Capitolo 3

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Dopo il pranzo nella Sala Grande vado verso la biblioteca,uno dei miei luoghi preferiti,proprio perché lì mi sento protetta e al sicuro,a differenza di molti altri luoghi ad Hogwarts,anche se mi è sempre piaciuta questa scuola,l'ho sempre trovata misteriosa e affascinante. Quando ricevetti la mia lettera ero al settimo cielo,mi ricordo benissimo che rimasi per una settimana intera chiusa nella mia camera a leggere i libri di mia madre inerenti alla scuola,con ovviamente la divisa dei grifondoro e nonostante fosse agosto avevo addosso la camicia bianca di mio padre con lo stemma della casata,dai colori sgargianti. Inoltre anche se ancora non sapevo effettivamente dove sarei stata smistata, sapevo di essere una grifondoro, infatti così è stato. Sin dagli undici anni sono sempre stata una bambina amante della cultura non solo quella riguardante la magia,ma anche quella babbana,non so perché ma mi ha sempre incuriosita.

"Rosie!" esclama una voce maschile un po' bassa. Mi volto e vedo Albus che mi guarda con  suoi occhi azzurri,oggi erano quasi tendenti al verde,infatti riprendevano alla perfezione la divisa dei serpeverde. "Shhh...Albus,mantieni un tono di voce più basso,altrimenti ci cacciano dalla biblioteca!" esclamo con un filo di voce. "Dai Rose,non fare la solita guastafeste...comunque Scorpius durante il pranzo mi ha detto che eri venuta in camera nostra perché mi stavi cercando,però ero già andato agli allenamenti di Quidditch,sai domenica c'è la partita e dobbiamo pianificare diverse strategie per vincere contro i tassorosso,anche se loro sono parecchio scarsi!" cerca di spiegarsi mio cugino gesticolando animatamente. "Si dai su,sicuramente vincerete contro i tassorosso,ma contro noi grifondoro mai!" dico provocandolo, immediatamente sulla sua fronte affiorano delle rughe e l'immancabile sopracciglio destro di Albus si inarca, ormai era diventato un vizio: ad ogni stranezza, tendeva a sollevare il sopracciglio destro. "Rose,per favore,non diciamo idiozie." dice finendo lì il discorso e cambiando totalmente argomento, senza darmi il tempo di controbattere. "Comunque parlando di idiozie o persone che possono essere definite tali,possiamo posizionare tra questi il tuo amico e compagno di stanza Scorpius Malfoy!" esclamo alzando al cielo gli occhi e scuotendo la testa. "Ma non è assolutamente vero,o non riesco proprio a capire come possiate odiarvi così tanto...eppure per molti aspetti vi assomigliate!" afferma mio cugino,ma a quelle parole l'unica cosa che riesco a fare è sbarrare gli occhi. "Io, Rose Weasley simile a Scorpius Malfoy? Ma sei serio?! Di la verità che vuoi essere cruciato dalla sottoscritta,perché non trovo altra spiegazione."dico puntando la mia bacchetta davanti ai suoi occhi. "Ei Rosie,va bene,hai ragione tu ahahah!"esclama alzando le mani arrendendosi. "Comunque non penso che ti interessa questa cosa,ma Scorpius mi ha detto che stai bene con la divisa per fare volo." a quelle parole il mio cuore salta un battito,anche perché non pensavo che Scorpius mi avesse visto così bene. Quella divisa era stata aggiunta dal secondo anno,perché volevano fare dei cambiamenti, diciamo che la McGranitt voleva rendere un po' più "fresche e moderne"-queste furono le sue parole- l'abbigliamento di Hogwards e alla fine dopo numerose proposte, la preside e i prefetti di ogni casata si erano uniti e erano giunti alla conclusione di cambiare quelle di volo e di introdurre delle opzioni che si andavano a sostituire al completo che indossavamo tutti i giorni. Sinceramente mi piaceva molto la divisa di volo e spesso ero solita usarla per andare in biblioteca oppure quando volevo stare un po' comoda,anche perché è formata da un paio di leggings neri,una t-shirt nera con lo stemma della casata e sopra una felpa anche questa con un piccolo stemma della casata con il cappuccio che a me arriva appena sotto il sedere,ma questo solo perché non arrivo ad 1,60 altrimenti sarebbe stata perfetta. "Infatti non mi interessa quello che pensa Malfoy!"esclamo con tono freddo e un po' acido;anche se quel complimento l'avevo gradito parecchio. "Rosie,ma alla fine cosa dovevi dirmi oggi? Perché abbiamo parlato di tutto tranne che dell'argomento principale."puntualizza Albus sistemandosi la cravatta verde allentandola appena. "Hai proprio ragione! Volevo dirti che era da un po' che volevo andare a trovare mio padre a Parigi e visto che la distanza non è molta,ti andrebbe di accompagnarmi da lui per le vacanze di Natale? Anche perché mamma non penso che voglia venire, nonostante se i miei sono rimasti in buoni rapporti, penso che accetterebbe la mia proposta perché comunque è mia madre e vuole solo che io sia felice, però so per certo che lei non lo sarà. Cosa ne pensi? Accetti oppure no?" gli domando vedendo nei suoi occhi un vuoto, come se si fosse perso nei meandri dei suoi pensieri. "Rosie,io verrei volentieri con te,anche perché potremmo andare benissimo con la scopa,tanto ormai siamo pratici...io almeno,tu diciamo un po' meno,però vai tutto sommato benino! ahahah."ride ripensando alle mie esibizioni durante le lezioni di volo:abbastanza pessime,soprattutto i primi due anni. "Albus,continua e non ti soffermare sulle mie performance di volo,anche se è difficile non pensare alla mia bravura in quella dannata materia!"esclamo sempre a bassa voce rimanendo sarcastica,anche perché era l'unica cosa che potessi fare. "Comunque si,io ci sono e anzi, è da un po' che non vedo zio Ron e mi manca ascoltare i racconti di quello che combinavano i nostri genitori quando frequentavano Hogwards, però prima devo chiederlo ai miei,papà mi dirà sicuramente di si,mamma non lo so perché è un bell'osso duro, però si fida di te, quindi non ci dovrebbe essere alcun problema."afferma Albus alzando le spalle,come se sapesse già quale sarebbe stata la fine. "Lo so bene,zia Ginny è proprio una tosta,non come te!" dico prendendolo in giro. "Dai Rose, continua a studiare che è una delle poche cose che ti riesce bene!" esclama sorridendo Albus, ma nell'immediato miro e colpisco la gamba esile di mio cugino facendolo piegare appena e per soffocare l'urlo che vorrei strappare dalle corde vocali pressa i denti nei labbro inferiore. "Non ho capito bene, cos'hai detto?!" gli domando facendo la finta tonta. "Nulla Rosie, che sei fantastica." confessa quelle false parole e io concludo la conversazione facendogli la linguaccia.

TOGETHER AGAINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora