Capitolo 1

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Stephanie Riddle era a villa Malfoy, in camera sua tranquilla, di lì a poco tempo sarebbe dovuta andare ad Hogwarts, dopo tutte le altre scuole da dove era stata espulsa per la sua non curanza delle regole, la casa in cui sarebbe stata smistata la sapevano ormai tutti, una persona acida, determinata e irrispettosa verso le regole imposte dalla scuola si sapeva dove sarebbe stata smistata.
Dobby l'elfo domestico di casa Malfoy era entrato silenziosamente in camera di Stephanie, lei non se ne era neanche accorta, era così presa ad ammirare la sua nuova bacchetta, legno di ebano con un nucleo di corde del cuore di drago, 13 pollici e flessibilità inflessibile, una fantastica bacchetta, come la sua padrona d'altronde, Stephanie era una ragazza con manie di protagonismo abbastanza aggravate, sarà una somiglianza molto vicina a suo padre? Oltre a questo aveva anche un grande ego, aveva inoltre una passione immensa per le arti oscure, un motivo che la fece espellere da Beauxbatons una scuola di magia e stregoneria molto raffinata ed elegante.
"Stephanie!" la solita voce che Stephanie odiava ma allo stesso tempo amava, quella di suo zio Lucius, un uomo alto, di bell'aspetto e raffinato, la stava chiamando, Stephanie rispose con molta poca voglia.
"Che c'è!" Urlò dalla sua camera in modo dispettoso ed esuberante, sapeva benissimo che Lucius sarebbe salito per sgridarla, non sopportava i toni di voce così sgarbati.
"Stephanie Riddle, non provare mai più a rispondermi in modo così svogliato ed esuberante!" Lucius spalancò la porta con la sua solita fierezza ed eleganza, Stephanie guardava fuori dalla finestra dando le spalle a Lucius, appoggiata al davanzale interno in legno d'acacia levigato e liscio, Lucius si avvicinò appoggiando il bastone a terra in silenzio, un suono quasi impercettibile, mise una mano nelle spalla di Stephanie, lei girò la testa verso la sua direzione e si guardarono, senza dire nulla, uno sguardo di pochi minuti dove si capivano molte cose, lo sguardo di Lucius preoccupato e confuso e negli occhi di Stephanie, si vedeva l'ira, una rabbia incontrollata di qualcosa che mancava da ormai 13 anni.
"Lucius c'è qualcuno per te" la sua voce così dolce, calma quasi rilassante, quella maledetta voce che avrebbe fatto calmare anche la persona più cattiva al mondo, era la voce di zia Cissy, si era affacciata alla porta della camera per qualche minuto, Lucius uscì dalla camera insieme a Cissy per andare dalla persona misteriosa.
"Ste,Ste" la voce di Draco, Stephanie riconosceva la sua voce anche a un miglio di distanza, la persona che c'era sempre per lei in qualsiasi momento, la stava chiamando
"Dimmi Draco" Stephanie si allontanò dalla finestra, prese una giacca dal armadio e si diresse verso l'uscita della camera.
"Beh, cosa ci fai li impalato vuoi origliare la conversione o no?" Stephanie sapeva perché Draco l'aveva chiamata, come tutte le volte che c'era una visita segreta tra una persona e i genitori di Draco, loro due dovevano origliare, era ormai tradizione.
"È tornato" disse una voce roca, camuffata, il tipo non si vedeva in faccia era di spalle.
"Cosa diremo a Stephanie?" Stephanie sentendo il suo nome, si insospettì, ma non lo fece notare più di tanto, stette lì in silenzio senza fare nulla, continuando ad ascoltare.
"Non deve sapere nulla, mandatela ad Hogwarts, alla coppa tre maghi capirà tutto"
Dopo quella frase quella voce e quella figura anonima se ne andò, in silenzio, senza neanche salutare.
Mentre i genitori di Draco stavano discutendo sulla questione, Stephanie e Draco erano alla fine delle scale coperti dal corrimano
"Secondo te cosa vogliono dire?" Chiese Draco mentre si dirigevano verso il balcone, nonché il loro "rifugio"
"Non ne ho idea, so solo che questa cosa non andrà a finire bene" Stephanie si sedette su una sedia a dondolo in legno rustico e dondolava, con un mezzo sorrisino, Draco camminava su e giù per il balcone preoccupato
"Non fare il melodrammatico ora, non pensarci e goditi questi ultimi giorni di libertà" disse Stephanie ad occhi chiusi con la testa poggiata allo schienale della sedia a dondolo, Draco si lasciò cadere su uno sgabello  antico, passarono così tutta la notte, rilassandosi insieme tra cugini, una delle loro solite serate senza dire nulla.

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