Capitolo 32.

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"Sapevo che sarebbe finita così" dice Nad mentre il professore di storia spiega.
Non abbiamo nessun'intenzione di ascoltare la lezione,oggi.
"La verità andava detta" dico scarabocchiando il foglio sul mio banco.
"Non quando c'è di mezzo una minaccia" dice arricciandosi una ciocca di capelli sul dito.
"Minaccia o no,Carmine aspetta una bambina e sarebbe ingiusto fargli allungare la pena dato che lui è innocente" scusate ma io sono per le cose giuste.
"Non la penso come te Alida. Filippo è stato minacciato ed io fossi in te mi sentirei in colpa,se succedesse qualcosa alla sua famiglia" si ma,non è questo il punto.
"Non sono veri amici questi" dico posando la penna sul banco.
"Cosa?" non capisce a cosa mi riferisco.
"Se non ci fossi stata io a convincere Filippo a dire la verità,lui non lo avrebbe mai fatto e Carmine sarebbe passato per un criminale,per un'azione mai commessa. Un vero amico,non farebbe mai una cosa del genere" a parer mio,gli amici sono altri.
"Alida,ma Carmine è un criminale" cerca di farmi andare dalla sua parte ma non cambierò il mio pensiero.
"Lo è anche Filippo se vogliamo dirla tutta" dico mettendo in chiaro le cose.
"Beh,ma non sappiamo il vero motivo per cui lui sia qui" dice giustificando Ferrari.
"Ma non lo sappiamo neanche di Carmine" la mia idea non cambia,questa ragazza ha una cotta per il ricciolino.
"Allora ragazze,avete finito di fare salotto lì infondo?" ci richiama il professore,facendomi sentire a disagio dati gli sguardi di tutte addosso.
"Non stavamo facendo salotto prof." si giustifica Nad,totalmente dalla parte del torto.
"Ah no? E sapresti dirmi l'argomento che stavamo trattando?" chiede sfottendoci alla grande.
"Vada avanti"  dice Nad,riferendosi alla lezione,ricevendo un'occhiataccia dal professore.

Usciamo in cortile,finalmente,mentre i ragazzi entrano in aula a prendere il nostro posto.
Li squadro attentamente cercando di vedere un ragazzo in particolare,ma di lui,nessuna traccia.
Si sarà fatto mettere di nuovo in isolamento.
Non so se per lui quelle parole valgano ancora,ma io ho intenzione di aspettarlo comunque,perché ormai fa parte di me,ma non può permettersi di fare queste cazzate,così chissà quando lo tireranno fuori.

Mi sento tirare bruscamente dal braccio e d'istinto caccio un urlo,mentre una mano mi tappa la bocca.

"Te la faccio finire male" dice ringhiandomi in faccia Ciro,mentre mi tiene dal collo.

"Che cosa vuoi da me" dico cercando di non fargli capire che ho paura,questa è l'ultima cosa che farò.

"Mi rompi il cazzo da quando sei qua dentro. Chi cazzo ti credi di essere?"dice stringendo più forte la presa,ma ancora fortunatamente l'aria passa.

"Veramente sei tu che rompi il cazzo a me,io ti ho sempre ignorato,al contrario tuo"dico cercando di levare le sue mani dal mio collo,ma non ci riesco,dato che ha il triplo della mia forza.

"Sei stata tu a dire al chiattillo di fare lo sbirro" la sua,non è una domanda.

"Qual'è il tuo problema con Carmine?Cos'ha fatto per meritate tutto questo!" gli urlo in faccia,cercando di capire perché è così stronzo con tutti.

"E lo chiedi pure?! Ha ammazzato un mio amico,dovrebbe passarla liscia?" il mio cuore perde un battito,non posso crederci.

"No,io non ci credo. Carmine non ne sarebbe capace" dico sussurrando con le lacrime agli occhi.

"Si invece,è quello che ha fatto e gliela farò pagare" dice lasciando la mia presa,entrando nell'aula.

Nella mia guancia scorre una lacrima.
Non posso credere alle mie orecchie,non voglio crederci.
Non pensavo che Carmine fosse capace di fare una cosa simile,ma evidentemente qui non si finisce mai di scoprire cose.

Vado nel campo,asciugando gli occhi per non fare capire alle altre che ho pianto.
Causerei solo inutili preoccupazioni.

Le ragazze giocano spensierate,sembrano non avere problemi ed io in questo momento,le invidio da morire.

Piccoli delinquenti//E.C.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora