Capitolo 4

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"Buongiorno"

Sembra spaesata pure lei come lo ero io stanotte.
Mi tasta un po' il petto come per capire su che materasso si trovi

"Ma che..." - comincia a mettere a fuoco la situazione - "Oddio mi sono addormentata ieri sera"
"Eh sì..."
"Mi potevi svegliare"
"Tranquilla, mi sono addormentato anche io... peccato perché il film sembrava bello"

Le strappo una risata

"Che ore sono?"
"Le sei... e guarda chi si sta preparando per uscire?"

Mi alzo per aprirgli la finestra mentre lei comincia a preparare la colazione.
La cosa strana è che sembra una situazione del tutto normale

"Io ora però devo scappare che devo passare a cambiarmi... dubito che farei una bella impressione ai ministri se mi presentassi in jeans"
"Beh secondo me le ministre apprezzerebbero... quei jeans ti ringiovaniscono e ti calzano proprio bene"
"Che oca che sei" - però mi sa che sono arrossito un po' - "Piuttosto mi sa che ti conviene lasciare un po' più piena la ciotola... ho paura che il consiglio di oggi andrà molto per le lunghe"
"Sì sì sono già pronte! Tranquillo che non ti faccio morire di fame il tuo amico peloso"

Vado in camera per cambiarmi e, poco dopo, ritorno in cucina tirandomi dietro la borsa con i vestiti di ricambio
Quando mi vede ha uno sguardo strano

"Che c'è?"
"Pensavo... visto il problema con Clyde... perché non lasci qui la roba per cambiarti? Nel caso dovessi precipitarti ancora qui in mio soccorso" - mi dice con aria vaga

Mi spunta un sorriso sulle labbra... lo so non è normale che io sia così contento di questa proposta ma non riesco a trattenermi

"Se non ti dà fastidio avermi tra i piedi in giro per casa per me va bene"
"Bene" - mi guarda sorridente - "Bene"

Riporto la mia borsa in camera e ritorno subito indietro

"Ora però vado che si è fatto tardi"

Mi accompagna alla porta e le passo avanti per uscire

"Ci vediamo dopo"

Mi allungo a darle un bacio sulla guancia per salutarla ma, visto che si gira un po' verso di me, le mie labbra toccano l'angolo delle sue

"Ehm... ok vado" - mi sento troppo in imbarazzo per guardarla ancora negli occhi

Penso di essere tornato di un colore normale sotto il portone di Palazzo Chigi... c'è mancato poco che la baciassi. Porca miseria se c'è lei vicino divento imbranato come un ragazzino timido... che idiota.

"Giuseppe? Siamo pronti, aspettiamo solo te" - mi chiama mettendo fuori la testa dalla sala riunioni
"Sì Roby arrivo" - gli faccio segno mentre sono al telefono nel corridoio

Quello che sta iniziando è un consiglio pesante e credo che sarà solo il primo di una lunga serie...
I contagi stanno aumentando a dismisura, a livello esponenziale proprio, e tra richiesta di proroga dello stato di emergenza e di misure economiche particolari ho idea che staremo qui per un tempo vicino all'infinito.
E a guardare la faccia che ha Speranza ora mi sa che sta pensando la stessa cosa.
Chiudo la telefonata e mi preparo per andare alla gogna.

"Allora... signori per favore! Cerchiamo di rimanere concentrati ancora per un po' così finiamo questo consiglio" - mi tocca riprenderli come bambini dell'asilo - "Lo so che siete tutti stanchi ma non ci possiamo alzare da queste sedie senza aver stabilito come procedere"

Un po' li capisco... è dalle 10 di stamattina che siamo qui, abbiamo pranzato con un panino senza mettere il naso fuori da questa stanza e, ora che sono le 23, siamo tutti stremati.
Dopo un'altra mezz'ora finalmente arriviamo ad una conclusione... si riprende con le prime misure restrittive, con orari di chiusura anticipate per i negozi e i bar e altre piccole cose... per ora iniziamo così e poi vediamo come va.
Domani mi tocca pure comunicarlo agli italiani...

Segreti e misteri a PalazzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora