𝔸 𝕟𝕖𝕨 𝕓𝕖𝕘𝕚𝕟𝕟𝕚𝕟𝕘

59 5 14
                                    


"C'è qualcuno? Pronto?" Guardai lo schermo, che mostrava il nome del contatto, 'unknown'. Dal cellulare però, non sentivo più alcuna voce.

"Merda!!" Chiusi la chiamata, lanciando il cellulare sulla poltrona, mentre guardavo il borsone sul mio letto, ancora vuoto.
Presi le prime cose che trovai nell'armadio alle mie spalle, gettandole senza un ordine, all'interno di quello che sarebbe stata l'unica cosa che avrei portato con me, oltre allo zaino che sfilai dalle mie spalle, nemmeno per un secondo, da quando entrai in casa.

Sentivo il rumore della televisione in salotto, continuavano ininterrottamente a trasmettere sempre lo stesso servizio, da oramai due giorni.
Guardai davanti a me, vedendo il mio laptop, ancora lì poggiato sul comò. Mi avvicinai velocemente, guardandomi nel riflesso dello specchio fissato sopra quel mobile... Ero pallido, e vedevo scendere delle gocce d'acqua dalle ciocche dei miei capelli, non più biondi, ma neri come la pece.

Ancora non riuscivo ad abituarmi al mio 'nuovo aspetto', lui mi aveva detto che solo così sarei stato sicuro che nessuno mi riconoscesse, non dovevo commettere alcun errore, erano state queste le sue parole. Passai una mano sulla mia mascella, voltando il viso, per vedermi di profilo... Quasi non riuscivo a riconoscermi...

In sottofondo, sentivo il rumore della pioggia. Fuori,  diluviava da giorni, nonostante fosse luglio inoltrato. In una pausa, da un notiziario all'altro, dicevano che una tempesta estiva, di questo genere, non si ripeteva da circa un decennio.
Presi fra le mie mani quel computer, sfilando il mio zaino da una spalla, solo per qualche secondo, il tempo di infilare il portatile ed il mio tablet al suo interno.

Avevo paura che qualcuno si presentasse all'ingresso del mio appartamento, forse la polizia? Forse i miei genitori? Non potevo permettere che qualcuno mi trovasse qui, dovevo andarmene, e dovevo farlo il prima possibile.

Corsi nuovamente verso il borsone, infilando al suo interno, solo un altro paio di scarpe e qualche felpa. Una volta chiusa la zip, presi il mio unico bagaglio, poggiandolo sulla mia spalla, accertandomi che non sarebbe caduto, e che fosse 'quasi incastrato' tra la mia spalla, e la spallina, in pelle, del mio zaino.

Camminai lungo il corridoio del mio appartamento, assicurandomi di chiudere le porte di tutte le stanze. Arrivai infine in salotto, trovandomi proprio di fronte alla televisione, guardando per l'ennesima volta, la stessa notizia:

"Siamo ancora sulle tracce di Im Daniel, dagli ultimi aggio-" Spensi il televisore, lanciando il telecomando contro il muro, vedendolo aprirsi in due mentre cadeva sul parquet.
Passai le mie mani fra i capelli, sentendo il mio cuore battere all'impazzata, quasi come se sarebbe saltato fuori dal mio petto, da un momento all'altro. Stavo forse impazzendo?

Dovevo uscire da qui, non riuscivo a guardarmi intorno, mi sembrava che le pareti si stessero avvicinando sempre di più, fino a farmi mancare il respiro.
Uscii dal salotto, e successivamente da quella che oramai non avrei più considerato 'casa mia', senza neanche chiudere a chiave, ma lasciandole nel vaso, lì vicino.
Mi diressi al parcheggio sotterraneo, salendo velocemente in macchina, e chinandomi verso uno dei cassetti del sedile del passeggero, prendendo una bustina trasparente, e lasciandola sul sedile di fianco al mio.

Misi in moto, uscendo velocemente dal quel parcheggio. Una volta che fui per strada, indossai uno dei miei soliti cappelli con visiera, ed un paio di occhiali da sole neri.

Le strade di Boston erano completamente deserte, nessuno aveva avuto il coraggio di uscire con quella tempesta di pioggia e vento.
Gli alberi erano piegati da quest'ultimo, mentre moltissime foglie venivano separate dai loro rami, alcune cadendo sul cemento, altre invece venivano trasportate, chissà dove, sparendo dalla mia visuale.
La pioggia, cadeva pesantemente sul parabrezza della mia auto, le gocce erano così dense da sembrare quasi grandine. Le vedevo poi scivolare sul vetro, una dopo l'altra, incontrandosi fra loro, così da scendere più velocemente.

Merciless |One shot| ~Monsta X~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora