Capitolo 62 (La persona più importante)

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Tengo gli occhi chiusi, mentre ho il viso nell'incavo del suo collo, ispirando un profumo che ormai è diventato parte integrante di me.
Un profumo che sento essere la mia casa.
La sua mano poggia sulla mia schiena, coperta dalla sua felpa che si era portata dietro nel caso fosse venuto freddo, mentre di tanto in tanto la muove, facendomi delle carezze dolci.

"Zulema..."
"Mh..."
"Stiamo qui per sempre?" La sento ridacchiare, mentre la risata le risuona nel petto, sopra cui sono appoggiata.
"Bionda..." mi accarezza i capelli, con ancora una lieve nota di scherzosità nella voce.
"Ora stai zitta..."
"No dai Zule" mi alzo su un gomito, facendo scontrare i miei occhi con i suoi, che girano verso l'alto mentre la sua mano rimane immobile.
"Tu non lo vorresti?" Chiedo con una leggera punta di insicurezza nella voce.
"Che cosa?" Chiede inarcando un sopracciglio, non capendo.
"Tutto questo. Una normalità"
Sento il suo corpo irrigidirsi all'istante sotto al mio e la mia mano si posa sul suo stomaco.
"Maca...sai che non possiamo averla" abbasso la testa e accarezzo la sua pancia scoperta.
"Lo so...però se potessimo averla...la vorresti?" Vedo i suoi occhi posarsi su un punto a caso, fuorché i miei occhi e un sospiro profondo le esce dalla bocca, mentre si stacca da me.
"Non lo so" dice poi, mentre io cerco nuovamente un contatto con lei, appoggiandomi al suo petto e cingendole la vita con un braccio.
Sapevo che avrebbe reagito cosi, allontanandosi, ma dovevo saperlo. Volevo sapere se avesse mai voluto condividere con me una normalità, ma la sua reazione mi spaventa.
Ho paura che si allontani da me.
Non ricambia la stretta, sta semplicemente immobile, sotto di me.
"Zule...abbracciami"
"È meglio scendere, sta venendo freddo e siamo svestite"  si alza, senza nemmeno darmi un bacio o rivolgendomi uno sguardo. Mi stringo nella sua felpa, mentre la vedo vestirsi, infilandosi la maglietta stretta dentro ai pantaloni.
"Zulema perché fai cosi? Era solo una domanda"
"Lo so" dice raccogliendo i miei indumenti da terra e allungandomeli.
"Vestiti dai" la sento lontana kilometri e tutto per una fottuta domanda che avrei dovuto tenere per me.
"Non fa niente Zulema. Era una stupida domanda" dico cercando un contatto visivo con lei, che sembra non arrivare mai.
Si infila le scarpe e poi guarda le scale.
"Maca vestiti"
"Zulema puoi per favore sederti qui un attimo?"
"Ti aspetto giu" Fa per dirigersi verso le scale, ma le prendo il polso, tirandola indietro.
"Zule..." sento i miei occhi lucidarsi un pochino e quando finalmente posa il suo sguardo nel mio, i auoi occhi ai chiudono, deglutendo.
Mi posa un bacio rapido sulle labbra, per poi scendere le scale, lasciandomi qui, con la sua felpa in dosso e un sacco di domande nella testa.

(Zulema's pov)
"Fanculo cazzo" sussurro più a me stessa che a qualcuno, mentre scendo al primo piano, raggiungendo la punta della barca, per poi sedermi e fissare il mare.
"Puta vida de mierda" dico stringendomi forte la pelle delle braccia, lasciandomi i segni delle unghie nella carne.
Sono scappata.
Ancora.
Non posso farne a meno, e per quanto io sia cambiata grazie alla Bionda, a volte la vecchia Zulema che preferisce non parlare torna a galla.
'Una normalità' penso tra me e me, soffiando una risata, mentre la mia mente va alla bionda, che ho lasciato sola su quel divano, spaventata dalla sua domanda.

"Zule" la voce della gitana dietro di me spezza i miei pensieri, mentre abbasso gli occhi e la sento sedersi al mio fianco, mettendosi nella mia stessa posizione.
"Cos'è successo?"
"Niente"
"Zulema..." sento il suo sguardo su di me e so che ha capito tutto.
Se c'è una cosa che Saray sa fare bene, è leggere dentro alle persone. E ora sa che qualcosa non va.
"La serata ha fatto schifo?"
"No. Era..." mi fermo, sospirando e guardando il riflesso della luna nel mare.
"Guarda che puoi lasciarti andare per una volta"
"Si lo so, ma non ho nulla da dire"
"Zulema non mi prendi per il culo. Quindi o parli, oppure vado dalla Bionda" i miei occhi si scontrano con i suoi, che sembrano avere uno sguardo di chi ha capito tutto.
Sbuffo e ruoto gli occhi al cielo, mentre penso a cosa dirle.
"Va bene cazzo" dico poi, sospirando.
"Stava andando bene. Forse persino troppo. Abbiamo scherzato e parlato. Parlato di cose di cui non avevo mai discusso con nessuno. Abbiamo scopato e poi...ha fatto quella fottuta domanda"
"Non credo voi abbiate scopato e basta"
"Saray...hai capito" dico sbottando, guardandola.
"Scusa...dico solo che qualsiasi domanda fosse, lei te l'ha fatta perché quello che state vivendo l'ha portata a pensarla. Non puoi pretendere che non ti faccia certe domande quando vi donate a vicenda da notti intere. Zulema ora guardami e dimmi che quello che hai con Maca non è qualcosa che con nessuno hai mai vissuto"
"Saray non sono in vena di-"
"Rispondi" dice la mora al mio fianco, facendomi girare di scatto verso di lei.
Passo il mio sguardo da un occhio all'altro e poi sbuffo, arrendendomi a quella che sarà una conversazione senza barriere.
"Okay...si. Lei...non lo so, mi fa abbassare tutte le barriere e questo un po mi spaventa Saray. Non posso negarlo"
"Perché? È una cosa bella"
"No. Perché lei è innamorata persa di me, e lo so perché lo vedo, lo sento. E non voglio..." chiudo gli occhi per un secondo, per poi riaprirli e guardare dritto a me, scuotendo la testa.
"Non vuoi ferirla" dice Saray, guardandomi con quello che credo sia il suo sguardo più dolce e comprensivo.
"Si"
"E perché dovresti scusa?"
"Come se non mi conoscessi Saray"
"Beh ti conosco e proprio per questo ti dico che non devi lasciar andare la Bionda, perché è una parte fondamentale di te ormai. E lei ti rende migliore, Zulema. Che tu lo voglia oppure no. Ti rende felice" nel sentire quelle parole torno a posare il mio sguardo su Saray.
"Lo so" dico piano, guardandola.
"E allora perché sei qua e non da lei?"
"Perché non posso darle ciò che vuole" sbotto, pensando alla domanda che mi ha posto poco fa Macarena.
"Cosa intendi?"
"Io non potrò mai darle una...normalità. Non è nella mia indole. Io voglio l'adrenalina, l'avventura, mentre lei vuole un lavoro, con una quotidianità a cui tornare ogni sera. Ma io non posso" scuoto la testa, guardando ancora una volta l'acqua che sembra nera come il petrolio, per il buio della notte.
Sento la musica in lontananza della festa che le altre stanno facendo e poi guardo Saray.
"Dovresti tornare alla festa"
"No" mi prende il viso tra le mani e mi gira nella sua direzione.
"Diglielo Zulema. Ma non scappare cosi. Perché la fai soffrire. Non sapere cosa pensi le farà più male della verità. Magari non hai nemmeno capito se è quello che ti stava davvero chiedendo" aggrotto le sopracciglia per un secondo e poi sbuffo, capendo che questa fottuta gitana ha ragione.
Come sempre.
"Cazzo che palle. Okay" dico girando gli occhi al cielo, e Saray mi rivolge un sorriso sincero, alzandosi e tendendomi la mano.
"Ora vai dalla bionda, l'ho vista scendere e andare giù in coperta. Non so dove sia" annuisco e dopo aver dato un abbraccio alla gitana mi dirigo dove mi ha indicato, pensando a come dirglielo e se davvero portarla via dalla vita che vuole sia una buona idea.

Cosa mi porta ad amarti? -Zurena-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora