12. 19 settembre (Nicole)

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Ho passato tutto il pomeriggio con Paige, a camminare.

Mi ha raccontato un po' della sua situazione familiare, di suo padre in coma e di quanto sia stressata in questo periodo.

Vorrei poterla aiutare ma non saprei in che modo.

Sinceramente non so perché me lo abbia detto, non so nemmeno perché voglio aiutarla.

Ora sono le 18:25, siamo vicino al faro, sedute a guardare le onde distruggersi sulla scogliera.

Ha lo sguardo fisso verso il mare, non parla, non c'è nessuno, si sente solo il rumore dell'oceano.

I capelli lunghi e castani le coprono gran parte del viso.

<<Paige tutto bene?>>

si gira di scatto e mi scruta attentamente, è agitata.

Sospira e ritorna di colpo calma

<<Ho fame, vuoi venire a casa mia così mangiamo qualcosa insieme?>>

Sono abbastanza confusa ma accetto.

Non ero mai stata in periferia, mio padre mi ha sempre detto che le persone che vivevano lì mi avrebbero potuto fare davvero molto male, per il mio cognome, per vendetta nei confronti della mia famiglia.

Paige continua ad essere estremamente seria per tutto il tragitto.

Vive in un palazzo, 20 piani, il suo appartamento è al diciannovesimo.

Entriamo nell'ascensore e appena si chiude la porta incomincia a ridere

<<stai bene Nicole? Sembra che hai visto un fantasma, non pensavo di essere così brutta cazzo>>

sorrido e le faccio il dito medio.

Okay lo ammetto forse sono stata un po' timida il che è strano per me, forse non mi sento molto a mio agio, forse sono troppo a mio agio, non nè ho la minima idea sinceramente.

L'ascensore finalmente si ferma e entriamo nel suo appartamento.

Paige ora è molto più felice, sta canticchiando una canzone degli One Direction, non ricordo il titolo ricordo solo che era una delle mie canzoni preferite circa tre o quattro anni fa.

L'appartamento è deserto.

<<Non c'è tua madre?>>

<<No, è in officina, mio fratello sarà lì con lei>>

Annuisco e mi siedo su un divanetto che si trova vicino l'entrata.

Si lega i capelli in una coda e inizia a preparare un panino con del prosciutto e della maionese.

<<Vuoi qualcosa da mangiare principessa?>>

Alzo gli occhi al cielo e scuoto la testa per dire di no.

Controllo il cellulare, c'è un messaggio di Finn, mi ha chiesto se voglio venire alla sua festa di sta sera.

Per ora ignoro il messaggio.

Alzo la testa è vedo Paige che mi fissa seria.

<<Chi ti ha scritto?>>

<<Il fratello di Cassie, vuole che vada ad una sua festa questa sera>>

<<A si, Cassie ha invitato anche me ma non credo che andrò>>

La guardo confusa

<<perché no?>>

sospira e viene vicino a me.

<<Io voglio davvero tanto bene a Ty e ora anche a Cassie ma non mi va di fare la terza in comodo, non so se mi capisci>>

Sorrido

<<E quindi? Vengo io con te, così non ti senti sola>>

Mi sorride a sua volta e da l'ultimo morso al panino

<<Nicole a me sta bene che tu smetta di fare la stronza e ti ringrazio per avermi aiutata in spiaggia sta mattina ma forse è meglio se chiudiamo i rapporti qui>>

il mio sorriso si spegne e poi divento seria, ritorno a fare la parte di quella fredda, perché finisce sempre così, io divento dolce e le persone mi feriscono.

Non ho voglia di fare la vittima perché la gente penserebbe che sono debole, o troppo sensibile.

<<Si, hai ragione, io vado>>

prendo la borsa ed esco.

Paige rimane ferma.

La verità è che ora non so come cazzo fare a tornare a casa, chiamo Finn per farmi venire a prendere.

BRISTOLHILLSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora