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I primi, tenui raggi del Sole avevano già cominciato a filtrare dalla finestra della stanza, accarezzando i volti rilassati ed ancora addormentati dei due amanti, quando un paio di colpi ben saldi vennero assestati alla porta d'ingresso. Infastidito, Leonard provò a girarsi di lato e tornare a dormire un altro po', non tentò nemmeno di aprire gli occhi, sicuro si fosse trattato di un errore. Se già due anni prima, quando viveva lì con sua madre, era raro che qualcuno si presentasse a casa sua, dopo che lui e Frans avevano deciso di smettere di nascondere il proprio amore davanti agli abitanti del villaggio, nemmeno una volta uno dei loro compaesani era andato a trovarli. Perfino il vecchio maestro della scuola aveva preferito congratularsi per la sua ammissione all'università più di un anno dopo, limitandosi a lasciargli una lettera anonima nella cassetta della posta. Non vi aveva scritto sopra nemmeno il mittente, il corvino lo aveva riconosciuto come responsabile del gesto solo grazie al contenuto forbito ed allo stile di scrittura, troppo preciso ed elegante per appartenere a chiunque altro nel paese. Altre forti bussate alla porta, a quel punto nemmeno il biondo poté più ignorarle e si sedette grattandosi i capelli scompigliati. Portandosi sul bordo del letto, il montanaro si mise in piedi e, fatto il primo passo, si stiracchiò emettendo un piccolo mugolio. Era da sogno. Il suo corpo scultoreo sembrava marmo sotto i raggi dell'aurora, ogni cicatrice sbiadita a solcargli la schiena era percorsa da venature dorate, rendendolo simile ad un bellissimo dio, un Apollo ferito, coperto dal proprio icore. Più gli anni passavano, più il loro amore cresceva e, con esso, l'eccitazione. Se fosse stato possibile per un uomo procreare, durante quei brevi anni di convivenza, avrebbero sfornato una conigliata di figli. Sporgendosi dal materasso, il corvino fermò l'altro prendendogli la mano. 

Aspetta, vado io *mi alzo raccogliendo da terra i pantaloni ed infilandomeli in fretta*

Venne abbracciato dal compagno, il quale gli scostò una parte dei lunghi capelli dietro la spalla per poi appoggiare le labbra sulla zona appena scoperta del collo. Quella chioma, come la notte più scura, avvolgeva la mente di Frans trascinandone ogni briciolo di lucidità. Passarvi attraverso, arricciarne ciocche tra le falangi, percepirvi le loro essenze unite, osservarne ogni fibra sottile accarezzare la pelle diafana e calda di Leonard lungo tutta la spina dorsale. Se solo quella mattina non fossero stati svegliati così bruscamente, avrebbe goduto di quel corpo longilineo contro il proprio per ore, sentirlo avvinghiarsi a sé, quindi, chiunque fosse quel disturbatore inopportuno, se ne sarebbe occupato personalmente. Solo un'ottima ragione avrebbe potuto salvare lo sgradito ospite da terribili conseguenze, non restava che trovare il modo di convincere il corvino a farlo andare al suo posto, ed aveva già un piano in mente. 

Buongiorno *sorrido e continuo a donargli un bacio dietro l'altro riportandolo verso il letto*

Buongiorno *gli do una spintarella sul petto facendolo sedere sul materasso* Bel tentativo, amore. Se vuoi venire anche tu, vedi prima di metterti almeno le mutande *esco dalla stanza e vado all'ingresso*

Quando aprì, Leonard si trovò davanti ad una persona davvero inaspettata. Forse l'orario, o magari il fatto che non avessero avuto particolari interazioni in passato, sta di fatto che riconobbe subito il macellaio locale, ma non fu capace di ricordarne il nome. La sua faccia non faceva presagire niente di buono, in più era nervoso e si guardava spesso intorno, forse per accertarsi di non essere visto con lui, questo avrebbe spiegato anche l'orario scelto. 

*lo osservo confuso* Desidera? 

*faccio un passo indietro quando mi rendo conto che ha aperto la porta* Oh! Ecco io... *mi gratto il braccio* - Mi ha toccato? Non credo... Ero così vicino, non mi avrà passato la devianza? Non ci volevo venire io! Accidenti! Se solo non avessi preso la pagliuzza più corta!

*sospiro seccato* Ha bisogno di qualcosa, sì o no?

C-cercavo... *guardo alle sue spalle* Frans! 

L'uomo parve alleggerito dall'arrivo del biondo, questo innervosì ancora di più Leonard. Lui è Frans stavano insieme da un bel po' ormai, eppure nel paese molti trattavano ancora il suo compagno come se fosse una vittima, un innocente caduto nelle grinfie di un demone, qualcuno che poteva ancora essere salvato, curato, perdonato e riammesso nella società. Il signor Bergman era il padre eroe, integerrimo, costretto dalle circostanze a cacciare la prole per mantenere integro l'onore della famiglia. Dovevano ringraziare il fatto che Leonard fosse troppo buono per costringere il proprio amato a lasciare le montagne su cui era nato e cresciuto, altrimenti avrebbero abbandonato quel covo di bigotti da tempo. 

*mi affianco a Leonard* Signor Zeni *mi appoggio allo stipite* Che succede? C'è qualche problema?

E, anche se l'uomo tentò di nasconderlo, entrambi notarono come il suo sguardo si posò per un momento sul corvino prima di ricominciare a parlare. 

Sono qui... *cerco di concentrarmi su Frans* ... per conto del signor Bergman. Vuole vederti.

*spingo poco a poco Leonard dentro casa* Mi rifiuto *rientro e chiudo la porta sbattendola con un gesto secco

Inserito il chiavistello e tirata la tenda in modo da oscurare, anche di poco, la visuale con l'esterno, Frans si spostò in cucina senza dire una parola. A testa bassa, con un'espressione cupa a scurirgli il volto, cominciò ad aprire varie ante e tirare fuori tutto il necessario per preparare la colazione. Di secondo in secondo, prese a tremare sempre più forte e, così, finì per rompere un bicchiere. Era da molto che Leonard non lo vedeva così. Superare il fatto di essere stato disconosciuto era stato un lento processo per il biondo e, ora che finalmente aveva accettato che i suoi genitori non lo avrebbero mai più cercato, raggiungendo una condizione di tranquillità, doveva accadere questo. Nonostante Borje Bergman fosse la persona peggiore con cui si potesse avere a che fare, non si può obbligare un figlio ad odiare l'amato padre al quale si è ispirato tutta la vita.

*mi metto davanti a lui e lo stringo* Amore... *lo bacio* Sono qui.

1 X 1 - "In every moment, always and forever, me for you and you for me"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora