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«Perché non me l'hai detto?» lo disse Ginny dopo l'ammissione di Hermione

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«Perché non me l'hai detto?» lo disse Ginny dopo l'ammissione di Hermione. La mora rimase ferma sul davanzale della sua finestra a guardare le stelle. Alzò semplicemente le spalle, poi si mosse solo per accarezzare Grattastinchi. «Due settimane... per Merlino, Hermione.»

«Non volevo dirlo a nessuno, o meglio... ho cercato disperatamente di dimenticare.» spiegò lei, posando il viso contro il vetro della finestra. Ginny annuì, infondo anche lei ci aveva sperato di dimenticare e di sottrarsi a quell'attrazione che l'aveva spinta verso Blaise. Dopo due mesi, ancora non riusciva ad ammetterlo a voce alta che lei aveva una relazione – anche piuttosto stabile – con un serpeverde. Ed Hermione ci aveva con tutte le sue forze a cercare di evitarlo, ci aveva provato veramente. Ma non c'era riuscita. «Ma lui... lui...mi ha trattato come ho sempre immaginato. Lui... ti rendi conto? È stato così... dolce, attento, premuroso, confortante. Non mi sono mai sentita così, non riesco a fare a meno di pensare a lui. E mi sento così stupida, lui ha un marchio ed io... io volevo solo una notte. Perché non riesco ad accontentarmi?» fece l'ultima domanda quasi urlando contro se stessa.

Gli occhi azzurri della rossa si alzarono velocemente al cielo. «Oh, certo. Lui ha un marchio... se avesse voluto, avrebbe dovuto ucciderti. Non l'ha fatto.»

Hermione scattò sul suo posto. «Sì, ma lui ha il marchio! Ed io sento di tradire i miei amici, sento di tradire tutti perché non l'ho detto a nessuno.»

«Hermione, quando qualcosa passa inosservato da Silente? Credi che non sappia delle feste che clandestinamente teniamo ogni settimana? Semplicemente, sorvola... inoltre, chi ha mai insegnato tutti quegli incantesimi a lui? Deve essere stato un mago abile, un insegnate... qualcuno di capace, insomma!» controbattete Ginny, certa della sua teoria. Blaise le aveva detto che lui aveva appreso da Malfoy, ma non le aveva confidato chi fosse stato ad insegnare al biondo, lasciandole però intendere che fosse stato qualcuno presente in quel castello le aveva fatto sorgere quella teoria. Hermione rimase in silenzio, analizzando attentamente le parole della sua amica. «Perché hai deciso di dirmelo?»

«Perché lo voglio di nuovo.» lo ammise senza alcun rimorso. «E non posso permettermelo, quindi ho bisogno di sentirmi dire che è una sciocchezza e che troverò presto altro a cui rivolgere tutto il mio interesse.»

«Va bene, è una sciocchezza e troverai presto altro a cui rivolgere il tuo interesse.» ripetette Ginny, automaticamente. «Ma, se posso dire la mia... ormai il danno è fatto, non importa se lo farai di nuovo o meno.»

«A me importa.» commentò la mora, avvolgendo le braccia intorno a Grattastinchi che miagolò portando il muso sulla spalla della ragazza.

Ginny la guardò mentre si sistemava il mantello sulla divisa, si stava preparando per raggiungere Blaise al campo di Quidditch come suo solito, poi si sarebbero nascosti nella stanza delle necessità o altrove per trascorrere l'intera notte insieme. «Come ti fa sentire?»

Venere e Marte; Dramione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora