In questo momento sono emozionata e felice di poter ricominciare ma c'è una parte di me vorrebbe rimanere qui a Napoli con le mie amiche e la mia famiglia, mi sento felice, triste e malinconica allo stesso tempo.
Una sensazione di timore mi invade;
E se accadesse di nuovo? Non lo sopporterei, scacciando questi pensieri e concentrandomi sulla prospettiva di un nuovo inizio, mi faccio una doccia rilassante.
Quando esco mi asciugo i capelli, guardo l'orologio e.... o cavolo sono le 10, Sono in ritardo! (tanto per cambiare)
<Mi devo sbrigare> sbuffo e mi precipito davanti all'armadio spalancando le ante.
Opto per dei jeans a vita alta e una felpa gialla con dei fiori, mi vesto e controllo di aver preso tutto, metto Elly, la mia civetta, sul baule e sono pronta così mi avvio al piano di sotto... I CAPELLI, mi sono dimenticata!
Con un colpo di bacchetta raccolgo in una coda alta quelli che prima sembravano peli di mammut spelacchiati e scendo le scale.
<Buongiorno tesoro>
<Buongiorno>esclamano mamma e papà, Anna Lauro e Luca Ferrara.
<Buongiorno> li saluto sorridendo e afferrando un biscotto al volo <Devo sbrigarmi Mia...>
<Alla buon'ora> ride quella che si rivela essere la mia amica comodamente seduta nel mio salotto.
<MIAAA> grido gettandomi letteralmente, e dico letteralmente addosso a lei.
<ehi così mi uccidi> commenta tra le risate.
<Dobbiamo andare, sono le 10:40 le altre ci stanno aspettando> dice ad un certo punto con aria triste.
Mi volto verso i miei genitori,
<Mamma, Papà...> mi sforzo di trattenere le lacrime che minacciano di uscire.
<Tesoro vieni qui> mi esorta mamma aprendo le braccia, io mi ci catapulto dentro e lei mi stringe forte a sé.
<Ed io?!> commenta papà con finto fare indignato e così gli facciamo spazio.
<Mi mancherete tantissimo> sospiro
<Anche tu> rispondono in coro staccandosi dall'abbraccio.
<Scrivici appena arrivi ok?> raccomanda mamma.
<Certo> rispondo <Non parto in guerra! Vi scriverò così spesso che vorrete che la smetta e poi a Natale torno> aggiungo vedendoli entrambi commossi.
<Hai ragione> esclamano ridendo.
<Ora andiamo che altrimenti perdo pure il treno> dico rivolta a mia, che nel frattempo si è commossa anche lei.
<Ti vogliamo bene>
<Anche io>
Mi avvio verso l'uscita trascinando il baule, con Mia che mi tiene la mano per farmi forza, non mi giro per non piangere così usciamo.
Dall'altra parte della strada ci sono Ele, Carol, Lucia e Maria ad aspettarmi.
<Ehi sei pronta?> mi chiede Carol Dopo che ci siamo salutate.
<Mica tanto> Rispondo mentre nella mia mente continua a ripresentarsi lo stesso pensiero, la stessa paura...
<Guarda che non ti libererai così facilmente di noi!> la voce di Mery mi risveglia dai miei pensieri.
<Ah no?> la guardo ridendo
<Eh no> risponde
<Ti bombarderemo di lettere> dice Ele.
<E se mi passa per la testa ti invio anche qualche mini petardo> aggiunge Lù e scoppiamo a ridere.
<A proposito> dice Carol riprendendosi e guardando le altre.
Tira fuori dallo zaino un libro di poesie e racconti dalla copertina bordò e me lo porge.
<Aprilo> mi esorta Mery.
Io lo faccio e trovo una foto di noi sei qualche anno fa a Gardaland nell'intento di spruzzarci l'acqua addosso con le pistole, eravamo anche vestite, guardandola mi vengono in mente tutti i bei momenti vissuti insieme. Non le voglio lasciare
<Questa va sul tuo comodino mi raccomando> dice Ele con gli occhi lucidi e noto che sono tutte commosse.
<Assolutamente> la rassicuro con voce rotta
Vedo che Mia si avvicina a me con una scatolina bianca,
<Questa è per quando vorrai sentirmi vicina> dice mentre una lacrima di commozione mi riga il viso.
Mi asciugo la lacrima e la apro, dentro c'è una collana con ciondolo di cristallo a forma di un diamante allungato con all'interno dei piccoli cristalli di un colore azzurro cielo.
<Quando lo stringerai potrai sentirmi e vedermi, è magico> spiega con le lacrime agli occhi.
<Starò tutto il giorno a stingerlo, grazie> la ringrazio e mi fiondo tra le sue braccia.
<Ma questa è discriminazione>scherza Carol
<Venite anche voi> dico e ci ritroviamo tutte in abbraccio.
<Si è fatto tardi> sospiro asciugandomi gli occhi e staccandomi dall'abbraccio.
<Vi voglio un mondo di bene>
<Anche noi> rispondono
<Ora vai> sentenzia Mia <E mi raccomando non farti mettere piedi in testa, fai vedere ai londinesi chi sei> aggiunge
<Certo capo>la saluto sorridendo.
Mi smaterializzo (cosa a cui sono abituata) alla stazione di King's cross. Mancano dieci minuti alla partenza e, non sapendo dove si trovi il binario nove e tre quarti, mi dirigo verso il nove e il dieci spingendo il mio baule tra la folla.
Una volta arrivata noto che del binario 9 e tre quarti non c'è traccia; tra i binari nove e dieci c'è soltanto una biglietteria.
Eppure sul biglietto c'è scritto "binario 9 e ¾", anche la professoressa Visconte mi ha detto che una volta smaterializzatami a King's cross lo avrei trovato. Cosa faccio ora?
<Serve aiuto?>
Ciaoo spero che la storia vi piaccia.
Mi farebbe molto piacere se mi deste una vostra opinione
A presto -Mery-🦋💛
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Tornado
FanfictionMaria Ferrante è una ragazza di 14 anni che vive a Napoli. E una ragazza semplice, dolce, sensibile e le piace leggere ma sa essere molto stronza quando vuole. Il suo punto di forza è la sua migliore amica Mia Pargoli. Frequenta "Aplontis", l'unica...