Prologo
"Hela! Hela!"
Mi voltai ridendo, con gli occhi così lucidi da vedere tutto sfocato, ma con l'animo così leggero, come se stessi sognando.
"Cos'hai trovato?"
Urlai dalla sponda opposta del fiumiciattolo che ci divideva, alzando lo sguardo su di lei.
I lunghi capelli neri, modellati in leggere onde dal vento, le ricadevano sul viso, facendola sembrare un piccolo angelo.
"Un Iris Louisiana! Corri!"
La sua voce rimbombava attraverso quella fitta e alberata radura, facendola suonare ancora più dolce.
Attraversai il piccolo tronco che collegava le due sponde, e la raggiunsi in pochi secondi.
Mi inginocchiai accanto a lei, che subito mi mostrò il fiore, contenta come se avesse appena trovato un tesoro inestimabile.
"Ma Maryh! Ce ne sono tantissimi di questi fiori qui!" Sbuffai, incrociando le braccia al petto con un leggero broncio, come una bambina dopo averle negato la cioccolata.
"Si, piccola, ma questo è speciale. Questo è per te."
Mi sveglio di soprassalto, con il respiro pesante.
Premo la mia mano sulla mia fronte sudata, mentre porto lo sguardo sulla sveglia sul comodino.
"Sono le cinque, cazzo."
Borbotto tra me e me, mentre con un sospiro porto lo sguardo sulla finestra.
Devo smetterla di sognare, di sognare lei, e svegliarmi nel cuore della notte.
Un piccolo senso di angoscia mi ricorda che tra due ore la sveglia suonerà di nuovo.
Sbuffo, spostando, questa volta, lo sguardo sul calendario alla parete.
"Dieci Settembre."
Tutti i giorni, escluso questo, sono cerchiati in rosso.
Adesso non posso più tirarmi indietro, no, non ora.
Finalmente posso convincere i miei genitori che sono riuscita ad andare avanti, che nonostante tutto posso ancora cavarmela.
Forse, però, dovrei prima convincere me stessa.
"Tesoro, hai preso lo spazzolino? E il dentifricio? Non mi dirai che hai dimenticato gli assorb-"
"Mamma!"
Sbotto irritata.
Questa donna sa essere così opprimente quando vuole.
Posso vedere le guance di mio padre tingersi di rosso dopo l'ultima parola che mia madre ha pronunciato.
"Mamma, non sto partendo per il Paraguay, sai? Sto per iniziare il college in uno degli istituti più prestigiosi del Nord Carolina."
Borbotto, prendendo la valigia per il manico.
Dio, ma cosa ci ho messo dentro per essere così dannatamente pesante?
"Lo so, Helen, ma sono pur sempre tua madre. Non siamo mai state lontante per così tanto tempo.."
Ed ha ragione.
Ricordo di essere stata lontana da lei al massimo per due giorni, e adesso, invece, l'avrei rivista soltanto a Dicembre, per le vacanze Natalizie.
"Mi raccomando, appena arrivi chiamaci, d'accordo? E ricorda che siamo sempre fieri di te."
Mio padre credo sia l'unico che mi conosca così affondo, da farmi sentire meglio con poche semplici parole.
"Non vi preoccupate..."
Mormoro, forse per convincere più me stessa che loro.
"Andrà tutto bene."
Li saluto fino a quando le loro figure sono ormai dei lontani puntini e le lacrime di mia madre si confondono insieme a quelle delle altre persone presenti alla stazione.
Sono agitata? Si.
Nervosa? Poco.
Pronta? Decisamente no.
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Suspicious
FanfictionHarry Styles, indagato per l'incendio doloso dell'abitazione di sua madre. Occhi verdi e freddi da far rabbrividire chiunque. Helen Carter, una semplice ragazza con un passato difficile, pronta a dimostrare a lei e ai suoi genitori che finalmente è...