Capitolo 28

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Layla
"Dove siamo?"- chiedo per l'ennesima volta non riuscendo a vedere nulla a causa della benda che Trevor mi ha messo circa quindici minuti fa- "Smettila di lamentarti, siamo arrivati!"- mi dice lui togliendomi la benda e rivelando un posto fantastico.

È un gazebo antico, le colonne che lo sostengono sono in stile bizantino e nonostante l'età, il marmo bianco con cui è stata realizzata l'intera opera, sembra quasi luccicare. Il tetto è interamente fatto grazie a un groviglio di rose rosse, blu e bianche, una specie di paradiso. La pianta è a forma esagonale ed è semplicemente fantastico. Mi porto le mani alla bocca per nascondere il mio stupore, cosa che però non sfugge a Trevor che immediatamente avvolge la mia vita con le sue grandi mani appoggiando la sua testa nell'incavo del mio collo strofinandoci il naso contro facendomi il solletico.

"È davvero magnifico! Come hai trovato questo posto?"- chiedo ancora imbambolata davanti alla struttura- "Un segreto principessa"-mi dice lui baciando il mio collo. Metto il broncio consapevole che però non durerà molto e infatti quando il ragazzo dietro di me se ne accorge scoppia a ridere provancando in me una strana sensazione, una sensazione piacevole, di pace e tranquillità. Trevor fa il giro verso di me prendendo il mio viso tra le sue grandi mani scuotendo la testa. In un attimo avvolge le mie labbra con le sue infilando la sua lingua dentro la mia bocca che inizia a muoversi con la mia in totale armonia.

Le mie mani finiscono istintivamente nei suoi capelli tirandoli con forza mentre le sue sono una appoggiate dietro la mia nuca e l'altra sulla parte bassa della mia schiena tirandomi sempre di più verso di lui. Un gemito lascia la sua bocca, che viene però rimangiato dalla mia che non si azzarda a lasciare le sue labbra calde e morbide. Quando però, ci stacchiamo per assenza di fiato, poggia la sua fronte contro la mia chiudendo gli occhi. Il suo viso sembra così angelico che il mio cervello non riesce a collegarlo a ciò che ha detto poco fa.

Le sue labbra sono rosse e gonfie, la mascella serrata e dal suo occhio sinistro, ancora chiuso, scende una lacrima che cade sulla guancia segnandola.
"Che succede?"- gli chiedo allarmata prendendo il suo viso tra le mani e stringendolo con forza, lui scuote di poco la testa e mi sorride senza aprire gli occhi- "Nulla, solo...non mi lasciare mai, ok?"- mi chiede senza staccarsi. Rimango spiazzata dalla sua domanda senza sapere cosa rispondere.

Il mio cervello non collega le parole dalla mia bocca e la risposta non tarda ad arrivare, seppur non sia partita dal mio cervello, ovvero la mia parte razionale- "Non ti lascerò mai, non riuscirò a farlo neanche volendo, perché ormai ci sono dentro, oramai sono tua. Mi hai rapita fin dal primo istante fondendomi con la tua anima"- accarezzo le sue guance delicatamente, lui apre gli occhi di scatto sorpreso dalla mia risposta.

Nonostante il lieve rossore i suoi occhi rimangono la cosa più bella del mondo, del mio mondo, due pozzi verdi/grigi senza fine, due pozzi che mi hanno fatto diventare sua, sua per sempre.

Ed è un attimo che le sue labbra avvolgono nuovamente le mie in un bacio dolce e soave.
"E io sono e rimarrò sempre tuo. Non lo dimenticare"- mi dice lui staccandosi appena avvolgendo il mio corpo esile tra le sue braccia muscolose e forti. La mia unica salvezza. La mia unica speranza. La mia casa.
Annuisco contro il suo petto mentre lui lascia baci delicati sulla mia testa.

Il momento viene rovinato da un finto applauso e quando alzo il capo per vedere chi è il mio cuore inizia a battere velocemente. I miei occhi si chiudono di scatto e quando li riapro il mio cervello mi dice che non è un sogno, lui è qui.
"Ancora tu? Che cosa vuoi? Chi sei?"- gli chiede Trevor sbuffando e mettendosi davanti a me a mo di scudo. "Non lo sai chi sono? Lei lo sa eccome"- dice di rimando incrociando i miei occhi.

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