Capitolo 12

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April 's Pov

Sto seguendo la lezione di storia dell'arte con lo sguardo inquisitorio di Lauren fisso sulla mia figura, che squadra la mia figura da quando ho varcato la porta della classe.

Dopo aver finito di mangiare, io e Kendall siamo rimaste sedute comode sui divanetti a rilassarci per altri minuti. Sono rimasta tutto il tempo appoggiata sulla sua spalla, abbastanza vicina al suo collo da inalare il suo profumo, che è un misto fra l'aspro e il dolce...tipo limone e cannella. Abbiamo parlato del più e del meno ridendo e scherzando, e io non riesco a togliermi dalla testa il suono della sua risata e l'immagine del suo sorriso. Sta simpatica anche a mia nonna, prima di lasciare il locale l'ha riabbracciata raccomandandole di mangiare perchè è molto magra. 

Non riesco a capire cosa cazzo mi stia succedendo, sullo scooter i nostri corpi si sfioravano spesso provocandomi la pelle d'oca, ad un tratto poi ha avvolto il mio bacino con le sue braccia provocandomi una scossa elettrica e facendomi sorridere. Una volta a scuola l'ho accompagnata davanti alla porta della sua classe e non l'ho fatto per carineria o quant'altro ma soltanto perchè non volevo staccarmi da lei. Ci conosciamo da poco tempo ma già sento una specie di affetto nei suoi confronti.

A risvegliarmi dai miei dubbi è il cellulare della professoressa che squilla, lei risponde congedandosi e in classe si alza un grandissimo vocio. Lauren non perde tempo e mi fa girare di scatto con la forza.

"Parla ora. Hai fatto tardi ok, questo l'ho capito. Ma adesso devi spiegarmi dove cazzo sei andata con Angel, considerando la parte in cui tu ieri l'hai perdonato in 5 minuti. Forza parla, e prega per te che tu non abbia fatto qualcosa d'irrecuperabile." 

"Non ero con Angel." Sussurro abbasta forte da farmi sentire da lei.

"Lo sapevo, dove siete andati tu e quello...aspetta cosa? E con chi eri?" Adesso è più curiosa di prima.

"Cosa ti fa pensare che io sia stata con qualcuno?" Lei mi guarda con un sopracciglio alzato e apre e chiude gli occhi lentamente.

"Sei entrata da quella porta con un sorriso talmente radioso che ho dovuto mettermi gli occhiali da sole. Forza parla."

"Kendall." Affermo e lei spalanca la bocca e sbarra gli occhi.

"Cosa?"

"Con Kendall." Faccio un piccolo sorriso timido.

"E dove l'hai portata?" 

"Da nonna." Deglutisco non sapendo come lei possa prendere questa cosa.

"APRIL MA CHE CAZZO FAI?" Urla facendo voltare l'intera classe verso di noi. "Fatevi i cazzi vostri voi altri." Fa un gesto annoiato con la mano per farli girare tutti.

"Non lo so Lauren non lo so...non volevo manco portarcela, abbiamo fatto entrambe tardi oggi e le ho proposto di andare a fare colazione insieme. All'inizio volevo portarla in un locale qui vicino ma quando..." Mi blocco non sapendo se continuare o no.

"Ma quando cosa April, cosa?"

"Quando stavamo sul mio scooter e... e non lo so...so solo che quando si è avvicinata mi è apparso in testa il locale di nonna e l'ho portata lì." Appoggio il gomiti sul banco prendendomi la testa fra le mani.

"April non hai finito quindi continua poi ti dico la mia." Mi incita a continuare la mora.

"Arrivate lì ho sentito un senso di vuoto e mi guardavo attorno con una tristezza e...  e siamo salite al piano di sopra. Sui divanetti lei ha esclamato che amava quel posto ma quando ha visto come mi guardavo attorno ha chiesto perchè l'avessi portata lì se ciò mi faceva stare male. E le ho spiegato tutto, anche che non ne parlo con Angel. Poi mentre mangiavamo mi sono appollaiata sulla sua spalla e sono rimasta in quella posizione tutto il tempo e...e stavo bene Lauren, stavo bene..."

L'amore oltre la malattiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora