P'.... P' Lhong balbettò Kao rivolgendo uno sguardo piuttosto interrogativo al giovane che aveva davanti. "Co... cosa ci fai qui?" continuò non riuscendo a distogliere lo sguardo da quel ragazzo fradicio e dal volto sconvolto che faticava a mantenere il contatto visivo.
"Io... Io..." Lhong non riusciva a parlare.
Dopo essere scappato di casa aveva vagato per un po' nel disperato tentativo di ritrovare un briciolo di equilibrio, ma era troppo turbato da tutte quelle informazioni nuove e destabilizzanti per poter rientrare ed affrontare i suoi familiari così, senza nemmeno accorgersene, si era diretto nell'unico posto che poteva considerare sicuro in quel momento ovvero la casa di Kao.
Ed ora si trovava lì davanti al suo giovane Nong che lo guardava con sgomento.
"Stai bene?" chiese il più piccolo per poi aggiungere "Entra presto o ti ammalerai di nuovo"
Detto ciò il ragazzo si scostò dall'uscio permettendo al più grande di entrare.
"Mia sorella avrà un bambino!" Lhong esclamò quelle semplici parole rendendole finalmente concrete.
"Oh!" rispose Kao accompagnando il ragazzo prima in salotto e poi su per le scale in direzione della sua stanza. "Che emozione P' diventerai zio!" continuò entrando nella sua camera lasciando il P' da solo per qualche istante correndo in bagno a prendere un grande asciugamano.
Non appena fu di ritorno senza pensarci troppo prese il telo ed iniziò a strofinare con dolcezza la testa del più grande.
Lhong che fino ad allora non aveva proferito parola e si era fatto guidare completamente senza volontà dal Nong posò lo sguardo sul ragazzo per poi chiedere:
"Pensi che sia una cosa bella?"
Kao lo osservò un secondo scostandogli il telo dalla testa per concedersi il permesso di guardarlo meglio in volto. "La nascita di un bambino è sempre una cosa bella" sorrise debolmente "Inoltre, sono sicuro che sarai uno splendido zio" continuò desideroso di rincuorarlo.
"Mia madre non ha mai voluto che io nascessi" sussurrò Lhong debolmente "Mi ha sempre detto che è stato costretta per obbligo nei confronti di mio padre, per dargli un erede maschio. Che buffo il destino non trovi?" sorrise amaramente "Qualcosa deve essere andato storto se sono arrivato io."
"Oh P', non dire così" a quelle parole gli occhi di Kao si fecero lucidi ed un misto di sofferenza e rabbia iniziarono a nascere in lui.
Come potevano esistere genitori così crudeli nei confronti di un figlio. Se pensava a sua madre e a quanto avesse desiderato ardentemente lui ed ognuno dei suo fratelli, non poteva nemmeno immaginare quanta sofferenza potesse aver provato il P' nel vivere con quella consapevolezza.
"Jeab avrà un bambino e mi lascerà di nuovo solo. Vuole tornare in Germania. Io non posso tornarci. Non voglio lasciare la mia casa, l'università... non posso lasciarti qui, senza di te come posso fare..." calde gocce di sale iniziarono a sgorgare dagli occhi stanchi ed arrosati del giovane, mentre Kao trattenendo a stento le sue lo strinse forte a sé permettendogli ancora una volta di utilizzare tutto il suo amore per calmarsi.
"Tranquillo P', andrà bene, se non vuoi andare via non penso che P' Jeab ti obbligherà a farlo, parlale e troverete una soluzione" continuò cullando Lhong fra le braccia in attesa che il ragazzo smettesse di singhiozzare.
Ognuno di quei gemiti sofferti aveva il potere di lacerare il suo cuore.
Perché P' Lhong era destinato a soffrire così tanto?
Passati diversi minuti Lhong ritrovò finalmente l'equilibrio che tanto era andato cercando per tutto il giorno. Ora che si trovava lì, accanto a Kao, stravolto, fradicio ed in uno stato totalmente pietoso iniziò a sentire scemare la disperazione per far largo all'imbarazzo causato da quell'insolita situazione.
Non voleva apparire così fragile agli occhi del Nong. Kao, se lo sentiva, si sarebbe presto stancato di lui se avesse continuato a riversargli addosso tutte le sue fragilità quindi, cercando di ricomporsi, esclamò titubante: "Forse non sarei dovuto venire"
"P... Puoi restare.... e dormire con me" Kao esclamò quelle parole senza pensarci troppo ma, non appena si rese conto di quello che aveva appena pronunciato le sue gote si colorarono di un rosso acceso, mentre la sua temperatura si alzava notevolmente.
"No... no... non intendevo dormire con me, intendevo dormire qui. Ho... Ho... una stanza degli ospiti, non la usiamo mai, la signora che viene a fare le pulizie tre volte la settimana la tiene sempre pronta all'uso. Questo volevo dire, non dormire insieme, non quello... fuori piove, tu prima hai detto..." una raffica di parole gli uscirono dalla bocca senza sosta mentre Lhong, rosso in volto fino alla punta delle orecchie sorrideva per smorzare l'imbarazzo nel vedere Kao così in agitazione.
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La stanza degli ospiti di Kao era piccola ma funzionale, il letto sembrava incredibilmente morbido e le lenzuola profumavano di fresco e pulito. Il Nong gli aveva portato uno dei suoi pigiami che gli sarebbe stato a malapena, ma l'idea che il piccolo lo avesse indossato lo spinse a stringerselo ancora di più addosso.
Lhong scrisse controvoglia un breve messaggio a sua sorella, non tanto per rassicurarla, ma più che altro per evitare che la donna sguinzagliasse tutta la città alla disperata ricerca di quel pazzo di suo fratello.
<Dormo da un amico ci vediamo domani> non aspettò nemmeno la risposta, spense il cellulare lanciandolo sul letto. Jeab non si meritava niente di più che quel trattamento, come aveva potuto lei fargli uno scherzo simile? Un bambino! Lo avrebbe abbandonato di nuovo per un marmocchio lagnoso, irritante e magari biondo come quello stronzo di suo cognato.
Perché gli stava facendo questo?
Kao si trovava nella sua stanza da qualche minuto, dopo aver offerto a Lhong tutto il necessario per potersi lavare e dormire si era congedato con un timido "Buona notte" permettendo al P' di prepararsi per la notte. Però dovette ammettere che l'idea di lasciare il ragazzo da solo, dopo quel momento di turbamento appena trascorso, non gli stava permettendo di prendere sonno.
Voleva solo accertarsi che P' Lhong stesse bene. Ecco perché timidamente si avviò verso la stanza del ragazzo poi, bussando senza attendere risposta, vi entrò.
"Scusami P'...volevo solo essere sicuro che avessi tutto ciò che ti..." la frase rimase sospesa nell'aria quando davanti a sui occhi il più grande gli si gli presentò senza maglietta con solo un paio di boxer addosso.
"Oh, Scusami! Scusami! Scusami!" Kao si copri gli occhi verde per la vergogna.
Lhong sorpreso si infilò velocemente i pantaloni del pigiama restando senza maglietta.
Kao, timidamente si soffermò ad osservare il corpo di Lhong esile ma tonico.
Lo carezzò con gli occhi mentre piano piano gli si faceva più vicino. Lhong fermo e immobile lo osservava avvicinarsi paralizzato fra il desiderio di annullare una volta per tutte la distanza e quello di fuggire fin dove gli fosse stato possibile.
Il più piccolo si fermò ad un passo da lui continuando ad osservarlo con desiderio, finché la sua attenzione non fu catturata da una grande cicatrice bianca sul fianco sinistro all'altezza dell'addome. Incuriosito si concentrò ulteriormente su quel segno finché Lhong a disagio fece per coprirsi.
"Ti fa male?" La voce dolce di Kao lo bloccò così da lasciar cadere la maglietta sul letto.
"Vorrei che lo facesse ancora" rispose sospirando.
Kao aggrottò la fronte a quella risposta così ambigua, solo in quel momento realizzò quanto dolore dovesse provare dentro di sé il P' per esternare un'affermazione del genere.
"Com' è successo?" Il ragazzo con un lieve sorriso rivolto al più grande lasciò intendere che di qualsiasi cosa si fosse trattato, l'avrebbe accettata senza giudicare.
Lo sguardo di Kao rassicurò per un breve istante Lhong il quale, pur iniziando a sentire l'ansia salire dal suo stomaco cercò un punto fisso nella stanza che non fosse il ragazzo ed infine sospirando iniziò a ricordare.
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LHONG
القصة القصيرةFanfiction ispirata al personaggio di Lhong tratto dal lakorn Bl Thailandese TharnType The Series. Questo personaggio come Tharn/Type/Tar e Jeab non mi appartengono ma sono frutto della mente della scrittrice Thailandese Mame. Tutti gli altri protag...