Il professor Takeda ci aveva avvertito di una partita contro la Johzenji solo qualche giorno prima, per l'esattezza l'aveva definita "un'amichevole tranquilla".
Non che la cosa ci turbasse più di tanto, una partita era una partita, che sia un'amichevole tranquilla o una partita da nazionale l'avremmo giocata con la stessa intensità, eppure quella giornata "tranquilla" sarebbe potuta esser definita tale, solo nell' esatto momento in cui sarebbero mancati due fattori determinanti.
Fattore numero 1, il caldo, che non era un caldo di quelli normali, era un caldo afoso di quelli che ti toglie perfino il respiro, arrivato all'improvviso dopo un'intenso acquazzone estivo.
Fattore numero 2, il più importante tra i due, il capitano della Johzenji Terushima Yuji, a prima vista un idiota patentato tale e quale al suo amico capitano della Nekoma, che poi si rivelava essere un ottimo schiacciatore laterale dall'intelletto sopraffino.
Un amichevole tranquilla un par di balle.. sbuffò Yamaguchi mentre l'intera squadra avversaria varcava le grandi porte della palestra.
Erano riusciti a portare a casa il primo set con non poco sforzo, Yamaguchi, sul più bello, mentre i suoi compagni erano stremati dalla fatica e boccheggiavano come pesci fuor d'acqua, aveva mandato a segno battute perfette, portando a casa il set senza tanti problemi, perfino Kageyama si era complimentato con lui.
Si era allenato così tanto per quelle battute da renderle micidiali e perfette allo stesso tempo, perfino il suo fisico ne aveva risentito, era mutato come lo aveva fatto il suo io interno, si era leggermente ingrossato sulle spalle, gli addominali appena appena accennati che venivano contratti ogni volta che si muoveva, i capelli più lunghi del solito raccolti in un crocchio sulla testa molto disordinato, qualche ciuffo ricadeva sulla fronte madida di sudore, lo facevano quasi sembrare più adulto della sua età.
Avrebbe dovuto dargli una spuntatina mesi prima ma non lo aveva fatto solo perché Tsukishima gli aveva detto che gli stavano molto meglio così, per quanto il loro rapporto fosse tornato più o meno alla normalità, al suo giudizio ci teneva ancora, infondo, aveva capito che non poteva costringerlo ad amare qualcuno che realmente non amasse, all'amore e al cuore purtroppo non si comanda.
Che fatica riuscire a portare a termine anche il secondo set, il caldo afoso pressante non permetteva l'entrata neanche di un filo d'aria, ed é li che tutto successe in un attimo, Yamaguchi se ne stava quieto in panchina pronto ad essere chiamato in campo in caso di bisogno quando tutto sembrò andare a rallentatore; i suoi occhi andarono a posarsi per caso sul capitano della squadra avversaria, un dettaglio, un piccolissimo dettaglio aveva attirato la sua attenzione più di altri, la maglietta che indossava era stata sollevata per potersi asciugare il sudore della fronte, qualche gocciolina scorreva lenta sui suoi addominali marmorei e perfetti, il respiro affannoso, le spalle che facevano su e giù, i capelli biondi leggermente scombinati, mi piacerebbe morderlo proprio lì... pensò il moro mentre impercettibilmente e senza alcuna inibizione si mordeva labbro inferiore. Nessuno se ne sarebbe accorto, figuriamoci in quel momento dove tutti se ne stavano concentrati sulla partita.
L'urlo di Hinata dopo aver fatto punto lo riportò alla realtà, e con se anche il fatto che il soggetto da lui osservato poco prima lo stesse guardando con un ghigno in volto, che vergogna.. avrebbe voluto sprofondare sotto il pavimento pur di sparire all'istante.
Per Yamaguchi fu davvero troppo imbarazzante, abbassò lo sguardo facendosi color porpora per il resto della partita tenendo gli occhi puntati solo sulla sua squadra. Per oggi, in quanto a figure imbarazzanti, era già al completo.
Fortuna che Hinata e Kageyama risentivano ben poco del caldo e con facilità portarono a casa anche il secondo set.
"Ragazzi sistemiamo la palestra e poi possiamo andare" tuonò Daichi.
"SI CAPITANO!" si sentì urlare di risposta.
E proprio mentre sistemavano che successe l'imprevedibile, "Yamaguchiii" Hinata lo stava chiamando dall'altra parte della palestra con troppa enfasi per i suoi gusti, lo aveva visto parlare poco prima con il capitano della Johzenji e poco dopo sul suo volto era comparso un sorriso 32 denti. Non faceva presagire nulla di buono.
"Yamaguchi-san - continuò poco dopo - ho dato il tuo numero a Terushima-san, era così felice quando gliel'ho dato, ha detto che ti scriverà in questi giorni"
Al moro per poco non pigliò un infarto "H-Hinata perché gli hai dato il mio numero?" balbettava mentre cercava di razionalizzare come, quando e perché avesse dovuto fare un gesto del genere.
"Beh me lo ha chiesto perché non avrei dovuto darglielo? sembrava così felice! pensa che ha detto anche che sei un figo Yamaguchi-san! non ne sei felice?"
"Perché, perché..- sospirò- lascia stare", perché doveva essere così ingenuo?.
***
Quella stessa sera mentre disteso sul letto riprendeva le ultime forze prima di addormentarsi il cellulare squillo facendo prendere un colpo al proprietario. Il messaggio recitava un semplice "Hei ciao!" e nulla più.
"Hei ciao! Ma, scusami se te lo chiedo ma, chi sei?" ci aveva messo letteralmente 2 nanosecondi a rispondere, insomma poteva essere chiunque a scrivergli eppure un piccolo sentore su chi fosse lo aveva già in mente.
-Indovinalo tu chi sono, ti do solo un indizio.. oggi mi hai quasi mangiato con gli occhi, e come dire.. la cosa é stata piuttosto piacevole-
Yamaguchi balzò sul letto lanciando il telefono lontano da sé come se quest'ultimo fosse diventato rovente tutto d'un tratto.
Cosa dovrei rispondergli? Cosa bisogna rispondere in questi casi? Era letteralmente la rappresentazione grafica del panico. E io devo farti i complimenti per quanto sei figo.. sarebbe stata la risposta corretta eppure non fu così semplice, anche se faceva lo spavaldo, il figo davanti agli altri atteggiandosi a uomo vissuto, in realtà era il solito dolce e timido Yamaguchi che tutti noi conosciamo.
Spremi le meningi Tadashi.. E mentre il suo cervello tentava di formulare una risposta adeguata e altrettanto spavalda, Terushima lo sconvolse di nuovo inviando un secondo messaggio, contenente una richiesta alquanto bizzarra.
-Ti va di uscire con me una di queste sere? Ci facciamo una bevuta, quattro risate, una cosa in amicizia insomma, vorrei conoscerti meglio ragazzino-
La sanità mentale del povero Tadashi in quel momento fu come spazzata via da un uragano, le semplici parole "vorrei conoscerti meglio ragazzino" lo avevano elettrizzato a tal punto che sentì una scossa attraversargli l'intero corpo. Sapeva esattamente cosa rispondergli.
-Hanno aperto un pub nuovo proprio vicino alla Karasuno, potremmo andarci venerdì se ti va?-
La risposta arrivò veloce, neanche il tempo di un battito di ciglia.
-Sarebbe perfetto ragazzino!-
Mentre poggiava il telefono sulla fronte e un sorriso solcava le sue labbra, penso a quanto Terushima fosse un bel ragazzo, non lo aveva mai notato o forse non ci aveva mai dato abbastanza peso. Con quel pensiero ancora impresso nella mente chiuse gli occhi e si addormentò.
Il mattino seguente ritrovò un terzo messaggio risalente alla serata appena trascorsa, non era decisamente una cosa aspettata, ma migliorò fin da subito la giornata che stava per iniziare.
"Buonanotte fiorellino🌹"
Bentornati al secondo capitolo della mia storia! Cosa ne pensate? Yamaguchi è sempre il solito, vuol fare lo spavaldo ma mi sa che ha trovato dall'altra parte una persona che sa come reagire fin troppo bene! Spero come sempre che le mie storie vi piacciano, vi aspetto per commentarle con voi.
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Freckles - [YamaguchixTerushima]
FanfictionL'immagine che gli si era parata davanti gli dava letteralmente il voltastomaco, non solo per i sentimenti che provava per la persona coinvolta, ma bensì per il modo in cui volente o nolente, avrebbe dovuto accettare quella situazione inaspettata. T...