"I will light a match this morning,
so I won't be alone.
Watch as she lies silent
for soon light will be gone.
Oh, I will stand arms outstretched
pretend I'm free to roam
Oh, I will make my way
through one more day in hell.
How much difference does it make?
How much difference does it make?
I will hold the candle
till it burns up my arm.
Oh, I'll keep takin' punches
until their will grows tired.
Oh, I will stare the sun down,
until my eyes go blind.
Hey, I won't change direction
and I won't change my mind.
How much difference does it make?
Mmm, how much difference does it make?
I'll swallow poison
until I grow immune.
I will scream my lungs out
till it fills this room.
How much difference, how much difference...
How much difference does it make?
How much difference does it make?"
Scontato come molti, al suo tempo, Louis era esattamente il tipico ragazzino che ascoltava i Pearl Jam.
O meglio, apprezzava particolarmente lo stile grunge, famoso negli ormai lontani anni novanta, capitanati con orgoglio da Kurt Cobain.Adorava immergere il cervello in quei gruppi che solitamente si chiamavano come colori (Green Day, Green River, GreenJolly, Grey Daze. Silverchair - cazzo se amavano il verde...)
Trascorreva i pomeriggi consumando i giradischi dei Nirvana, amando fin da subito quella corrente musicale, divenuta arte negli anni a seguire.
La droga, le malattie mentali, il degrado, sono diventati piacevolmente alla moda tra i giovani, diventando la dannazione per i genitori e gli educatori, eccetto per quelli di Louis.Louis, che era nato in un borgo londinese, in mezzo a signorotti ignoranti ed adolescenti da romanzo rosa, tutto ciò che poteva fare, era esattamente distinguersi.
Non che lo facesse di proposito, anzi.
Però doveva ammettere che la sua vita sarebbe stata meno difficile, forse più felice, se non si fosse azzardato ad essere una perla rara.
Negativamente, però.Beh, quello non lo metteva in dubbio, ma non aveva assolutamente mai fatto un provino per essere la feccia del paese. Era stato facile farsi affiliare quel caro aggettivo, che era diventato però un vero e proprio ruolo.
Come se stesse compiendo un lavoro o fosse una vera e propria figura professionale; vi era il sacerdote, il panettiere, lo spazzino... e poi Louis.Un Louis.
Una laurea per diventare "Un Louis" mai nessuno l'avrebbe presa.
Autenticità per Louis? No, solo una piccola condanna scritta nel suo destino. Almeno così avrebbe detto qualcuno. Dal momento che no, Louis non credeva nel destino.
Figuriamoci.
Quindi accettato - o meglio, obbligatoriamente accettato- quel titolo sociale, si era reso conto che aveva fatto meno sforzi a farsi dare del fallito e del malato, nel "suo" paese, che studiato all'università.
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As in a war.
General FictionLouis è il buio, Harry è la luce. Louis è il nero, Harry è l'intero arcobaleno. Louis è il malato, Harry è la sua cura. Harry è la sua dolce creatura, nonostante la propria giovanissima età. Louis è la sua unica casa, nonostante la propria depressi...