FINALE: CHOI BO GUM

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Prima di leggere, vorrei informarvi di una cosa. Chi ha letto la storia dall'inizio (quando ho iniziato a scriverla e pubblicarla nell'estate 2020), e vede all'improvviso la notifica di questo finale inaspettato dopo un anno, sarà rimasto sbalordito/a. Avete ragione, e mi scuso se sarete rimasti delusi. Avevo progettato di scrivere un continuo e lo stavo facendo ma mi sono bloccata nel mezzo per mancanza di idee. Quindi, ho voluto dare una speranza con questo piccolo finale a chi come me non voleva la morte decisiva di Bo Gum. È un personaggio importante per la storia, forse più dei protagonisti. E in questo epilogo sarà chiaro a tutti.
Un bacio.
Mya

Avevo sacrificato la mia vita per la mia famiglia. Volevo che mia madre riabbracciasse il suo vero figlio, che non ero io. Volevo che Jisoo stesse col suo vero amore, che non ero io. Per qualche strano motivo ero destinato a quell'infausto cammino. Mi ero salvato da un incidente aereo appena nato, l'unico sopravvissuto di tutti i passeggeri. Dio mi aveva dato una possibilità, solo per valutare per bene in futuro le mie scelte. E io lo avevo fatto. Avevo scelto bene la vita delle persone che amavo. Per questo mi era stato subito riservato un posto nel Paradiso. Però dall'Alto dei Cieli, mi mancavano un sacco. Potevo limitarmi a star seduto su qualche nuvola, saltare da una all'altra, in totale solitudine... Era come se Dio mi avesse concesso il Paradiso, ma quel posto non mi appartenesse del tutto... Maledetto Kim Taehyung. Anche se non dovevo pensarlo, lo feci comunque d'istinto. Non sapevo fingere. Era arrivato come un turbine per riprendersi tutto. Ci era riuscito grazie al mio aiuto... E mi aveva anche rubato la prima ragazza per cui provavo sentimenti veri... Qual era dunque il mio scopo? Morire per fare vivere loro? Non mi meritavo nemmeno delle briciole come premi? Nel mio pezzo di cielo eravamo solo io e un altro angelo. Una ragazza di nome Karen. Ma a differenza di molti angeli, a noi non era stata ancora affidata nessuna missione. Aprii il palmo della mano. La linea della vita, quella del cuore e quella della fortuna erano rimaste le stesse. Molto lunghe e definite. Perché dunque? Che progetti c'erano per me? Sollevai gli occhi al limpido Cielo. Un bagliore mi colpì, tanto che dovetti proteggermi.

È GIUNTO IL TUO MOMENTO, ANGELO BO GUM. PREPARA LA TUA AURA, È ARRIVATO IL MOMENTO DI RISCATTARE I TUOI DIRITTI. RITORNA IN VITA!

"Come? Ma cosa vuol dire Dio?". La luce era fortissima, proprio come quel giorno in cui scomparvi. Fu tutto come un sogno, quelli che dimentichi facilmente forse perché passano velocemente senza che tu riesca ad imprimerli bene. Avevo gli occhi chiusi ma il rumore della città in movimento già mi riempiva le orecchie. Aprii delicatamente gli occhi. Stavo per avere un mancamento. Mi portai una mano sotto al naso. Il respiro, il mio respiro mi solleticava la pelle. Aggiunsi un pizzicotto, mi fece male. Allora era vero! Ero tornato in vita! Risi come un matto, avrei sopportato tutte le agonie di quel mondo, piuttosto che ritornare nel mio angolo di Paradiso.
"Signore ha bisogno d'aiuto?". Sussultai. Una donna mi stava fissando preoccupata.
"Ah, lei mi vede?"
"Certo che sì, sono vecchia ma non ceca!" esclamò, stranita.
"Hahahahaha, si perché sono vivo! È magnifico vero? È magnifico essere vivi!" esclamai saltando dalla gioia.
"Si, si, ma si calmi. Forse è meglio che chiamo qualche ambulanza..." rispose, estraendo un cellulare dalla tasca.
"No, no, no. Sto benissimo al contrario di quello che crede, davvero. La ringrazio, a presto!". Mi misi a correre, facendo attenzione a non urtare nessuno. Avevo perso un po' di quell'agilità tipica del Bo Gum umano, ma ero sicuro che l'avrei presto riacquisita. L'unica mia preoccupazione era di incontrare i miei familiari. Si, ma come? Frenai bruscamente. Loro non ricordavano chi fossi. Come avrei fatto a manifestarmi? Da una terrazza cadde un foglio, assieme a dell'acqua che mi bagnò tutto.
"Dammi il tempo, testone! Ti sta bene questa lavata di capo. Ho sempre detto a Dio di andarci piano con te, ma fa sempre i comodi suoi... Comunque procurati un telefono e mettiti in contatto con la tua famiglia tramite questo numero. Cercano una persona qualificata per il doposcuola al figlio di tua sorella, impegnati se non vuoi tornare da dove sei arrivato! Addio.
Il Serafino Abel.

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