SANEM
Ero seduta in giardino con Kerem che giocava ai miei piedi.
Avevo ricevuto un invito per partecipare, in qualità di scrittrice emergente, ad una fiera di libri che si sarebbe tenuta il mese successivo ad Ankara. Il mio editore aveva detto che sarebbe stata una buona occasione per me per rimettermi in "pista", dopo più di un anno di assenza dovuta alla nascita del bambino, ed anche a me sarebbe piaciuto tanto partecipare. Non sapevo però come l'avrebbe presa Can. Non avevamo ancora parlato di un mio possibile ritorno all'attività lavorativa.
"Cosa sta passando per quella bella testolina?" mi chiese lui, che si era avvicinato furtivamente e, chinandosi, mi aveva baciato sulla guancia sedendosi, poi, di fronte a me.
"Ohhh... nulla di importante...ho solo ricevuto un invito per la fiera annuale di libri che si tiene ad Ankara...ma non penso di andarci" gli risposi evasiva.
" Non pensi di andarci?!... E perché mai...sarebbe una buona opportunità per riprendere da dove hai lasciato... non credi?" mi interrogò guardandomi attentamente.
Quando mi fissava in quel modo sapevo che sarebbe stato inutile mentirgli. Così confessai: " E va bene, ci terrei tanto a partecipare...ma Kerem?"
Can continuava a non staccarmi gli occhi di dosso e quasi mi sentivo imbarazzata sotto quello sguardo indagatore. Alla fine, sorridendo sornione, disse "Che ne dici se per un paio di giorni affidassimo il bambino ai tuoi genitori ed io ti accompagnassi? In fondo non abbiamo mai fatto la luna di miele e credo che entrambi ci meritiamo una piccola vacanza."
Non sapevo cosa rispondergli. Mi aveva preso alla sprovvista ma non potevo che essere entusiasta della sua proposta, così gli gettai le braccia al collo e lo baciai.
"Suppongo che questo sia un si" mi stuzzicò ancora.
" Sì, certo che è un sì Can Divit" risposi felice.
CAN
Una delle cose che amavo di più in Sanem era la sua semplicità.
Diversamente da molte donne che avevo conosciuto, lei non amava gli abiti firmati, non amava truccarsi troppo, ai ristoranti di lusso preferiva le piccole trattorie, alle feste in luoghi affollati preferiva le passeggiate lungo la spiaggia al chiaro di luna e adorava raccontare fiabe. Spesso, io stesso, mi soffermavo sulla soglia della camera di Kerem e la ascoltavo mentre gli narrava delle favole per farlo addormentare. Mi perdevo a sentire la sua voce melodiosa che mi riportava alla mente momenti passati, in cui ero io solo il suo pubblico.
Bastava poco per rendere felice Sanem. Un fiore rubato in giardino, una telefonata improvvisa mentre ero al lavoro, solo per dirle che l'amavo, un bacio a fior di labbra, un abbraccio...piccoli gesti che le illuminavano il viso con uno splendido sorriso.
Come quella mattina quando le proposi di accompagnarla ad Ankara.
Sanem era nata per fare la scrittrice, lo sapevo bene. Ero pienamente consapevole delle sue capacità, forse più di lei, e non avrei mai permesso che rinunciasse al suo sogno per me o per il bambino. Ormai era arrivato il momento che tornasse in campo. Inoltre io non le ero mai stato vicino in questo. Quando aveva pubblicato il primo libro, il nostro libro, "L'Albatros e la Fenice" ero via, in mare e l'uscita del secondo, quello di fiabe per bambini, era passata in sordina perché entrambi troppo presi dal ruolo di neo genitori.
Quella fiera, perciò, rappresentava anche per me l'occasione per dimostrarle che la sostenevo, che ero orgoglioso di lei, oltre alla possibilità di stare un po' da soli.
Ero certo che i miei suoceri avrebbero accettato volentieri di prendersi cura di Kerem per un paio di giorni. Ormai aveva superato il periodo in cui si svegliava ripetutamente durante la notte ed in caso di bisogno ci sarebbero stati anche Emre e Leyla a dare una mano.
Ed infatti fu proprio così. I genitori di Sanem accettarono prontamente di darci una mano, anzi ci dissero che, se volevamo, potevamo prolungare la vacanza di qualche giorno.
Nulla ci impediva, quindi, di partire...
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VENT' ANNI DI NOI
RomanceQuesto racconto è il seguito di "Un amore Dimenticato". Com'è stato l'amore tra Can e Sanem? I vent'anni trascorsi insieme, la nascita dei figli, la loro quotidianità, fino al quel tragico incidente, come li hanno vissuti? E quello di Can è stato d...