Si svegliò, come al solito, all'imbrunire. E aveva fame.
Fece un po' di fatica a uscire dalle lenzuola, come le capitava ultimamente, e si stiracchiò guardandosi allo specchio: era ingrassata parecchio ma con la sua altezza non si notava tanto, era davvero alta per essere una donna e molto molto bella.
Glielo aveva detto quello di ieri sera: "sei una creatura nata per vivere la notte" aveva detto. Anche quello della sera prima sembrava pensarla così. E quello della sera prima ancora. Una bellezza statuaria con una sensualità prorompente. La mascherava un tantino, per uscire di casa, con un outfit un po' retrò.
Le piaceva lo stile gothic, ma dava troppo nell'occhio, inoltre i vicini vedendola sempre uscire la sera e rientrare all'alba pensavano che facesse l'infermiera, i turni di notte, e lei glielo aveva lasciato credere. l pettegolezzi sulla sua vita notturna avrebbero attirato troppo l'attenzione su di lei, era meglio che la credessero crocerossina piuttosto che puttana. Così aveva adottato un gothic bon ton, nascondendo le scarpe con tacchi altissimi in borsa per scambiarle prima di rientrare con un paio di comode ballerine.
Si truccò poco, senza rossetto (lo aggiungerò dopo, come al solito, pensò) e uscì di casa calcolando mentalmente il percorso per quel nuovo locale. Cambiare locale spesso era un'altra delle sue regole per non dare nell'occhio perché una come lei veniva notata subito e, specialmente dagli uomini, ricordata. Una, due serate, poi era meglio cambiare aria.
A lei piacevano gli uomini e fantasticando sulla prossima conquista, durante il percorso, iniziò la trasformazione: tolse i guanti mostrando le unghie lunghe dipinte di nero e con un'occhiata nello specchietto retrovisore si mise il rossetto scuro. Tolse anche quel cerchietto dai capelli che le dava un'aria innocente, o così le sembrava. Dallo zaino che lasciava sempre in auto prese la borsetta nera, scambiandola con la borsa anonima con la quale era uscita di casa, e lasciò le ballerine sotto al sedile indossando i tacchi dodici in acciaio lucente. Era pronta per una nuova notte, era pronta per un nuovo lui. Le piacevano alti, bruni e un po' pallidi. Ancora di più se avevano il broncetto: le ricordavano un tipo speciale, quello che aveva molto amato tanto tempo fa, una vita fa ormai.
Lo incontrò subito, uno così, e mai caccia fu più fortunata, era solo e sembrava proprio in cerca di compagnia. Ciao, gli disse, abbassando di un tono la voce per essere più sexy.
Le cose andarono velocemente, era proprio in cerca di compagnia o lei era particolarmente bella e in forma, perché passò pochissimo tempo prima che lui pronunciasse la solita frase: "usciamo di qui? Andiamo in un posto più tranquillo?" Dicevano tutti così, tutti e tutte le sere. Sì, diceva lei abbassando gli occhi con falso pudore.
In un attimo furono a casa di lui, su quel divano che sembrava essere lì apposta. Lei allungò una mano dentro i suoi pantaloni e, quando lui buttò la testa all'indietro, gli posò le labbra sul collo, proprio in quel punto preciso, dove la vita pulsava.
Le sembrò un tempo lunghissimo, lui crollò in un sonno profondo. Lei, soddisfatta, andò in bagno e si struccò, si rimise il cerchietto, indossò il suo cappottino bon ton e uscì in fretta perché era quasi l'alba. Lasciò i tacchi nello zaino in auto e risalendo le scale cercando di non far rumore incontrò il vicino che scendeva per andare al lavoro. Buongiorno, disse con gli occhi bassi, sperando che non si leggesse in faccia la sua vita segreta.
Entrò velocemente in casa e facendo la doccia iniziò a pensare a come sarebbe stato quello di domani: alto, bruno, bello, con il broncetto. Un altro ancora, magari due, pensò sorridendo. E con quel pensiero si rimise nel sarcofago per una bella dormita in attesa di risvegliarsi al tramonto, sapendo che sarebbe stata molto affamata. Peccato che sia sempre più stretto questo sarcofago, pensò, sto ingrassando davvero troppo.
Di una vampira bulimica non si era mai scritto.
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Bulimia Notturna
Mystery / ThrillerSi svegliò, come al solito, all'imbrunire. E aveva fame.