Disintegro accidentalmente la mia prof di matematica

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Buongiorno a tutti :) Spero di riuscire a scrivere bene questa storia come vorrei, ditemi alla fine se avete qualche suggerimento per renderla migliore o cose del genere, anche perché non è venuta tanto bene quanto mi aspettavo :(

***

Gli dei hanno deciso che leggeremo i libri un giorno sull'Olimpo e un giorno al campo. Ovviamente il primo giorno sarà sull'Olimpo.

Ovviamente.


Veniamo condotti in una sala enorme a dir poco. Gli dei si posizionano a debita distanza l'uno dall'altro e noi semidei invece siamo su un unico, grande divano. Piper è seduta di fianco a Jason. Alla loro destra ci sono Leo, Calypso, Hazel, Frank, Grover, Nico, Will, Annabeth ed infine io.

-Quindi, chi legge?- chiede Will.

-Potrei leggere io- propone la dea dell'amore. Io e Annabeth ci guardiamo e subito dopo esclamiamo insieme -NO! Meglio di no...-

-Allora leggerò io- dice autoritaria Era. Questa volta sono tutti i semidei (e Grover e Calypso) ad urlare -NO!- La dea posa stizzita il libro su un tavolo, fulminando (con lo sguardo, non letteralmente) ognuno di noi.

-Piantatela. Ci alterneremo io ed Atena- dice invece Artemide con un tono che non ammette repliche. Prende il libro e sfoglia le prime pagine lentamente. C'è una certa tensione nell'aria.

Non ho scelto io di essere un mezzosangue.

-E per fortuna... solo uno stupido lo sceglierebbe- dice Leo.

-Valdez, riesci a farmi leggere qualche riga senza interrompermi?- chiede Artemide.

Se state leggendo questo libro perché pensate di poterlo essere anche voi

-Ma noi lo siamo- interrompe di nuovo Leo, che dopo aver visto lo sguardo di Artemide si nasconde dietro Calypso, che alza gli occhi al cielo.

-Dicevo...-

Vi do un consiglio: chiudetelo all'istante. Credete a qualsiasi balla i vostri genitori vi abbiano raccontato sulla vostra nascita e cercate di vivere una vita normale. Essere dei mezzosangue è pericoloso. È terrificante. Nella maggior parte dei casi, si finisce ammazzati in modi orribili e dolorosi.

-Sempre il solito ottimista- puntualizza Jason. Gli sorrido ironico e ritorno a fissare il pavimento. Annabeth di fianco a me ridacchia.

Se invece siete dei ragazzi normali e pensate che questo sia solo un romanzo, perfetto. Continuate a leggere. Vi invidio per la possibilità di credere che niente di tutto questo sia accaduto. Ma se vi riconoscete in queste pagine - se vi smuovono qualcosa dentro - smettete subito. Potreste essere dei nostri. E quando lo avrete capito, sarà dolo questione di tempo perché se ne accorgano anche loro e vengano a cercarvi. Non dite che non vi avevo avvertito.

-Com'eri misterioso...- nota Frank. -Aspetta di sentire Annabeth- dico io ridacchiando e ricevendo in risposta un pugno amichevole sulla spalla dalla mia ragazza e uno sguardo truce da parte di Atena.

Mi chiamo Percy Jackson e ho dodici anni.

-Eri così piccolo?- chiede Piper. Annuisco ripensando a tutto ciò che ho passato da bambino.

Fino a qualche mese fa studiavo alla Yancy Academy, un collegio per "ragazzi difficili" dello Stato di New York.

A questa frase vedo i ragazzi del Campo Mezzosangue abbassare le teste immersi nei ricordi spiacevoli. Quelli del Campo Giove invece ci osservano con sguardi confusi.

Sono un ragazzo difficile? Si. Direi che la definizione mi calza.

Leo mi guarda divertito ma vedendo lo sguardo mio, di Annabeth e di Grover il suo sorriso svanisce.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 28, 2021 ⏰

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