Prima di iniziare: questa storia è ambientata nel mondo di Attack on Titans ma con i quirk, dove Levi è il fratello maggiore di Denki ed entrambi vivono nella città sotterranea.
L'elettricità non c'è ovviamente, ma il quirk di Denki è invariato, mentre Levi ha le ali. Non ha davvero un senso ma non importa.-------------------------------------------------
Levi adorava la pioggia. L'aveva vista solo un paio di volte salendo in superficie, ma la trovava sempre così magica e calmante, un po' come il suo tè. Quanto avrebbe voluto che in quel momento piovesse.
Era seduto una una panca di una piccola chiesa mezza diroccata, con una cassa di legno al centro della navata che lo attirava e lo respingeva allo stesso tempo. Voleva correre via il più lontano possibile senza mai guardarsi indietro, ma voleva anche rimanere lì per sempre.
Il silenzio era pesante, portandolo a desiderare ancora di più il rumore dell'acqua che batteva sul tetto e sulle finestre, anche se era impossibile che piovesse nella Città Sotterranea.
Il suono di passi risuonò per tutta la chiesetta, avvicinandosi alle sue spalle per poi sedersi accanto a lui. Neanche alzò lo sguardo. Non ne valeva la pena.
-Oniisan! Guarda!- Delle piccole scintille brillarono sulle braccia del bambino, mentre le mostrava al fratello maggiore. Il corvino aggrottò la fronte. -Cos'è?-
Sapeva che il suo quirk si sarebbe manifestato da un giorno all'altro, ma non si aspettava questo. Erano come piccole strisce di luce, ma poteva percepirne l'energia.
-Non lo so, ma fa il solletico!- Il biondino allungò il braccio per provare a concentrarlo nel palmo della mano, solo per causare un'esplosione che lo fece cadere all'indietro.
-Denki!- Preoccupato, il corvino corse a vedere se si era fatto male, solo per trovarlo disteso sul pavimento coi capelli sparati in tutte le direzioni, ma illeso.
-Moccioso smettila. Così ti farai male sul serio.- Lo fissò con occhi gelidi. -E ti conviene pulire subito.- Con sguardo confuso il bambino si guardò attorno per trovare il pavimento coperto di fuliggine e polvere per l'esplosione.
-Scusa Oniisan!- Corse a prendere lo straccio per pulire. Sapeva che Levi non era arrabbiato, altrimenti gli avrebbe tirato l'orecchio o dato una botta in testa.
Appena finì fu attirato in cucina dal profumo di tè proprio mentre il ragazzo lo stava versando in due tazze. -Uh... Oniisan?- Chiese esitante mentre si rigirava tra le mani la tazza appena consegnata. -Ma se il mio quirk è così strano come faro ad imparare a usarlo?-
Ci fu qualche secondo di silenzio, che fece solo aumentare le preoccupazioni del bambino. -Ti aiuterò io, tu vedi solo di non fare troppo casino.- Annuì felice mentre si si lanciava contro il fratello maggiore per abbracciarlo.
-Alla fine se n'è andato finalmente. Era solo un idiota che sprecava il tuo tempo.- Girò di scatto la testa verso l'uomo affianco a lui, cercando di trattenersi dal picchiarlo.
-Kenny- Sputò il nome come se fosse il peggiore degli insulti. -Cosa ci fai qui?- Il "perché sei venuto" e "vattene adesso" erano sottintesi.
L'adulto sbuffò come divertito, tirando fuori un coltello dalla giacca per pulirsi le unghie. -Ma come? Perché non sarei dovuto venire al funerale del mio caro nipotino? Così mi ferisci!-
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L'ultima scintilla
Художественная прозаIl coltello sottile, più simile a un piccolo pugnale, era stato ripulito e posato sulla cassa di legno, riflettendo in modo innocente la poca luce che entrava nella chiesetta come se non avesse messo fine a delle vite. Scintillando un'ultima volta. ...