Capitolo 18

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 Reader's pov

- Nome e grado! - La sua voce era alquanto monotona ma si scorgeva un punta di irritazione.

- T/N T/C , soldato della squadra speciale, posso ? – Sentii dei passi e pochissimi secondi dopo mi trovai Levi davanti che mi guardava con un sopracciglio alzato, si spostava di lato e mi fece accomodare dentro chiudendo la porta e facendo scattare la serratura cosa che non mi sfuggì affatto.

Mi voltai subito a guardarlo, lui era calmo mentre si metteva la chiave in tasca e si avvicinava a me inespressivo, sentii inspiegabilmente una punta di nervosismo crescere in petto senza motivo.

Cosa diavolo stava facendo?

Cominciai ad innervosirmi cercando di non darlo a vedere guardando prima lui e poi la porta ed indietreggiando pericolosamente, sapevo che non mi avrebbe mai fatto niente di male ma le mie reazioni erano più forti di me e non riuscivo in alcun modo a controllarle .

Cercò di prendere una mia mano ma mi allontanai bruscamente provocando il lui un sorpresa, le sue labbra abbandonarono un gemito stupito .

- Ehi , respira – si era avvicinato a me con il tono più dolce del mondo, ormai le mie natiche avevano incontrato la scrivania e non sarei potuta andare più indietro nemmeno volendo.

Le sue braccia circondarono il mio corpo e io mi tesi ancora di più per un attimo fino a che non mi abbandonai completamente a quella dolce sensazione che tanto mi piaceva mentre stavo tra le sue braccia .

Mi sentivo protetta .

- Non volevo spaventarti, ho pensato di chiudere a chiave per evitare che qualcuno entrasse – mi baciò la fronte e continuò a sussurrarmi mentre mi accarezzava i capelli, come se mi avesse letto nel pensiero.

- Oggi cosa avevi? - mi rilassai tra le sue braccia e gli lasciai un bacio sul collo che lo fece sussultare ma dalla sera precedente sapevo che apprezzava .

- Niente, era il solito allenamento – mi disse tornando freddo, pensando che avessi da ridire sembrava aver eretto un muro .

- Va bene – risi contro il suo collo un po' di gusto perché al contrario sembrava quasi che volesse ucciderci , di solito non facevo fatica a star dietro ai vecchi allenamenti ma quello di questa mattina mi aveva sfiancata.

Si staccò dal nostro abbraccio e diventò subito rosso guardandomi ridere e notai un lievissimo sorriso increspare le sue labbra sottili ed era così bello quando accennava anche solo a un sorriso.

- Se continui a ridere così ti farò fare 100 giri di corsa anziché 50 – mi baciò la fronte e io smisi di ridere guardandolo malissimo, sapevo che non potevo dire assolutamente niente quando ci trovavamo di fronte agli altri ma quando eravamo soli ...

- E se facessi quei 50 giri in più in modo diverso ?- Cercai di fare una voce un po' sensuale anche se il risultato fu un po' deludente, ma speravo avesse apprezzato lo stesso .

Lui mi guardò un po' confuso e prima che potesse dirmi qualsiasi cosa presi il suo volto tra le mani e feci incontrare le nostre labbra dapprima in un dolce bacio che man mano feci approfondire e lasciai che le nostre lingue iniziassero una danza passionale preoccupandomi nel mentre di far daderire perfettamente i nostri corpi .

Senza preavviso mi sollevò per le natiche e mi mise a sedere sulla scrivania facendosi spazio tra le mie gambe, lasciai che le sue mani vagassero sulla mia schiena provocandomi dei dolci brividi che solo il suo contatto riusciva a provocarmi.

Dal viso con una mano tracciai la linea della mandibola per scendere poi sul collo fino ad arrivare ai bottoni della candida camicia che ricopriva perfettamente il suo corpo tonico.

Credevo di averti persa per sempre piccola stella ( LeviXReader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora