Con uno scatto, Frans si sporse in avanti verso Borje e, prima che il pugno dell'uomo potesse colpirlo, lo afferrò. Stringendo la presa, mentre il montanaro era ancora intontito dalla sua pronta reazione, il ragazzo lo immobilizzò. Tenendogli il braccio piegato dietro la schiena, lo costrinse con la faccia contro il legno del tavolo e poi si girò verso Leonard, ancora seduto al suo posto, incredulo. Era sul punto di richiamarne l'attenzione per farlo rinsavire, ma poi il corvino emise un profondo respiro e si alzò in piedi.
Leo, tutto bene? *chiedo preoccupato*
*stringo i pugni* Sì... io... *mi giro* Ti aspetto fuori, raggiungimi non appena hai finito.
Osservando il compagno uscire dalla porta, Frans fu certo che, in realtà, non stesse per nulla bene. Stava per lasciare il signor Bergman e raggiungerlo quando sentì il montanaro sghignazzare e fu molto tentato di dislocargli del tutto l'arto.
Questa è l'ennesima prova, Frans *rido* Non solo è un deviato, ma persino un codardo! Vuoi davvero passare la vita accanto ad una persona capace solo di scappare? *sorrido orgoglioso* Tu sei forte! Guardati ora!
E fu in quel momento che il giovane capì la reazione del suo amato corvino. Da quando il signor Bergman aveva rinunciato a riportarlo dalla propria parte con bugie e moine, ricorrendo agli attacchi fisici, si era trasformato in un comando, un'imposizione. Voleva che gli obbedisse senza tener conto di cosa invece lo rendesse felice, il suo punto di vista non contava nulla. Nella mente malata dell'uomo che lo aveva cresciuto, solo il volere del più forte aveva importanza e, se non avesse fermato il suo pugno, dimostrandoglisi superiore fisicamente, con ogni probabilità sarebbe finita molto male. Non c'era altro da aggiungere, aveva esposto i propri sentimenti e, se quel vecchio montanaro preferiva rendersi sordo ad essi, piuttosto che accettarlo per com'era, non era un suo problema. Mollando la presa, Frans fece un paio di passi indietro verso la porta.
*mi tiro su* Frans, informerò io tutti! Prendi il mio posto a comando della comunità oggi stesso! Nessuno avrà mai il coraggio di affrontarti in uno scontro! *mi massaggio la spalla* Smettila di fingere di essere qualcuno che non sei! Sarai sempre mio figlio, ricordatelo!
Il sangue non mentiva, ma nemmeno sapeva tutto. Sì, era un Bergman, assomigliava esteriormente sia a Borje che a Rosalia, aveva vissuto la propria vita secondo le loro regole, ma di certo non era il tipo di persona capace di mentire, soprattutto a sé stesso. Era forte fisicamente, avrebbe potuto sottomettere il prossimo in modo brutale, senza neanche troppe difficoltà. Aveva già sperimentato quella verità in passato, ed era stato tentato di percorrerne la strada, così semplice da seguire, eppure solitaria, ma poi aveva capito che, in questo modo, del vero Frans non sarebbe rimasto niente. Il suo cuore era più grande dei suoi pugni, il rispetto e l'affetto del prossimo non potevano essere forzati, infatti ora i suoi genitori erano rimasti soli, allontanati dal resto del paese, mentre lui e Leonard, piano piano, si stavano facendo conoscere per chi erano davvero e non attraverso voci o illazioni. Certo, era una scalata impervia, con il terrore si indirizzano le persone più velocemente, ma, a lungo andare, tutto si sarebbe risolto, magari non per loro, ma per chi sarebbe venuto dopo.
Addio, signor Bergman *esco senza voltarmi indietro* - È finita... - *faccio un paio di passi all'esterno e prendo un bel respiro d'aria fresca* - Leonard... Se anni fa non mi avesse fermato e sgridato per aver picchiato quei ragazzi, probabilmente, anch'io la penserei come Borje - *controllo i dintorni, ho tanta voglia di baciare il mio amato, ma non lo vedo* Leo?
*torno sul davanti della casa e lo raggiungo di corsa* Eccomi! Sono qui! *lo abbraccio*
*rispondo alla stretta* L-Leo! *lo bacio* Che stavi facendo? Come mai eri sul retro della baita? *mi sporgo oltre, ma non vedo nulla nel punto da cui è arrivato*
*appoggio le mani sul suo viso e gli asciugo le lacrime dalle guance* Ho una sorpresa, ma te la faccio vedere quando arriviamo a casa *sorrido* - Non ha la minima idea di quanto sia carino in questo momento... Credo di non averlo mai visto con un sorriso più grande di questo - Ma piuttosto! Come ti senti? *lo controllo dalla testa ai piedi* Ti ha fatto del male?
Neanche un graffio *lo sollevo tra le braccia* Andiamo! Voglio la mia sorpresa! *comincio a camminare verso il villaggio*
Per Frans fu come uscire da una coltre di fitta nebbia che andò diradandosi fino a sparire del tutto quando il pendio si addolcì nella zona pianeggiante del paese. Col cuore leggero, portò Leonard a casa, noncurante di alcuni sguardi estranei, era troppo sereno per darci peso o venirne scalfito. Alla fine, quando i due giovani ebbero varcato la soglia, il biondo adagiò il compagno sul divano e cominciò a baciarlo, incitato dalla carica di adrenalina che gli aveva procurato fronteggiare, e dissipare, la propria paura più grande, non tanto la cinghia di Borje, quanto la possibilità di poter diventare come lui. Aveva iniziato a sollevare il bordo della maglietta di Leonard quando le dita, invece che con la pelle morbida dell'amato, entrarono a contatto con dei vecchi fogli di carta spiegazzati.
Sorpresa *sorrido e li tiro fuori dall'elastico dei pantaloni* Erano proprio dove li avevi nascosti...
I miei disegni! *mi metto seduto*
Una pagina dopo l'altra, Frans ripercorse ogni momento felice passato insieme a Leonard durante l'infanzia. Eccoli insieme a giocare o a fare le faccende nel fienile, c'era perfino il primissimo disegno che gli aveva regalato il corvino, l'astratto, ma dolcissimo ritratto che li aveva uniti. Quando arrivò all'ultimo foglio, il biondo rimase confuso.
Cos'è questo? *cerco di leggere le scritte stampate* Certi...fidato... di nascita?
*rido* Certificato di nascita, è ciò che ti rende legalmente vivo... Anche tua madre usava quello scomparto per tenerci documenti importanti e, ora che abbiamo questo, posso chiederti una cosa che ho desiderato fare per tantissimo tempo... *mi inginocchio davanti a lui* Frans, vuoi sposarmi?
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1 X 1 - "In every moment, always and forever, me for you and you for me"
RomansaRacconto alternativo della mia storia: "2 X 1 - You have taught me to live well" Cosa sarebbe successo se il sogno d'amore di Leonard Lindgren con Frans Bergman si fosse realizzato. ATTENZIONE ! Questa storia contiene relazioni omosessuali ! SE NON...