo deciso.
Quando mi fu vicino sentii un odore di medicinale, ma non avevo idea di cosa gli fosse successo dentro quella stanza, che a me non sembrava per niente un ospedale o cose simili. Dopo un momento di pausa si decise a parlare con me attraverso il pensiero e disse "Non puoi rimanere qui Natalia. Devi andartene e all'istante! Mi hanno iniettato un siero che tra pochi minuti mi farà dire la verità su quello che ho fatto in passato e a quel punto la principessa non mi crederà più e ti taglierà la testa, perché penserà che tu sia una ladra." Quelle parole mi fecero rabbrividire. Io non volevo morire...e poi detto tutto così alla veloce...non mi sembrava molto sensato. Visto che non avevo alternative gli diedi ascolto e mi disse " Adesso ti proietterò nella mente una mappa che ti condurrà in un vicolo stretto. Dopo dovrai entrare dentro questo vicolo, perché ti dovrebbe portare di nuovo nel bosco. Ti prometto che ti troverò." Queste furono le sue ultime parole. Io senza chiedermi se fosse una decisione saggia iniziai a correre verso il vicolo ed una volta arrivata anche se con molto timore mi addentrai nel buio. Passò una mezzoretta e iniziavo a non avere più fiato, perché il tanfo che c'era non mi aiutava per niente.
Non mi persi d'animo e continuai a passo svelto il percorso, fino a quando vidi uno spiraglio di luce che segnava il mio arrivo nel bosco. Mi misi a correre, ma proprio mentre stavo per toccare l terra umida, sentii una mano afferrarmi per la manica della maglia che ormai era tutta sporca e subito dopo mi sentii cadere a terra, come se qualcuno mi avesse spinta da dietro.
Aprii gli occhi e quello che vidi non mi piacque. Vicino a me c'erano delle creature strane e orrende tutte indaffarate a preparare chissà cosa. Mentre cercavo di capire dove mi trovassi, vidi che uno di quegli esservi inquietanti si avvicinava a me e dopo pochi istanti mi ritrovai circondata da quelle strane creature. Forse era solo una mia impressione, ma quei mostri sembravano più spaesati di me, perché iniziarono ad agitarsi e a pronunciare parole incomprensibile che molto probabilmente appartenevano a una lingua dimenticata da secoli e per loro sacra, tipo come quella dei popoli nomadi, con la sola differenza che queste creature non erano esseri umani.
Quando si calmò un po' l'atmosfera presa dal panico dissi ad alta voce - Sentite non so chi siete e soprattutto non so dove mi trovo, se volete mangiarmi o cose simili, fatelo pure, ma non rompetemi solo i timpani.- Sinceramente pensavo che nessuno di loro mi avesse capita, ma dopo qualche minuto sentii una voce di "donna" dirmi -Scusaci se siamo stati così selvaggi e scusaci se ti abbiamo dato l'impressione di essere cacciatori affamati di uomini. Noi in realtà eravamo solo curiosi, perché noi sappiamo solo dell'esistenza di voi umani, non vi abbiamo mai visti in carne e ossa.- A quelle parole mi sentii un po' rincuorata, ma rimaneva sempre il fatto che mi trovavo imprigionata in una specie di grotta. Con molta calma le chiesi - Vi chiedo solo di lasciarmi andare- non ebbi risposta, perché la creatura che comprendeva la mia lingua se ne era già andata, come se fosse stata solo un'allucinazione. Iniziai a pensare che l'orfanotrofio non ero poi così male paragonato a quel posto.
E facendo così mi misi a piangere, perché mi vennero in mente i miei genitori, che in questo momento sarebbero potuti essere anche morti.
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The world of the dead
روحانياتNatalia è una ragazzina di 14 anni, che è morta insieme alla sua famiglia in un incidente d'auto a soli nove anni. Adesso vive nel mondo dei morti e va alla ricerca di sua nonna, scomparsa da più di un anno. Un giorno la ragazza si sveglia e al pos...