Capitolo 37.

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Da una settimana a questa parte,non è cambiato nulla.
Vivo sempre le stesse giornate,senza sosta.
Ho nostalgia di casa,come sempre,mi manca mia madre,soprattutto dopo averle detto di non venirmi più a trovare e so che ascolterà le mie parole.

Spero di riuscire ad incastrate quelle due presto,così mi ridurranno la pena e potrò tornare a vivere la mia vecchia vita,con mia mamma.

L'ho vista stanca al colloquio,esausta.
Dorme poco,anche se dovrebbe riposare più del dovuto,è questo che le ha detto il medico,ma le sue occhiaie non mi hanno aiutato a pensare che lei dorma.

Vorrei tornate a prendermi cura di lei,starle vicino e mangiare la sua solita carbonara che tanto amo.
Mi manca cantare con lei a squarciagola le canzoni che ascoltava da ragazzina,anche se non me ne piace nemmeno una,ma farei di tutto pur di strapparle un sorriso.

Sei l'unica che mi è rimasta,il mio orgoglio.
Me lo ripeteva sempre,prima che mi arrestassero.
Lei pensava davvero quelle cose di me,mi amava e so che lo fa ancora,ma l'ho delusa profondamente,ma dovevamo andare avanti.

Vorrei una vita normale qui dentro,vorrei raccontarle la mia storia con Edoardo e la mia amicizia con Nad e Carmine.
Invece l'unica cosa che ho dovuto dirle,era di non farsi più vedere.

"Bu!" una voce,mi fa morire dallo spavento.

"Stronzo" lo insulto,ridendo.

"Ti ho spaventata?" dice nascondendo un sorriso beffardo.

"Tu che dici" dico provocandogli una risata.

"Come stai?" chiede,accarezzandomi il viso.

"Bene,tu?" chiedo a mia volta ad Edoardo.

"Ancora meglio se mi baciassi" dice prendendomi dai fianchi e baciandomi.

Mi chiede l'accesso con la lingua ed il glielo concedo,facendolo sorridere sulle mie labbra.
Scosta i capelli fastidiosi dal mio viso ed io faccio lo stesso con lui,portandoglieli all'indietro.

"Mi fai impazzire quando mi tiri i capelli" dice staccandosi di qualche centimetro dalle mie labbra.

"Allora lo farò più frequentemente" non finisco neanche la frase,che si attacca di nuovo sulle mie labbra.

"Posso chiederti un favore?" gli chiedo staccandomi leggermente dalle sua labbra.

"Tutto quello che vuoi" dice dandomi un ultimo bacio a stampo,per poi ascoltarmi.

Ci avviciniamo al muretto e mi ci poggio con la schiena,mentre Edoardo ci poggia le sue mani,vicino i miei fianchi,intrappolandomi fra le sue braccia.

"Quando avrai il prossimo colloquio?" gli chiedo sperando sia il più presto possibile.

"Dopodomani,perché?" dice aggrottando le sopracciglia.

"Devi vedere se c'è Filippo e squadrare la ragazza che lo viene a trovare.Ha i capelli rossi e la settimana scorsa indossava degli occhiali da sole neri. Cerca di scoprire il suo nome,ti prego" spero davvero riesca a ricavare più informazioni possibili.

"Va bene.Ma a cosa ti serve tutto ciò?" dice curioso.

"Sto collaborando con la direttrice per ingaggiare due ragazze che mi hanno ingannata,prendendosi quello che mi spettava.
Se l'aiuto a trovarle,fra un anno mi fa uscire di qui" lui sembra un po' sconsolato,ma so che vuole aiutarmi.

"Fa parte della misteriosa storia che non mi racconterai mai?" dice ironizzando.

"Lo farò.Te lo prometto e sì,c'entra qualcosa" dico tirandolo verso di me dai fianchi.

"E chi verrebbe a trovarti la prossima settimana?" sussurro sulle sue labbra,mettendomi sulle punte per arrivarci.

"Mh,non posso dirtelo" dice provocandomi.

"Ah no?Va bene allora vado a farmi baciare da qualcun altro" la mia frase è totalmente ironica,entrambi sappiamo che non lo farei mai.

"Non dirlo nemmeno per scherzare" il suo tono è serio.

"Allora dimmi con chi hai la visita" dico avvicinandomi ancora di più a lui.

"Con mia madre.Cretina" d'istinto scoppio a ridere e lui lo fa insieme a me.
Mi piace ridere con lui.

"Hai un sorriso bellissimo" ammetto sincera.

"Tu sei tutta bellissima" dice baciandomi con foga,stringendo forte i miei fianchi.

Edoardo,sa come rendermi felice.
Con solo una frase,mi ha riempito il cuore di gioia ed io non potrei mai desiderare qualche altro ragazzo,al suo posto.
Io ormai,gli appartengo.

"Ci vediamo dopo" dice baciandomi e tornando nel campo e torno anch'io dopo qualche minuto.

Torno nel campo sotto lo sguardo di Nad e Silvia.
Non presto loro attenzione,mi sono stancata delle loro inutili ramanzine quindi mi limito a sedermi a terra,dato che le panchine sono occupate,poggiando le spalle sulla recinzione.

"Hai parlato con Ciro?" sento una voce alle mie spalle.

"Sì Ferrari,non preoccuparti" prima mi stava simpatico,adesso mi sta sul culo.

"Grazie" fa per andarsene.

"Non ti vorrei mai come amico" dico facendo bloccare i suoi passi.

"Come?" si gira verso di me,posso percepirlo dai movimenti,ma non ne ho la certezza,dato che non lo sto guardando.

"Io fossi stata in te,lo avrei detto subito alla direttrice. Tu invece,lo hai fatto solo perché ti ho minacciato" questi si reputano amici?

"E ti sembra bello minacciare la gente?È una cosa orribile" dice mentre io continuo a dargli le spalle.

"Orribile tanto quanto appiccare un'incendio e far finta che sia stato un tuo amico a farlo" mi giro e lo guardo negli occhi.

Sembra deluso da se stesso,ma in realtà,è solo uno che per pararsi il culo,mette in pericolo gli altri ed io con queste persone,non ci sono mai andata d'accordo.

"Hai finito?" mi chiede con gli occhi lucidi.

"Ho finito" dico.

Vedo Nad correre verso la mia direzione e si abbassa per arrivare alla mia altezza,dato che sono seduta a terra.

"Che è successo?" dice col fiatone per la corsa.

"Niente,cosa sarebbe dovuto succedere?" alzo un sopracciglio.

"No niente ma..da quando parli col chiattillo?" sembra curiosa della mia risposta.

"Nad sei seria?" dico aggrottando la fronte,è seriamente gelosa di Filippo?.

"Insomma,non parli quasi con nessuno qui" fa le spallucce,guardando alle mie spalle,il campo maschile.

"Stai tranquilla,non mi interessa neanche un po' il riccio" dico riferendomi a Ferrari.

"Non era quello il problema" sì,come no.

——
"Allora?sei riuscito a scoprire qualcosa?" chiedo curiosa ad Edoardo che si siede sul solito muretto,ormai è il nostro posto.

"Sì. Oggi non indossava gli occhiali,ha gli occhi azzurri" perdo un battito al suono di questa frase.

Lo incito a continuare ed è quello che fa.

"Ho sentito di sfuggita il nome 'Claudia' ma non ne sono sicuro" dice.

Mi reggo sul muretto,non penso di sentirmi bene.

"Alida è tutto apposto?" si preoccupa Edoardo,scattando in piedi.

"Devo andare dalla direttrice" dico guardandolo negli occhi.

"Perché?Che succede?" dice accarezzando il mio visto cercando di farmi calmare.

"È lei".

Piccoli delinquenti//E.C.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora