Capitolo 3: Seikatsu incontra Hiei

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Seikatsu raggiunse un laghetto con una cascata, mentre scappava alla cieca da quel mostro che sarebbe dovuto essere il suo futuro marito. Non ci aveva pensato minimamente sul fatto che lui potesse essere divorato dai Demoni. La volpe Kurama aveva iniziato a pesarle un po'. E mentre riprendeva fiato si guardò intorno:"Questo sembra il posto ideale per essere sepolti." Pensò, mentre appoggiò per terra il cadavere della volpe, all'ombra di un grosso albero. Lì, gli scavò una fossa utilizzando il potere di manipolazione della terra: non poteva sporcarsi le mani per poi lavarle nell'acqua, dato che non conosceva il Regno dei Demoni non voleva rischiare la vita in modo stupido. Decise anche di tenere il sangue di Kurama sulle mani per spaventare gli altri Demoni. Appoggiò sulla terra fredda Yoko Kurama molto dolcemente, e lo ricoprì di terra, completando la sua tomba. Si inginocchiò davanti ad essa, a mani unite, e mentalmente intonò una preghiera affinché Yoko Kurama potesse compiere il suo viaggio di rinascita senza ostacoli.

Mentre era impegnata nel funerale di Kurama, Hiei era diventato matto nel cercare la sua preziosa collana. Anche se non voleva minimamente ammetterlo, ci era davvero affezionato a quel gioiello, perché era l'unica cosa rimastagli di sua madre e che potesse aiutarlo a trovare il Villaggio dei Ghiacci. Inoltre, placava il suo odio, che però con il tempo era sfumato. Alla fine, si arrese all'idea che l'unica soluzione per ritrovare tutto quanto fosse quella di impiantarsi il Terzo Occhio in fronte. Perciò Hiei si era messo in viaggio alla ricerca di Shigure, un Demone chirurgo e dottore, ma non aveva soldi per pagarlo. Lasciò andare un sospiro: avrebbe scoperto cosa gli aspettava quando lo avrebbe incontrato. Oltre a questa preoccupazione, arrivò tutto ad un tratto un presentimento che lo colpì in pieno: Hiei ebbe la forte sensazione che una delle cose che stava cercando, l'avrebbe trovata molto presto:"Certo che è davvero strano tutto ciò, ma vediamo fin dove mi porta questo presentimento." Mormorò, parlando da solo. La strada per raggiungere Shigure era abbastanza lontana ancora, doveva sbrigarsi se voleva trovare posto per l'impianto di quell'occhio, per cui affrettò il passo.

Seikatsu aveva terminato il suo funerale per Kurama, quando sentì un'energia molto particolare e vide una luce blu brillare in un cespuglio alla destra della tomba di Kurama. Curiosa ma consapevole che quella era un'energia buona e benevola, Seikatsu si avvicinò verso quella luce e vide che era una collana dal laccio rotto. La raccolse, e quando la strinse nella mano, sentì una dolorosa fitta all'anima: quella collana era stata creata dall'amore e dal dolore di una madre per il proprio figlio, e ora voleva essere riportata da lui. Le fece male al cuore sentire che una collana stesse gridando di dolore, perché separata da colui che doveva tenerla. Seikatsu se la mise in tasca e decise di farsi guidare dalla collana, per restituirla al legittimo proprietario. Quando diede le spalle a Yoko Kurama e si allontanò un po' dalla sua tomba, delle rose sbocciarono sulla montagnetta di terra del sepolcro. 

Seikatsu si fece guidare dalla collana, finché non raggiunse una casa bianca tonda e piuttosto grande, isolata nel bosco. Pensò che il proprietario del gioiello fosse lì. Bussò alla porta timidamente. Il dottor Shigure quando sentì bussare stava lucidando e sterilizzando i suoi strumenti, pensò che finalmente dopo tanto tempo fosse arrivato un cliente. Si alzò dalla sedia e andò ad aprire: rimase sorpreso nel trovarsi una ragazza davanti, e per di più uno Spirito. Seikatsu rimase sorpresa da quell'uomo così alto, con i capelli neri lucidi raccolti in una coda, l'enorme piercing ad anello che partiva dal labbro e finiva poco prima sul mento, poi i tre orecchini sulla mandibola, e un altro anello gigante che partiva dalla tempia e si agganciava dietro la testa. Sia l'anello sulla testa che quello del labbro avevano una catenella, alla cui fine c'erano un campanello. Ai lobi delle orecchie erano attaccati gli estremi di una collana d'acciaio. Quei piercing così strani le fecero impressione. Shigure la squadrò dalla testa ai piedi, e individuando lo stile, immaginò che lei volesse farsi fare dei piercing o comunque i buchi per gli orecchini. Trascorse qualche minuto di religioso silenzio in cui i due si studiarono, poi Shigure sorrise:"Certo che è davvero insolito che uno Spirito adotti questo stile, e soprattutto è ancora più strano che sia nel Mondo dei Demoni, davanti a me. Posso sapere cosa ci fai qui? E perché sei sporca di sangue sulle mani?" Seikatsu sobbalzò un attimo, ma si rese conto che quel Demone non era poi così cattivo in sé, era più neutrale e tendente a farsi gli affari suoi:"Ecco, è una storia un po' complicata. Potrei sciacquare le mani, se non le dispiace? Non non ne posso più di avere il sangue di Yoko Kurama sulle mani. Non lo sopporto proprio." Shigure sbiancò:"Hai detto che quello è il sangue di Yoko Kurama?!"-"Com'è possibile che tu abbia ucciso Yoko Kurama? Un Demone di classe A?" Una voce sconosciuta arrivò dalla parte opposta da dove era arrivata Seikatsu. Lei e il dottore si voltarono, e videro che la terza voce era di un ragazzo basso, con gli occhi rossi, capelli neri sparati all'insù e vestito di nero. Hiei era finalmente giunto a destinazione, ma la vista di una probabile cliente che lo aveva preceduto lo aveva irritato. Seikatsu era stanca e spaesata: aveva dovuto sopportare troppe emozioni forti in poco tempo, ma ciò non finì, poiché la collana ritornò a pulsare, ma stavolta più forte che mai. Seikatsu comprese che il suo proprietario era quel ragazzo piccoletto di statura. Lo guardò e sospirò prima di rispondere:"Non ho ucciso Yoko Kurama, anzi, ho addirittura cercato di salvarlo. Ma purtroppo non ce l'ho fatta. L'unica cosa che ho potuto fare, è stato dargli una seconda possibilità di vita con la reincarnazione e un dignitoso funerale. Non avrei mai ucciso una volpe, anche se fosse stato un demone come Kurama." Hiei rimase sorpreso: finora non aveva mai incontrato uno Spirito, e nemmeno che questo fosse buono nei confronti di un Demone. Shigure, mentre ascoltava, era andato a prendere una ciotola con dell'acqua saponata e un asciugamano che porse a Seikatsu. Lei lo ringraziò con un inchino della testa, prendendo la ciotola, e si sedette per terra per lavare via il sangue di Kurama dalle mani. Hiei rimase ad osservarla, molto incuriosito: il suo presentimento gli diceva che lei aveva qualcosa di particolare, che apparteneva a lui. Non capiva come mai lei fosse lì, come avesse trovato Kurama morto e perché avesse partecipato alla sua uccisione, senza neanche volerlo. Non aveva mai provato curiosità verso altri esseri viventi, ma lì era scattato qualcosa di diverso. La osservò per un po', cercando di mantenere la sua solita aria indifferente. Poi giunse alla conclusione che forse la ragazza non voleva nessuna operazione da parte di Shigure, perciò decise di esporre la sua richiesta:"Shigure, io  sono qui perché vorrei che tu mi impiantassi il Terzo Occhio." Disse, senza alcun giro di parole:"Però, non ho denaro per pagarti l'intervento." Il dottore sorrise e prese la ciotola e l'asciugamano, una volta che Seikatsu ebbe finito di pulirsi le mani:"Non preoccuparti, io non accetto denaro. Se la storia della tua vita è interessante, allora ti faccio l'intervento, se invece è noiosa dovrai andare da qualche altra parte. Però ho la sensazione che entrambi abbiate delle vicende interessanti da raccontare." Sia Hiei che Seikatsu rimasero sorpresi:"Ehm, ecco signor Shigure, io non ho nulla di interessante da raccontare. L'unica cosa che potrebbe essere interessante è che ho seppellito Yoko Kurama, senza neanche sapere che qui fosse così temuto." Ammise Seikatsu, con lo sguardo sorpreso quanto perplesso di Hiei:"Scusa, ma posso sapere dove hai vissuto fino ad ora?! Non sai dove ti trovi, e nemmeno chi hai seppellito?! E scommetto che non sai neanche chi sia il dottor Shigure, giusto? Posso sapere che cavolo ci fai qui?! In un posto così pericoloso per voi Spiriti?!" Hiei non era riuscito a tenere a freno la lingua, mentre Shigure stava ascoltando con interesse e ridendosela sotto i baffi:"Per questo che considero interessante la storia di questa ragazza: è uno Spirito in un mondo per lei pericoloso, ma che nemmeno conosce. E devo ammettere che questa cosa mi diverte." Si rivolse a Seikatsu:"Senti ragazzina, se vuoi ti posso fare qualche piercing o qualche orecchino, o magari entrambi, in cambio del tuo racconto. Sarei disposto a fare qualcosa per te, pur di sentire questa storia così bizzarra. Inoltre, sappiate entrambi che vi chiedo anche in cambio un pezzo della vostra vita. Ovvero, vi farò una richiesta che dovrete rispettare finché vivrò. Ora aspettate qui fuori, che finisco di mettere a posto il mio laboratorio." Detto questo, Shigure entrò nella sua casa, lasciando i due ragazzi fuori, con lo sguardo sorpreso e incredulo di Hiei. Seikatsu lo guardò con un misto di timore e curiosità:"Senti, posso sapere perché sei così scortese nei miei confronti? Ti ho fatto qualcosa che non va?" Chiese Seikatsu a Hiei, che la guardò a sua volta:"Innanzitutto io ti ho fatto una sfilza di domande, per primo. Seconda cosa, io sono fatto così."  Seikatsu ridacchiò:"Non è solo il tuo modo di essere. Ti ho rubato il posto per un'operazione urgente, vero? Se no, non saresti così nervoso." Hiei sobbalzò:"Vedo che capisci bene. Comunque, mi spieghi che cavolo ci fai qui? Non sai nemmeno chi hai davanti e nemmeno dove ti trovi. Ma ti hanno mai parlato del Mondo dei Demoni?" Seikatsu scosse la testa:"Mio padre mi ha sempre proibito di conoscerlo, anche solo di parlarne. Mi ha detto che qui vivono solo mostri terribili, crudeli e pericolosi. Altro non so. E comunque, sono finita qui perché il pretendente che mio padre ha scelto come mio futuro marito, è voluto andare a caccia di Yoko Kurama. Non sapevo che fosse temuto o altro. Ho solo visto una volpe con tante code che correva, spaventata e terrorizzata. Ho provato pena e tristezza. Ma non sono riuscita a salvarlo. Se per te quell'intervento è tanto importante, vai prima tu. Devi aver fatto molta strada per venire qui, con uno scopo ben chiaro. Io sono solo finita qui per caso, quindi è giusto che vada tu." Hiei rimase colpito da Seikatsu, poiché non sembrava aver alcun timore verso i Demoni, e soprattutto perché nessuno era mai stato così gentile nei suoi confronti. Sbuffò un po':"Vedo che oggi è il tuo giorno fortunato. Hai davanti a te Hiei, un grande Demone di classe A." Disse Hiei, presentandosi, con un mezzo sorriso e un modo di fare orgoglioso. Seikatsu decise di demolirlo:"Persino chi è un tappo come te può diventare di classe A? Wow, non me lo sarei mai aspettato!" Hiei sentì il mondo crollargli addosso:"S-scusami? Mi hai appena dato del tappo? Tu che sei più alta di me di due centimetri, se è tanto?!" Seikatsu iniziò a ridacchiare:"Sì, ma sono comunque più alta."-"Come se tu fossi una gigantessa di due metri... Sai che paura."-"Ti consiglio di abbassare la cresta, nanerottolo."-"Ho affrontato e ucciso nemici molto più grossi di te, non mi fai paura, nanet- AAAAAAAAHIAAAA!" Seikatsu tirò un pugno piuttosto forte in testa a Hiei:"Non ci provare a darmi della nanerottola! Giuro che ti faccio diventare ancora più basso con un altro pugno!" Hiei aveva percepito un pugno fatto di acciaio. Si era lasciato colpire perché non immaginava minimamente di ricevere un colpo così forte:"Ma che razza di mani hai?! Sei fatta di acciaio o cosa?!" Urlò Hiei, scocciato di aver sottovalutato l'avversaria:"Mani di acciaio?" Chiese Seikatsu, sorpresa:"Non capisco di che parli." Hiei si sentì svenire:"Scusami, ma tu almeno sai come funzionano i tuoi poteri? Sai qualcosa su te stessa almeno?! Capisco non sapere nulla del Mondo dei Demoni, ma sulla tua persona non sapere nulla mi sembra impossibile!" Seikatsu sospirò:"Beh, almeno so che mi chiamo Seikatsu. Però, se vuoi, puoi chiamarmi Seika." Hiei annuì. Tutta quella disinformazione di Seikatsu lo rendeva nervoso ma allo stesso tempo curioso:"Mio padre mi ha proibito di sviluppare i miei poteri, poiché sono nata figlia femmina e non figlio maschio. Mia madre in segreto ha provato ad aiutarmi, ma è morta quasi una settimana fa... Non è riuscita ad insegarmi molto, quasi niente. Non so regolarli né gestirli. Mi dispiace Hiei, non pensavo di tirarti un pugno d'acciaio." Hiei sospirò:"Dispiace anche a me. Ti ho sottovalutata, perché pensavo di ricevere un pugnetto misero. E invece mi sono beccato una bella botta. Sono stato stupido io." Hiei fece calare un momento di silenzio, nel quale osservò l'edificio di Shigure, poi guardò Seikatsu:"Seika, giusto?" Seikatsu annuì, e Hiei riprese:"Tu sei scappata di casa, o sbaglio?" La ragazza abbassò lo sguardo:"Sì, ho colto l'occasione della caccia a Kurama per darmela a gambe." Hiei incrociò le braccia e iniziò a pensare: non provava astio nei confronti di quella ragazza, ma allo stesso tempo le faceva abbastanza tristezza. In un certo senso, si capivano, perché lui era stato rifiutato dalla sua terra in quanto maschio, mentre lei non era stata voluta dal padre in quanto femmina. Seikatsu non sapeva nulla di Hiei, ma lui ascoltandola aveva compreso quanto lei fosse sola. Esattamente come lui. Inoltre, Seikatsu era stata la prima persona davvero gentile che avesse mai incontrato. Hiei pensò che fosse un bene il fatto che lei non conoscesse la sua reputazione da ricercato, perché così lei poteva essere gentile con lui, senza aver paura. Quel piccolo gesto, anche se misero, lo colpì molto, ma non lo diede a vedere in ogni caso. Ma Hiei era ignaro del fatto che quel gesto era solo il primo di una lunga lista, che appunto Seikatsu avrebbe fatto per lui. 


Hiei x  OC Tsundere  (Yu Yu Hakusho)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora