2|| "Friends"

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“Friends”

-Abby?

-Tu saresti....?

Tolgo il libro dal mio viso e giro il capo per vedere chi è che mi parla. E' un ragazzo alto, dagli occhi castani e i capelli marroni coperti da un cappello rosso. Sorride e si gratta la nuca imbarazzato, ha un'aria familiare ma non mi ricordo di lui...

-Ti ricordi di me? Abbiamo fatto le elementari insieme... una volta mi hai anche morso perché ti avevo preso il cerchietto.

Fa un sorriso imbarazzato e trattenuto. Ci penso a lungo ma non mi viene in mente nessuno, e poi appare quel lampo di luce che mi fa tornare tutto alla mente.

-Oddio! Enzo, giusto? Mi ricordo di te! Mi ricordo che una volta ci siamo anche sporcati con le tempere, all' asilo!

-E' vero! Comunque si sono Enzo, Enzo Ciolini. E tu Abby Allison Stylson!

-Ti ricordi anche il mio cognome!

-Ovvio, non dimentico certe cose.

Ci sono alcuni secondi di imbarazzo mentre lui mette le sue valigie sotto il sedile ma poi si siede sul suo posto e mi fa segno di andare da lui, chiudo il libro e mi siedo accanto a lui con le gambe incrociate.

-Ne è passato di tempo, vedo che sei...cambiata.

-Anche tu sei cambiato, ricordo ancora quel piccolo bambino con i capelli lunghi fino alle spalle che correva ovunque e distruggeva tutto.

-Ero così vivace?

-Si! E scommetto che non sei cambiato.

Gli do una gomitata amichevole e lui inizia a farmi il solletico, è il mio punto debole e lui lo sa. Alle elementari lo usava come difesa se io lo facevo arrabbiare, mi faceva cadere a terra e si metteva a cavalcioni su di me continuando a farmi ridere.

Capisco che le cose non sono cambiate dato che si mette a cavalcioni su di me come se fossimo bambini, direi che ora è molto più imbarazzante dato che ormai lui ha diciott'anni e sarà un maniaco del sesso come quelli della sua età. Non me la sento di dirgli che questa situazione mi mette in imbarazzo ma mi limito a ridere e a cercare di prendere fiato.

-T-ti p-prego b-basta! Sto per morire!

Si ferma e scende da sopra il mio corpo ridendo, continuiamo a ridere a lungo ma poi veniamo interrotti dalla suoneria del mio telefono. Rispondo e, dopo aver parlato con la persona che mi ha chiamato, chiudo leggermente scioccata. Sembra che la mia nuova vita non debba iniziare.

Mi stendo sui sedili di Enzo e appoggio la testa sopra le sue gambe, metto le mani davanti al viso e inizio a piangere.

-Oddio Abby... che hai? Perché stai piangendo?

-Avevo affitato un appartamento a New York, volevo cambiare vita ma i miei hanno fatto in modo che l'appartamento non lo prendesi io e quindi ora sto andando in una città sconosciuta, con persone sconosciute e non ho neanche una casa. Bene.

-Anche io sto andando a New York, cioè ci vivo quindi ci sto tornando. Se per te va bene ho degli amici che potrebbero ospitarti, sono sicuro che per loro andrebbe bene che tu stessi da loro.

-Davvero faresti questo per me?

-Beh si, in fondo ci conosciamo dall'asilo. Penso che tu ti fidi di me.

-Certo che mi fido di te! Se per i tuoi amici non è un problema...

-Aspetta, ora li chiamo.

Alzo la testa dalle sue gambe e mi asciugo il viso dalle lacrime, parla per qualche istante al telefono e poi mi rivolge un sorriso.

Save me, and I will save you|| Lorenzo Paggi/Francesco Viti [Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora