Inuyasha: La Reincarnazione.

✅Speciale Natale 2020!

Note dell'autrice:

Piccola fanfiction non inerente
con la storia!

Mi muovo nel letto stando attenta a non schiacciare mio figlio, ma quando allungo la mano per accarezzarlo la mia pelle va a contatto con le lenzuola fredde. Corrugo le sopracciglia aprendo un occhio, entrambi i posti sia di mio marito che di mio figlio sono vuoti.

"Dove sono andati a cacciarsi quei due?"

Mi domando alzandomi e massaggiandomi il pancione ormai evidente «Sesshomaru? Toga?» chiamo ma nessuno risponde, sbuffo seccata «Towa e Sestuna almeno voi due ci siete?» domando alzandomi dal letto e filando in cucina per preparare la colazione. Una testolina dai corti capelli bianchi e un ciuffo rosso esce fuori guardandomi sorridente «MAMMA! MAMMA! LA NEVE!» urla Towa tirandomi «Ahhh ecco perché eravate introvabili.» esclamo sorridendole e affacciandomi alla finestra osservando Sesshomaru intento ad aiutare gli altri due gemelli nel costruire un pupazzo di neve.

Mi scappa una risata nel vedere il volto deformato di quello che dovrebbe essere un cane, ma i risultati sono veramente scarsi.

"Beh, l'importante è che si stiano divertendo."

Li saluto con la mano «Towa torna fuori, tra poco vi chiamo per la colazione.» lei annuisce e scompare via correndo.

Mi passo la mano sul pancione «Oh mio caro Shiroyasha, dimmi la verità... non vedi l'ora di raggiungerli, vero?» come per risposta mi tira un calcetto ed io rido divertita «Non preoccuparti, presto andrai anche tu a giocare.» mi scosto dalla finestra e preparo il caffè a Sesshomaru, poi alzo la temperatura in casa così da rendere l'ambiente più confortevole per i piccoli Alpini lì fuori ed infine mi preparo un bel bicchiere di latte caldo.

Il mio cellulare incomincia a squillare freneticamente, corro a rispondere stando a tenta a non cadere, altrimenti chi lo sente mio marito! Arrivo in tempo e clicco sulla cornetta verde «Kamira!» urla una voce dall'altra parte «Oh, ciao Inuyasha! Tutto bene?» gli domando.

"Ha chiamato me perché suo fratello l'avrà ignorato come al suo solito."

Penso divertita trattenendo una risata «Si, noi stiamo benissimo! Moroha ha preso a camminare ed è una vera peste!» rido immaginandomi la piccola far fuori tutti i vasi nell'appartamento di mia cognata «Ci siamo passati tutti, figurati che io ne ho avuti tre e tra poco incomincerà anche Shiroyasha.» commento «Mio fratello cosa sta facendo?» domanda «Pupazzo di neve con i gemelli, probabilmente l'avranno buttato giù dal letto stamane come si sono accorti che stesse nevicando.» ipotizzo.

Lo sento ridere, poi ritorna serio dicendomi «Avevo provato a chiamarlo, ma non risponde! A parte che lo fa sempre, a cosa gli serve il telefono?!» «Hahaha, abbi pazienza, sai com'è.» «Lo so benissimo, comunque volevo invitarvi da noi per questo Natale, ci sarete?» esulto come una bambina di due anni «Assolutamente! Non vedo l'ora!» detto questo ci scambiamo qualche altra chiacchiera per accordarci sul da farsi e poi ci salutiamo.

Torno in cucina con il sorriso a trentadue denti e mio marito mi osserva attentamente «Non sei mai felice appena sveglia, cosa è successo?» domanda baciandomi «Sempre simpatico eh? Io almeno sono intrattabile nella mattina, tu lo sei da quando ti hanno messo al mondo.» gli rispondo a tono «Comunque, tuo fratello ci ha inviato per Natale ed io ho accettato. Ogni volta devi sempre farti riconoscere quando lo ignori per telefono.» mio marito alza gli occhi al cielo, mentre i gemelli sono al settimo cielo «EVVIVA SI VA DA ZIO INUYASHA!» urlano Towa e Toga all'unisono, mentre Sestuna li guarda infastidita dal troppo chiasso.

Servo loro la colazione e mi siedo in braccio a Sesshomaru, il quale accarezza il mio pancione con molta delicatezza.

"E pensare che ero terrorizzata nel dirgli dell'arrivo del quarto bimbo, menomale che l'ha presa bene."

«Sai che detesto il mio fratellastro.» commenta leggendo il giornale «Tu vuoi farci pensare che lo odi.» lo correggo intrecciando le mie dita tra i suoi capelli lunghi e chiari, gli stessi della mia piccola Towa «Tzk.» risponde semplicemente facendomi ridere

"È il suo modo per dirmi che ho ragione.".

Arriviamo a casa di Inuyasha e troviamo ad attenderci la piccola Moroha con un cappellino di Babbo Natale in testa che gioca con le gemelline di Sango, la moglie di un collega di mio cognato
«Ciao Sango, buon Natale!» la saluto abbracciandola, ma l'impresa è abbastanza complicata visto i pancioni enormi «Buon Natale anche a te Kamira! Come sta il piccolo Shiroyasha?» «Bene, cresce davvero in fretta. I medici mi hanno detto che probabilmente mi faranno partorire prima! Invece tu? Si è più saputo il sesso di questo birbantello?» la sento sghignazzare «Ci ha fatto penare, ma alla fine siamo riusciti a scoprirlo e Miroku è al settimo cielo!» esclama «In questo modo mi fai pensare che sia un maschietto.» ipotizzo e lei annuisce «Esattamente e si chiamerà Hisui, come il padre di Miroku.» «Che bella notizia! Sono felicissima per voi!» commento facendo alzare gli occhi al cielo a mio marito per il troppo entusiasmo che uso.

Entriamo in sala da pranzo dove mia cognata sta rimproverando suo marito, il quale cerca di scappare via rifugiandosi da prima dietro Sesshomaru e successivamente dietro Miroku «Ciao Kagome, grazie per l'invito. I bambini erano al settimo cielo quando glielo ho detto!» «Grazie a voi per essere venuti, è sempre bello festeggiare tutti insieme!» annuisco con vigore poggiando i regali sotto l'albero di natale «Posso darti una mano?» le chiedo, ma lei nega facendomi accomodare sul divano.

Procediamo la giornata tra chiacchiere e scherzetti, specialmente tra Inuyasha e Sesshomaru, i quali si comportano come bambini.

"Sono felice che tra loro la tensione sia scesa, mi ricordo ancora quando non si parlavano e non facevano altro che scannarsi per l'eredità di mio suocero.

Per me e Kagome fu davvero molto difficile placare questa guerra, ma alla fine ci siamo riuscite e abbiamo costruito una famiglia bellissima e numerosa.

Una famiglia che non scambierei per nulla al mondo!"

Mi ritrovo a pensare sorridendo osservando i due bisticciare come cane e gatto.