56. anche stavolta è colpa mia

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Jk's pov
-siediti kokkie-mi disse Jin, invitandomi a farmi avanti nella stanza senza rimanere alla porta.

Dopo un attimo di esitazione,iniziai ad avanzare, cercando di non dargli a vedere la mia agitazione. Doveva parlarmi di Jimin e la cosa era già preoccupante di per sé. Cosa sapeva lui che non sapevo io? Che lo avesse licenziato? E se lui fosse solo da qualche parte a ubriacarsi per questo?

Degluii a fatica, sedendomi davanti allo Hyung. Avevo il cuore in fibrillazione ed in attesa. Ormai mi aspettavo di tutto.

-allora kokkie, volevo informati che ho parlato con Jimin stamattina e mi ha chiesto di poter lavorare a distanza per problemi personali e che dovevo darti questa da parte sua...non so cosa ci sia scritto, dato che non sono affari miei ma quando stamattina quando me l'ha portata aveva un'espressione strana in viso.... è successo qualcosa?-concluse chiedendomi l'ultima cosa che avrei voluto che facesse.

Feci un respiro prima di rispondere. Sapevo di non poter dire la verità o si sarebbe scatenato il panico, così mentii.

-no Hyung, non ne so niente a riguardo-risposi cercando di essere più rilassato possibile, mente dentro di me morivo.

Dopo poco mi alzai ed uscii dirigendomi verso la mia saletta personale, chiedendomi la porta a chiave alle spalle. Avevo bisogno di alcuni attimi per conto mio. Avevo bisogno di stare da solo.

Poggiai la lettera sul tavolinetto davanti al divano e mi diressi a prendere una birra. Nonostante fossero soltanto le 10 ne avevo fottutamente bisogno.

Dopo qualche sorso, iniziai a rilassarmi, ma i pensieri si facevano sempre più spazio nella mia testa. Mi chiedevo il perché della decisione di Jimin di lavorare da casa e perché non me ne avesse parlato. E quella lettera? Che cazzo stava succedendo?

Con mille dubbi e pensieri, tornai dinnanzi alla lettera, afferrandola tra le mani ed iniziando ad aprendola con ferocia. Ormai volevo sapere, volevo trovare una risposta alle mie domande che mi attanagliano i pensieri da quella mattina.

Con le mani tremati ed il cuore che pompava come non mai iniziai a leggere, dopo un lungo e sonoro respiro.

"Ciao kokkie, so di essere un codardo ma non riuscivo a guardarti negli occhi mentre ti dicevo che stavo rinunciando a te"

La lettera iniziò così e già una morsa al cuore mi arrivò. Sentivo gli occhi farsi bagnati ad una velocità da record ed un nodo allo stomaco formarsi. Soltanto queste poche parole mi avevano fatto capire che il resto non mi sarebbe piaciuto e che alla fine della lettura sarei caduto in un pianto disperato.

"Sei tutto quello che avrei mai potuto desiderare dalla vita. Tu sei la mia vita e pensare di rinunciare a te mi uccide sia dentro che fuori.

La vita purtroppo è crudele a volte e i sogni ti portano a rinunciare a cose alle quali non vorresti mai voluto dire addio.

So cosa è successo e sono a cosa devi rinunciare per stare con me. Non posso permettere che tu rinunci a tutto ciò, che tu rinunci ai tuoi sogni per me. Non potrei mai perdonarmi di averti distutto i sogni per il mio mero egoismo.

In questo momento, sei qui accanto a me così piccolo ed indifeso, sto piangendo mentre ti guardo dormire ignaro. Vorrei stringerti a me e dirti che non ti lascerei per nulla al mondo proteggendoti da tutto e tutti, ma ovviamente non posso farlo. Tu hai diritto di sognare e rendere realtà i tuoi sogni, con o senza di me.

Nonostante io stia piangendo a dirotto, cercando di trattenere i singhiozzi per non svegliati, non posso fare a meno di pensare che se i nostri sogni non fossero stati così ambiziosi il nostro amore forse sarebbe potuto vivere.

Kokkie sei la cosa migliore che mi sia successa. Tu mi hai cambiato la vita, me l'hai stravolta. Stai pur certo che non lo potrò mai dimenticare, non potrò mai dimenticare te. Sei l'amore della mia vita, anche se ho scelto di rinunciare a te per farti essere felice.

Spero che tu lo sarai davvero e che il tuo sogno di essere l'idol più famoso al mondo si realizzi.

Sei la persona migliore che conosco, ti meriti tutto questo.

Ti amo da morire, ricordalo sempre.

Tuo e solo tuo per sempre.
Chim"

Rimasi immobile a fissare quella lettera, con le lacrime che non volevano smettere di scendere. Tutto mi sarei aspettato tranne questo.

Jimin se ne era andato, lasciandomi da solo. Mi aveva lasciato pur di vedermi felice. Si era sacrificato per me. Aveva rinunciato al nostro amore per me. Aveva deciso di soffrire per me.

Non potevo smettere di piangere, non potevo credere che se ne fosse davvero andato e che forse non lo avrei più rivisto, non lo avrei più abbracciato, baciato o ci avrei più fatto l'amore.

Il mio cuore si era frantumato in mille pezzi. Al pensiero di quanto potesse stare male per questa decisione era anche peggio.

Faceva così male senza di lui, che mi rannicchiai senza accorgermene, lasciandomi andare ad un pianto disperato fino a quando non mi addormentai ormai stanco di piangere.

Lo avevo perso di nuovo ed anche questa volta era colpa mia.

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