Mi sveglio già stanca.
Il mascara è colato lungo le mie guance e il cuscino, da bianco che era, è macchiato di nero. Dovrò cambiare la federa.Non ho dormito neanche mezz'ora.
Il volto di quell'uomo era impresso nella mia mente.Mi cambio, mi trucco ed esco.
Arrivo davanti a scuola, il mio sguardo è basso e non voglio incrociarlo con nessun'altro.Cammino sovra pensiero, sbatto contro un muro, ma aspetta, sono in mezzo al corridoio, alzo lo sguardo « Hey, non mi hai visto eh? » è Peter insieme al suo dolce sorriso.
Faccio un passo indietro « decisamente no » dico imbarazzata.
« va be, puoi rimediare »
« come? »
« lo sai »
« lo so? ...» aggrotto le sopracciglia, chissà a cosa si riferisce, ah ora ricordo « ah, casa tua intendi??? », « non ti facevo così sveglia » risponde sorridendo, mi tocca la punta del naso e mi saluta.Entro in classe.
Un gruppo di ragazze accerchia il mio banco, al centro Silvia Collins « ti ho vista con Peter, state per caso insieme? » il suo tono e le braccia incrociate mi fanno capire che la sua domanda non è proprio di pura curiosità, « perché non lo chiedi a lui? » rispondo sfidante, « perché pensavo di chiedergli di uscire, ma se preferisci, prima posso chiedere conferma del fatto che sei assolutamente da sola »
« fai come ti pare »
« sei solo gelosa »
« ma se non vi parlate neanche, di cosa dovrei esserlo? »
« beh, non credo che mi dirà di no »
« pensala come vuoi, non mi interessa » mi giro per prendere i libri e loro se ne vanno.
Peter non le dirà mai di no, infondo è un ragazzo e rifiutare una delle più popolari della scuola è una cosa quasi fuori mondo.La giornata non poteva proseguire peggio.
Suona la campanella, è l'intervallo, mi appoggio ad un muro in corridoio mentre mastico una gomma.
Leggo il giornale online per vedere se hanno riportato ciò che è successo ieri sera ma niente.Le voci nel corridoio sono molte, ma una prevale « Peterrr, ciao, sono Silvia molto piacere » alzo lo sguardo, sbatte le ciglia come fa solitamente per provarci, Peter si gira e imbarazzato risponde « ciao, sono Peter, come già sai a quanto pare... »
Gli posa la mano sul bicipite « ti ho visto e mi sembravi carino, se vuoi potremmo vederci una volta »
Peter diventa bordeaux, mi fa quasi ridere, « se-se voglio? » ripete balbettando, riabbasso lo sguardo sul telefono.
« certo » dice con voce suadente Silvia, « ehm... cioè, in realtà, non so, ho tipo una cosa » sento il mio cuore battere più forte, si starà riferendo a me?
Cavolo! Non dovrei neanche chiedermelo, a me non interessa punto!« cosa?!? » chiede scocciata Silvia « Non starai mica parlando di quella là » mi indica, gli occhi di tutto il corridoio sono su di me, ragazzi che ridacchiano e si dicono qualcosa nell'orecchio.
Che imbarazzo.
« io, no, cioè, lascia stare » dice Peter guardando in basso, « guarda che un'occasione con me non ti ricapita più » si avvicina ulteriormente a lui.
Me ne vado, gli sguardi mi stanno opprimendo e mi sembra di soffrire di claustrofobia.
Peter mi vede andare via e mi insegue « Diana, perché vai via?» urla, « perché dovrei restare?» rispondo voltandomi.
Si ferma e smette di seguirmi.
Non dovevi fare così Peter, sei uno stupido! Penso tra me e me.Il resto della giornata resta inutile, come le altre mattinate.
...
Nel pomeriggio mi arriva un messaggio, è Peter:
Hey, dai non prendertela per oggi, non è successo niente, vorrei parlare con te, vieni stasera alla festa di Ed, abita nella grande casa sulla decima, ti aspetto😊Non rispondo, non posso, non voglio.
Devo rimanere distaccata e chiudere questo rapporto, lui è Spiderman, se mi scoprisse per me sarebbe la fine. Non me lo posso permettere.Una vita volta al sacrificio, mi sento Madre Teresa, senza contare a tutte le cose orribili che faccio, in effetti, forse sono più simile a Joker o non saprei, nessuno di buono.
Stasera, sapendo che Spiderman non c'è, posso fare ciò che voglio tranquillamente, un po' mi sento di tradire Peter così facendo, ma non posso farmi sfuggire quest'opportunità.
Si fa notte, esco, faccio una rapina di poco conto ad un Bancomat e poi cammino per la città, a quest'ora nessuno è sveglio.
Passo davanti ad una vetrina, nel buio si illumina un vestito argento coperto da brillanti, ha la schiena scoperta e arriva a metà coscia, lo voglio.
Non saprei quando metterlo, ma lo voglio comunque.Distruggo la vetrina e lo prendo dal manichino, poi la ricompongo e me ne vado, nessuno si accorgerà di niente, non ci sono neanche le telecamere.
Mentre cammino sento una musica in lontananza, sono sulla decima e solo ora mi ricordo della festa.
Ci devo passare davanti per andare a casa, è novembre inoltrato, saranno tutti dentro, fuori fa freddo.
Quando arrivo davanti mi fermo, è una casa stupenda, una villa moderna su più piani con una grande vetrata davanti, vedo Peter sul ciglio della porta, mi sta aspettando.
Mi fa tenerezza, ora quasi quasi andrei.
Mi nascondo dietro ad un cespuglio per evitare che mi veda, qui non ho né parrucca né lenti, non mi può vedere così.Mi sdraio sull'erba ben nascosta, passo una mezz'oretta a guardare le stelle ascoltando la musica.
Sarà ora di andare, perdermi certi momenti un po' mi spiace.
Dò un'occhiata dentro prima di andarmene, ma qualcosa mi trattiene: Peter è ubriaco e sta per fare a botte con un ragazzo. Perché? Osservo la situazione, stanno facendo un torneo a braccio di ferro, il ragazzo avrà perso e si sarà arrabbiato per aver perso contro uno sfigato come Peter.
Non può fare così, lo scopriranno, ha una forza sovraumana, rischia di mandare all'ospedale quel ragazzo, se non di ucciderlo.
Nessuno a parte me lo sa.
Non ho altra scelta.« Peter vengo a salvarti » sussurro, mi cambio, ho solo quel vestito dietro, per fortuna che l'ho preso, levo la maschera e lego i capelli in una coda alta lasciando la frangia scombinata e qualche ciuffo laterale cadere sopra i miei occhi.
Mi avvicino all'ingresso, ci sono un paio di tacchi buttati a terra, qualche ragazza ubriaca se li sarà tolti, trovo l'altra parte della coppia e li indosso velocemente.
Entro facendomi spazio tra i ragazzi e le ragazze che ballano.
Vicino alla cucina c'è un cerchio di ragazzi con al centro Peter e l'altro ragazzo in questione.
Peter urla « ora te la faccio vedere, te la sei cercata, non è colpa mia » mentre barcolla, l'altro risponde « fatti avanti sfigato, ti distruggo ».
Peter non ci vede più e gli va contro, prima che lo tocchi intervengo.« Fermo!!! » urlo e gli metto una mano intorno al suo collo, come per strozzarlo e l'altra sul petto dell'altro ragazzo.
Lo lancio contro il bancone « Cosa pensi di fare?!?! » gli urlo, alza lo sguardo, sgrana gli occhi e apre la bocca « Tuuu » mi si avvicina puntandomi il dito contro « come fai a ... » gli tappo la bocca con una mano, « Taci e vieni con me. » esclamo, annuisce arrabbiato.
Gli prendo una mano e mi dirigo verso la prima porta che vedo, mentre vado sento il gruppo di ragazzi fischiare e incitare Peter, è abbastanza lusinghiero devo dire.
Lo lancio dentro la stanza e chiudo la porta dietro di me. È un bagno, un enorme bagno.
Mi fissa irato « Cosa ci fai qui? »
« Ti ho salvato, non potresti almeno ringraziarmi? »
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Incontri segreti 🕸
FanfictionDiana, una ragazza che per mantenersi attua furti in giro per il Queens, durante una delle sue rapine incontra Spiderman pronto a catturarla, ma la situazione non va come previsto... Storia spinta!!!! Se vi piace lasciate un like e commentate per su...