Capitolo 16

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Mike
Iniziai a sistemare la valigia. Dopo aver preparato tutto, andai a salutare Natalie e vidi che era un po' triste.

Natalie: Mi dispiace molto che tu vada.
Io: È quello che voglio io.
Natalie: Lo so... Bene, spero tu stia meglio adesso.
Io: Sì, sto bene adesso.
Natalie: Buon viaggio, Mike. Se passi da quella via farai prima.

Mi indicò la strada più facile e le feci un sorriso. Mentre camminavo verso casa vidi un negozio che mi colpì particolarmente. Entrai e un uomo venne verso di me.

Io: Buongiorno. È il proprietario?
X: Sì, hai bisogno di qualcosa, ragazzo?
Io: Vorrei comprare qualcosa alla mia ragazza. Parigi è la città dell'amore e quindi vedo che in questo negozio ci sono molte cose interessanti.
X: Certamente.

Stavo notando qualcosa di strano. Non mi ero mai sentito così a disagio in un negozio.

X: Jessica, chiudi la porta.
Io: Jessica?
Jessica: Ciao, Mike. Ti ricordi di me?
Io: Perché non dovrei? Ma tu che ci fai qui?
Jessica: Ti ho seguito per tutto il tragitto. Non te ne sei accorto?
Io: Perché lo hai fatto?
Jessica: Sono la figlia di un certo "Dr. Alexei."

Quando sentii quel nome diventai bianco in viso. Quell'uomo si tolse il travestimento ed era proprio quel dottore.

Io: Il proprietario del negozio sei tu?
Dr.Alexei: Beh, diciamo che il vero proprietario è legato a una sedia nel magazzino.
Io: Ma che cosa vuoi ancora? La Russia si è arresa.
Dr.Alexei: È vero, ma io non mi sono arreso. (Ride)
Jessica: Piccolo ingenuo. Credevi di essere sfuggito ai nostri occhi? La povera Natalie è stata costretta a indicarti questa strada per raggiungere casa tua e, casualmente, sei passato di qui.
Io: Ecco perché era triste.
Lara: Dottore, ho convinto la ragazza bionda. Oh, è già qua il ragazzo.
Dr. Alexei: Sei stata brava, Lara. Come sempre del resto.
Io: Che altro volete? Perché non vi siete arresi?
Dr.Alexei: Ci servi tu stavolta e non la tua amichetta.
Io: Per fare cosa?

Strinsi i pugni guardandoli in faccia.

Lara: Devi svolgere delle missioni segrete per noi e, se non le farai, passerai guai seri.
Jessica: Non dirlo a nessuno.
Io: Posso sapere cosa dovrò fare?
Dr. Alexei: Se sono missioni segrete, non posso dirtelo.

Risero tutti e tre e io ero molto preoccupato. Avevo paura che non sarei mai riuscito a rivedere la mia Undi.

Intanto

Karen: Ma dov'è Mike?
Nancy: È da un po' che lo cerco. Ho chiamato anche quella ragazza biondina con cui ha fatto amicizia.
Ted: Natalie?
Nancy: Sì, lei. Mi ha detto che non lo ha visto più dopo la scuola.
Ted: Dove si è cacciato? (Domanda preoccupato)
Nancy: Sarà tornato in America?
Karen: Chiama Jonathan col walkie-talkie. Oh...dove sei piccolo mio...
Nancy: Pronto? Ei, Jonathan.
Jonathan: Ei, chi si risente. Stai arrivando?
Nancy: Credo che la partenza verrà rimandata...
Jonathan: Come mai? Che è successo?
Nancy: Mike non si trova da nessuna parte.
Jonathan: Oddio, ma da quanto tempo non lo vedete?
Nancy: Sono ore che lo cerchiamo.
Jonathan: Avete avvertito la polizia?
Hopper: Polizia?
Jonathan: Mike è scomparso.

Undici
A quelle parole mi cadde il frullato dalle mani e rimasi immobile per qualche secondo.

Io: È uno scherzo, vero? Adesso spunta dalla porta e mi fa una sorpresa.
Will: Avrebbe voluto farlo. Sarebbe dovuto tornare domani...

Avevo un vuoto dentro. Osservai per un momento la bottiglia d'acqua sul tavolo e si piegò in fretta facendo uscire tutto il fluido all'interno.

Will: Undi, calmati. Lo troveremo.
Io: No invece! (Urla) Io sono qui e lui chissà dov'è!

Le lacrime mi uscirono da sole e cominciarono a scendere lungo il mio viso.

Nancy: È arrivata la polizia. Ci sentiamo dopo... Vi farò sapere appena avrò notizie.

Joyce: Cucciola, riesci a vedere dove si trova?
Io: Posso provarci...

Singhiozzavo. Mi misi la benda sugli occhi, ma vedevo solo il buio. Non ero in grado di controllare i poteri.

Joyce: Ei, non sforzarti. Vieni qui.

L'abbraccio di Joyce mi fece sentire al sicuro.

Will: È troppo debole per usare i poteri. Dobbiamo solo aspettare la polizia oppure che faccia ritorno da solo...

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