Capitolo 17

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Mike
Ero ancora in quel negozio. Sentivo le loro discussioni e cercavo in qualsiasi modo di fuggire, ma non ci riuscivo. Ero bloccato lì.

Lara: Dottore, quindi la missione in cosa consiste?
Dr.Alexei: Dobbiamo infiltrarci nel palazzo del governo e rubare tutti i soldi per portarli in Russia. Per non farci riconoscere, utilizzeremo il ragazzo. Così ci sbarazzeremo di lui e ce ne ritorneremo a tasche piene. (Ride)
Jessica: Sei un genio, papà.
Dr.Alexei: Detto ciò, prendete il ragazzo e mettetegli un sacco in testa.
Jessica: Come lo facciamo addormentare?

Lara mi fece addormentare ed ero incosciente di ciò che stava succedendo.

Undici
Prendemmo il primo volo per Parigi. Ero seduta accanto a Max e lei mi fece appoggiare la testa alla sua spalla. Avevo così tanta paura. La polizia non aveva trovato niente ancora. Nessuna traccia.
Aspettammo ore prima di atterrare e finalmente quel momento arrivò. Scesi di corsa. Vidi Nancy salutarci e io la abbracciai forte.

Nancy: Ei...

Non avevo le forze per poter parlare. Gli occhi erano gonfi.

Karen: Oddio, Undi. Vieni qui, tesoro.

Andai verso di lei e la guardai negli occhi.

Io: Dov'è?
Karen: La polizia sta facendo il possibile per trovarlo. Andiamo a casa mia adesso.
Jonathan: Ei, piccola.
Nancy: Ei... (lo abbraccia)

Arrivammo a casa di Mike. Aspettavo che venisse verso di me, ma non vedevo nessuno.

Natalie: Aspettate! Io so chi lo ha preso.
Agente: Parli, signorina.
Natalie:  Si è finto proprietario del negozio "Amour" a quattro isolati da qui.
Io: Chi si è finto?
Natalie: È un uomo alto, pelle chiara e un paio di occhiali. Aveva un accento diverso. Sembrava sovietico. Mi ha obbligato di non dire nulla, ma non mi sono trattenuta...
Agente: Stia con noi al momento. La dovremo tenere sotto controllo.

Mi riaffiorarono ricordi, quell'uomo descritto da Natalie sembrava essere colui che voleva usarmi come arma.

Io: Papà, io credo di sapere di chi si tratta.
Hopper: Già, lo credo anche io.
Agente: Perfetto. Potete dirmi il nome?
Hopper: È il dottor Alexei.
Agente: Questo nome non mi è nuovo.
Joyce: Era colui che voleva a modo suo conquistare l'America, ma poi la Russia si arrese.
Ted: Sì, ma perché lui non si è arreso? Che cosa vuole da Mike?
Hopper: Vorrà utilizzarlo come esca per compiere qualcosa. Vorrà nascondere la sua identità e usare quella di Mike. Ho assistito a molti casi del genere.

Gli agenti, papà, Ted e io andammo verso il negozio, mentre gli altri rimasero a casa. Ho insistito io ad andare con loro. La porta era aperta. Gli agenti si recarono lentamente verso il magazzino e lì videro un uomo legato a una sedia.

Agente: Sta bene, signore?
Proprietario: Ho molta sete. Sono qui da tutto il giorno.

Gli diedi una bottiglietta d'acqua dal distributore e quando si riprese ci raccontò tutto.

Proprietario: Sono entrati un uomo e due ragazze. Una di quelle era la figlia. Si chiama, se ricordo bene, Jessica.
Agente: Sa dove sono andati?
Proprietario: Sentivo poco. C'era anche un ragazzo con lui.
Io: Lo ha visto in viso?
Proprietario: No, ma ho capito dalla voce che si trattava di un ragazzo più o meno della tua età. Diceva in continuazione di voler proteggere una ragazza, una certa Jane, e per questo sarebbe andato con loro, i quali lo minacciavano.

Stava rischiando di nuovo per me...

Proprietario: Credo stessero parlando di una missione segreta, ma ho capito solo la parola "governo". Ero furibondo.
Hopper: Che sia il palazzo del governo?
Agente: Proviamoci. È a qualche chilometro da qui.

La polizia accompagnò il signore a casa e venne tenuto anch'egli sotto controllo da due poliziotti.

Io: Spero stia bene...
Hopper: Lo salveremo.

Mike
Vedevo solo il buio. Mi avevano messo nel cofano del furgone con un sacco in testa. Avevo le mani legate. Il veicolo si fermò.

Dr.Alexei: Attaccheremo adesso che è notte.
Io: Che devo fare?
Dr.Alexei: Arrampicati fino in cima usando questa corda. È abbastanza resistente.
Io: Ho i miei dubbi.
Dr.Alexei: Sbrigati. Dall'alto vedrai una stanza enorme. Entraci. Passa dal condotto e ti ritroverai in un'ulteriore stanza. Di fronte c'è una stanza blindata. Il codice cambia ogni giorno. Quindi dovrai essere astuto e trovarlo.
Io: Un gioco da ragazzi...
Lara: Forza. Non c'è tempo da perdere.

Usai la corda per arrampicarmi. Feci attenzione alle telecamere e piano piano arrivai sul tetto. Aprii la porta con una chiave che mi aveva dato quel dottore ed entrai. C'erano molte guardie all'interno. Cercai di evitarle.

Undici
Da lontano intravedevo il palazzo del governo.

Hopper: Sei stanca, piccola.
Io: Già... Ma se prima non lo troviamo io non me ne vado.
Agente: C'è un furgone. Lo vedete?
Io: Quello bianco?
Agente: Sì.
Hopper: Saranno nascosti nel cofano, mentre Mike starà compiendo la missione. Faremo piano. Avremo più possibilità di coglierli di sorpresa.
Agente: Bene. Vedo che lei se ne intende.
Hopper: Sono uno sceriffo.
Agente: Che onore averla qui, sceriffo Hopper.
Io: Possiamo lasciare a dopo le presentazioni?
Hopper: Sì, hai ragione. (Sorride)

Ci avvicinammo lentamente al furgoncino. Due agenti aprirono violentemente i portelloni del veicolo, ma lì non c'era nessuno. Lo sceriffo Hopper li intraviste da lontano e fece segnale alla polizia di andare verso di lui.

Hopper: Sono seduti su quella panchina facendo finta di essere una famiglia.
Agente: Sceriffo, voi due entrate dentro il palazzo. Noi andiamo da loro. Ci saranno molte guardie. Sono colleghi miei. Dica loro che la mando io, l'agente Pierre.

Entrammo dentro con il permesso speciale della polizia e raccontammo alle guardie di sicurezza la situazione.

Guardia: Credo che in questo momento stia cercando di capire la password. Cambia sempre.
Io: Dimmi che stai bene, ti prego...
Hopper: Quella è la porta?
Guardia: Sì, ma non c'è nessuno...
Hopper: Forse è nascosto.
Io: Mike! Sei qui?!

Non ricevetti nessuna risposta.

Hopper: Deve essere qui.
Guardia: Ma credevate davvero che il dottor Alexei non avesse già pensato a tutto? (Ride) Sono un suo complice. Aveva già capito tutto. Troppo intelligente a differenza vostra.
Mike: A differenza tua semmai.

La voce che in questo momento mi avrebbe fatto stare bene spuntò da un angolo della stanza.

Guardia: Come hai fatto a entrare?
Mike: Non tutti sono ingenui come te. (Ride)
Hopper: Lei è in arresto. (Lo ammanetta)

Corsi verso Mike e gli saltai in braccio stringendolo forte. Ci guardammo per un po' e appoggiai la mia fronte alla sua. Dopo un po' mi prese il viso con le mani e mi baciò.

Mike: Come stai, cucciola?
Io: Ora bene.

Gli sorrisi e rimasi abbracciata a lui per qualche secondo appoggiando la testa al suo petto.

Hopper: Andiamo ragazzi. (Sorride)

Salimmo in macchina e mi addormentai sulla spalla di Mike, il quale mi coprì con il suo giubbotto.

A casa tutti ci aspettavano con ansia. Quando entrammo nessuno poteva credere ai propri occhi.

Karen: Oddio, Mike!

Tutti lo abbracciarono e io lo guardavo sorridendo.
Venne verso di me.

Mike: Perché non vai a dormire? Sei così stanca.
Io: Ci andrò dopo. Possiamo stare un po' insieme?
Mike: E me lo chiedi pure? (Ride)

Feci un piccolo sorriso. A un tratto mi prese dai fianchi e iniziò a farmi il solletico. Ridevo tantissimo e lui accompagnava le mie risate con le sue.

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