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Y/n: COME? PERCHE' MI HANNO AMMESSO IN UNA SCUOLA PER RAGAZZI?!

Madre: Amore calmati! Anche gli anni scorsi hanno sbagliati alcune ammissioni, non preoccuparti.

Y/n: Mamma come faccio a non preoccuparmi? Sarò sicuramente presa in giro da tutta la scuola.

Madre: Non dire sciocchezze. Ora vai a letto che tra una settimana finiscono le vacanze e devi riposare.

Y/n: Uff, va bene.

Andai in camera mia e mi lanciai sul letto facendo un tonfo e facendo sobbalzare il gatto che stava dormendo pacificamente sulla sedia.

Mi misi le coperte (ormai l'estate stava finendo) e aspettai che i miei genitori andassero a dormire per prendere il telefono e controllare il sito di quella scuola. Scoprii che era una scuola molto famosa e rinomata ma era abbastanza lontana da casa mia, era a Tokyo, e dovevo chiedere a mia mamma dove sarei alloggiata. Intanto chiusi gli occhi e senza volerlo mi addormentai sotto il caldo delle coperte.



*timelapse*

Era ormai la mattina della partenza e ovviamente mi svegliai più presto del solito per prepararmi. L'uniforme mi era larghissima essendo da uomo, ma in compenso potevo mettere una gonna nera se volevo. I pantaloni erano veramente larghi e con una cintura sarei sembrata un più un clown che una studentessa. Optai per la gonna e delle calze nere visto che mi ci trovavo abbastanza a mio agio.

 Optai per la gonna e delle calze nere visto che mi ci trovavo abbastanza a mio agio

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Madre: Adesso partirai per la stazione degli autobus. L'indirizzo della casa te lo darò verso le 3 del pomeriggio così ti fai un giro per la città.

Y/n: Mamma lo sai che non ho voglia di camminare. Soprattutto per le città io mi perdo sempre. E per il cibo come faccio?

Madre: Appunto quindi è meglio se ti dai una mossa ad orientarti, non vorrei che saltassi giorni di scuola. Per il cibo ti invio io i soldi per un po'. Poi ti devi trovare un lavoro, hai 18 anni

Y/n: Ho capito, proverò a non morire di fame.

Madre: Muoviti che se no sei in ritardo

Uscii correndo dalla porta principale e per la fretta inciampai su un ragazzo che camminava per andare alla mia stessa fermata.

Y/n: S-scusami

Feitan: Tranquilla, stai prendendo il mio stesso autobus?

Era alto più o meno come me e aveva una strana acconciatura che però faceva il suo effetto.

Y/n: Si

Feitan: Quindi tu sei la ragazza che è entrata per sbaglio in questa scuola, ora capisco. Comunque piacere Feitan.

Mi porse la mano e io la strinsi. Era un tipo simpatico a modo suo e mi piaceva il suo comportamento.

Y/n: Piacere Y/n.

Ci avviammo alla fermata e arrivammo giusti in perfetto orario. Salimmo sull'autobus e Feitan si mise a dormire. Per tutto in viaggio guardai le vetrine dei negozi mentre rimanevo lì imbambolata a pensare.

Arrivammo alla fermata, che era proprio affianco alla scuola, e cercai di svegliare Feitan

Y/n: Feitan...Hey Feitan...Terra chiama Feitan...AOO FEITAN

Feitan si svegliò di colpo, scese correndo e per poco non si schiantò su un palo. Entrai dal cancello principale e subito mi sentii gli occhi addosso. Era una sensazione orribile. Più veloce che potei mi infilai in classe e mi sedetti su un banco.

In classe entrarono altri 3 ragazzi della mia stessa età credo. Si misero a parlare e dopo un po' si avvicinarono a me.

Y/n: Ciao io son-

In neanche un secondo due di loro mi presero per le braccia e mi spinsero verso il muro alzandomi in aria di pochi centimetri.

Rag.1: da ora tu sarai la mia ragazza intesi?

mi mise una mano al collo come per strangolarmi. Sapevo che sarebbe successo.

Y/n: No ma che stai dicend-

Mi arrivò uno schiaffo sulla guancia sinistra. Sentii la mia pelle bruciare come se avesse preso fuoco. Cominciarono a scendermi delle lacrime senza che lo volessi e sentii l'altra mano del ragazzo avventurarsi dalle mie cosce a sotto la gonna. Stavo per chiamare aiuto ma uno dei ragazzi mi chiuse la bocca. Ormai non sapevo più cosa fare.



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