Memorie di uno sconfitto

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Ciao, questa è una mia lettera, una sorta di biografia per chiedere aiuto, non so quanto riuscirò a far scrivere,

non sono io che sto scrivendo, sto dettando e star facendo scrivere al mio amico Lloyd, perché?

Perché io sono un ragazzo dislessico, mi chiamo Jay, piacere.

La mia non era una vita come quella di tutti gli altri ragazzi della mia età, loro studiavano, si divertivano ed avevano tantissimi amici, io no.

Mi sarebbe piaciuto vivere una vita normale con mia madre e...

Mio padre, ma non ho avuto questa fortuna. Non ho mai conosciuto mio padre, o meglio avevo la sensazione di ricordare qualcosa di lui,

per esempio il calore emanato dal suo sorriso, ma sono solo sensazioni.

Oltre alla mia dislessia, sono anche iperattivo e soffro di allucinazioni,

infatti per questo motivo ho cambiato scuola molte volte, non ho mai finito un anno scolastico a causa delle molteplici espulsioni.

Ora sono in terzo superiore e sono sopravvissuto alla mia vita per ben sedici anni.

Sentivo che qualcosa stesse per cambiare, era il giorno della gita quando la mia vita è stata completamente stravolta.

Dovevamo andare a fare visita ad un vecchio museo, il quale mentre ci camminavi dentro era come se fossi nel passato e stessi andando piano, piano verso il futuro.

Ad esempio appena entravi potevi vedere antichi vasi greci, sarcofaghi e molte statue dei vari eroi come Ercole o Ettore.

C'erano anche molteplici riproduzioni di affreschi.

Mentre camminavamo con la guida che spiegava (ovviamente non stavo seguendo e mi ero perso tra le varie statue)

ad un certo punto mi persi e mi ritrovai da solo in una stanza con delle statue alte almeno tre metri,

non ci pensai molto a ritrovare gli altri, non avevo voglia di ascoltare la guida.

Così rimasi lì per un po', ma c'era qualcosa di strano.

Una delle statue, quella di Achille, non era più nel posto dove l'avevo vista.

Avrei giurato che ci fosse, all'inizio pensai che fosse solo un'altra delle mie allucinazioni, ma qualcosa non andava.

Mi girai di scatto sentendo un rumore, la statua ora era posizionata davanti a me.

Feci per scappare via, ma non vedevo la porta e avevo la vista offuscata.

Sentivo di stare per svenire, quando intervenne il mio professore di greco.

Aveva una lunga barba bianca e spesso indossava un cappello. Era il professor Wu.

Mi urlò di prendere un oggetto che mi lanciò contro.

Stranamente lo presi senza farlo cadere in modo molto goffo.

Appena l'ho avuto in mano capì che fosse una semplice penna.

Il professor Wu sembrava parecchio agitato e continuava a dirmi di togliere il tappo alla penna.

Lo feci.

La penna si allungò e velocemente divenne una spada, mi stupì,

ma il caro professore continuava a dirmi di tagliare la testa alla statua prima che fosse troppo tardi,

poi sparì senza che io me ne accorgessi.

Mi girai per guardare la statua greca, ma vidi una cosa raccapricciante:

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