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"Se hai bisogno chiama..."; era da più di trenta minuti che continuavo a fissare quel biglietto che la mamma mi aveva lasciato sul tavolo per poi andarsene senza spiegazioni. Presi il cellulare ma non chiamai mia mamma... Dal cellulare partì la segreteria telefonica, possibile che neanche la mia migliore amica rispondesse?!

Super-mega scocciata con il mondo afferrai al volo la felpa e uscii di casa. 

Non sapevo cosa fare né dove andare e per di più pioveva a dirotto. Vagai per Imola ascoltando Chopin, Beethoven, Liszt e altri pianisti dagli auricolari.

 Passai davanti alla scuola di musica Vassura Baroncini, mi ci fermai davanti, ero incerta se entrare o continuare a girare senza conseguenze. Valutai le due opzioni e la prima mi sembrò la più intelligente anche perché ero bagnata fradicia. 

Appena entrata sentii qualcuno suonare il violino...mi sedetti su un divanetto e continuai ad ascoltare.

 Gabriele, il ragazzo della Reception stranamente non c'era.

 Poi un rumore improvviso guastò la bellissima melodia, presi dal mio portafoglio qualche moneta e andai a prendere una merendina dal distributore; stavo morendo di fame!

 Dopo aver mangiato decisi di andare a suonare il piano.

 Entrai in un aula. Era semplice come le altre e un pianoforte nero era al centro della stanza. Iniziai a suonare quello che mi ricordavo dato che avevo lasciato a casa gli spartiti.

 Quando suono il pianoforte ogni pensiero cupo va via.

 Una cosa da sottolineare è che la musica non ha limiti ogni suo stile è musica, non ci sono differenze tra musica classica e contemporanea, ognuna ha la sua importanza e un suo significato importante. 

Ma a un certo punto un altro pianoforte risuonò in lontananza; chiunque fosse a suonare era bravissimo. Stava suonando la Sonata n.16 in Do Minore, K545 di Mozart.

 Mi diressi nella direzione della musica. La porta dell'aula era aperta e mi affacciai.

 In un primo momento non vidi nessuno, ma poi vidi una specie di ombra... Era vestita in un modo bizzarro che non saprei descrivere. 

Suonava il pianoforte con una delicatezza impressionabile. 

La osservai attentamente...ma...no, non poteva essere...era...era identica a Mozart! Mille pensieri mi attraversarono la mente... Era risorto?! Era un fantasma...?! Ma no, impossibile, i fantasmi non esistono...oppure si?! 

Ero immobile da più di un minuto come se qualcuno mi avesse scagliato contro un "Pietrificus Totalus". 

Quando finì di suonare si voltò verso di me e la sua espressione era allibita. 

Avrei potuto fare di tutto, un video così, se l'avessi detto in giro non vi avrebbero rinchiuso in un manicomio (se ne era rimasto qualcuno a Imola)...e invece rimasi immobile.

 Continuò a suonare, come se non si fosse accorto della mia presenza. Le sue mani svolazzavano come per magia sui tasti del pianoforte; faceva credere che fosse tutto così semplice quando invece erano brani difficili...

A un certo punto il fantasma iniziò a dissolversi lentamente mentre suonava e rimasi da sola nell'aula. 

Andai via come "se avessi visto un fantasma", ma questa volta non è un modo di dire, era davvero accaduto.

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Il fantasma mi scaglia contro un "Pietrificus Totalus"! - ONE-SHOTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora