— PARTE SESSANTA.
"Cosa stai facendo?", Jeongguk lo derise quando vide la sua anima gemella tenere le mani davanti un fiore appassito, con un broncio.
"Voglio guarire questo fiore, ma non funziona", disse Taehyung e l'altro rise. "Piccolo, smettila di forzarlo. Accadrà quando sarà il momento."
"Ma voglio guarire il taglio sulla tua spalla", replicò con occhi tristi.
Jeongguk sospirò, sedendosi accanto a lui. "Non devi", disse. "Guarirà da sola."
"Non lo sta facendo, Ggukie."
Il maggiore scrollò le spalle. "Non mi importa più, starò bene finché non sarà guarita il momento in cui dovremo andare in guerra."
Taehyung non rispose, continuò ad osservare il fiore appassito di fronte a lui, con un broncio triste sulle sue labbra.
Voltò leggermente la testa, quando Jeongguk appoggiò il volto sulla sua spalla con un sospiro. "È estenuante."
"Cosa?"
"Tutto", mormorò il maggiore, chiudendo gli occhi. "Non... non lo so nemmeno più."
"Cosa c'è che non va, Ggukie?", Taehyung chiese dolcemente e l'altro scrollò di nuovo le spalle. "Sai... quando ho scoperto che eri la mia anima gemella, pensavo che avremmo potuto vivere felici su Cerere. Non con una guerra in arrivo e il rischio che ti possa sforzare troppo. E tutta questa merda che sta accadendo tra me e mio padre mi sta facendo impazzire, anche se ci siamo entrambi scusati. Qualche volta- qualche volta desidero che mia madre sia ancora qui. Avrebbe saputo cosa fare. Voglio che mi abbracci ancora e che mi dica le cose che ho bisogno di sentire. Io-"
Si fermò, prendendo un profondo respiro. "Vorrei che fosse ancora viva. Non puoi immaginare quanto avrei voluto presentartela", ridacchiò debolmente. "Ti avrebbe amato, lo so con certezza."
"Ma non accadrà mai. Non potrò rivederla mai più. Non potrò più sentire le sue braccia intorno a me, sentire la sua voce, la sua risata. E non potrò più dirle quanto la ami", mormorò Jeongguk, i suoi occhi si fecero lucidi. "Mi manca. Insomma, so che Seokjin ci sarà sempre per me e so che mi posso fidare di lui. E sì, è anche diventato una sorta di genitore per me, ma non è mia madre, sai?"
Taehyung ascoltò la sua anima gemella parlare a bassa voce, accigliandosi alle sue parole.
"Dio, starai pensando a quanto sia patetico ora", il maggiore sbuffò debolmente. "Probabilmente non parlerai più con i tuoi genitori, ma nonostante tutto sei in grado di essere forte e lo ammiro tanto, piccolo. Mentre io sono qui che ti dico che mi manca mia madre e mi lamento di mio padre, tu non lo stai facendo. Mi ascolti mentre blatero su tutto e io-"
"Ggukie, basta", gli ordinò e Jeongguk lo guardò. "Non dire mai più di essere patetico. Specialmente non perché ti manca tua madre e non per aver litigato con Namjoon. Va tutto bene, Ggukie, davvero. Sono qui per te, ascolterò sempre le tue preoccupazioni", disse Taehyung, con un piccolo sorriso sulle labbra, mentre appoggiava le mani sulle guance dell'uomo.
"E sì, ovviamente mi manca mia madre. Penso sempre a come stia ogni volta che vado a letto. Mi manca lei, mi mancano i miei amici, e persino andare a scuola e dire loro tutto quello che so sullo spazio e qualche pianeta. E so anche che non dovrei pensare al passato, perché non mi porterebbe da nessuna parte. Ma il mio caso è diverso dal tuo, Ggukie. Tu hai perso tua madre e hai ogni diritto di sentire la sua mancanza. Pensa a quando lei si trovava con te se questo può aiutarti, nessuno potrà mai giudicarti, okay?"
Jeongguk premette insieme le loro labbra, sentendo il ragazzo sorridere leggermente nel bacio.
Aveva solo bisogno di sentire le labbra di Taehyung ancora sulle sue.
Aveva bisogno di sentire quei fuochi d'artificio esplodere dentro di lui davanti il tocco più semplice, perché Taehyung gli aveva mostrato ogni singolo giorno il motivo per il quale si fosse innamorato di lui.
Il minore era il suo tutto.
Era come se Taehyung avesse così tanto potere su di lui e sul suo cuore, che potrebbe fare qualsiasi cosa solo perché il ragazzo sia felice e al sicuro.
Le sue labbra erano una dipendenza, lui era una dipendenza. E Jeongguk lo bramava. Bravama tutto di lui.
"Ti amo."
Taehyung sorrise. "Anch'io ti amo. Più di qualsiasi altra cosa", replicò. "E non osare abbatterti ancora, capito?"
Il maggiore annuì, ridacchiando. "Capito", sussurrò, i suoi occhi blu come l'oceano incontrarono quelli castani di Taehyung.
"Bene", mormorò l'argentato, prima di premere le labbra contro quelle di Jeongguk ancora una volta, i brividi invasero il suo corpo e gli offuscarono la mente, fino a quando l'unica cosa alla quale poteva pensare era il suo ragazzo.
Taehyung lasciò che le sue mani vagassero lungo le spalle del più grande accidentalmente, tenendosi e sentendo il ragazzo trasalire contro il bacio.
Ma a Jeongguk non importava, il calore e il dolore si arrampicarono attraverso la sua spalla facendolo grugnire leggermente, afferrò la coscia di Taehyung e ne strinse la carne per distrarsi dal dolore.
L'argentato sussultò, allontanandosi dal bacio per regolare il suo respiro, mentre ritrasse velocemente le sue mani dalle spalle di Jeongguk. "Mi dispiace tanto, Ggukie!", esclamò. "Ti fa tanto male? Dovrei-"
"Zitto e baciami ancora."
Taehyung non esitò nel fare quello che gli venne chiesto.
Le sue mani si incastrarono tra le ciocche corvine del ragazzo, afferrandone alcune ciocche, mentre assaggiarono le loro labbra.
I fuochi d'artificio dentro i loro corpi aumentarono, ma Taehyung poté sentire qualcos'altro farsi strada dentro di lui. Gli parve... confortevole.
Chiuse maggiormente gli occhi, una delle sue mani viaggiò automaticamente sulla spalla di Jeongguk e si appoggiò sulla sua ferita.
Il ragazzo non ci mise pressione, la fece solo riposare sul posto, mentre la sensazione dentro di lui divenne sempre più forte.
Jeongguk lasciò entrare lentamente la sua lingua nella bocca di Taehyung, mentre un'improvvisa e calma sensazione di formicolio prese posto del dolore nella sua spalla.
Sembrava come se dolci e attente pennellate lo stessero rattoppando di nuovo e rilasciò un sospiro sorpreso, la sua lingua si attorcigliò intorno quella della sua anima gemella.
Strinse nuovamente la pelle della sua coscia, il dolore scomparve lentamente, facendogli aprire gli occhi e allontanarsi dall'altro.
Taehyung fece lo stesso, i suoi occhi brillavano di un colore argentato, mentre la sua mano sulla spalla di Jeongguk stava brillando ardentemente.
La ritrasse velocemente, dopo aver spalancato gli occhi. "Cosa-"
Jeongguk rimosse la garza colorata del suo sangue blu dalla sua spalla, osservando la pelle guarita con un ampio sorriso sulle sue labbra, si voltò di nuovo verso il suo ragazzo. "Piccolo", esalò. "Mi hai guarito."
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cosmic dust | taekook [traduzione italiana] ✓
Fanfiction𝓐𝓤 | dove Kim Taehyung è ossessionato dallo spazio e dai suoi pianeti. E se incontrasse un uomo ferito, che non sembra essere della Terra? questa è solo una traduzione! i crediti della storia originale appartengono a ➛ @JJKMONO che mi ha gentilme...