Capitolo 20

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Will
Non sopportavo l'idea di vederli insieme. Mi ero innamorato di Undici, ok? Avrei tradito il mio migliore amico, ma era un peso che portavo dentro da tanto tempo ormai e non riuscivo più a trattenermi.

Mike: Ma come non sono affari miei? Sono il tuo migliore amico.
Io: È questo il problema.
Mike: Possiamo andare a parlarne in privato?
Io: Pff, ok.

Andammo fuori inventando una scusa agli altri.

Mike: Allora? Che ti prende?
Io: Hai sprecato il tuo tempo portandomi qui fuori.
Mike: Adesso parli. C'entra Undi, vero?

Lo guardai dall'alto verso il basso sospirando e mentre appoggiavo i gomiti a una ringhiera.

Io: C'entra lei, sì.
Mike: Ecco, lo sapevo.
Io: Mi sono accorto di amarla.
Mike: E quando avevi intenzione di dirmelo?! (Urla)
Io: Ti avrei fatto soffrire e avrei fatto soffrire anche lei! Siamo anche andati oltre...
Mike: Cosa?
Io: Sì. Dovevo dirtelo prima o un poi.
Mike: Undi non me ne ha mai parlato. Mi dice sempre tutto lei.
Io: È successo mentre tu eri a Parigi. Ci ubriacammo e poi ti lascio immaginare cosa è successo.

Mike
Mi fermai un attimo a pensare e rimasi a fissare il vuoto per qualche instante.

Io: Mi stai mentendo, vero?
Will: No...

Ero così furioso che gli diedi un pugno e da lì iniziò la nostra "guerra".

Intanto
Dustin: Ma che stanno facendo quelli fuori?
Max: È da un po' che non li vedo.
Undici: Andiamo a controllare.

Will: Basta, Mike.
Io: Ti piace la sconfitta?

Eravamo così affannati.

Will: N-non siamo più bambini. Siamo ragazzi ormai. Non risolviamo niente con la violenza.
Undici: Ma che succede? Come mai avete gli occhi gonfi?
Io: Tu mi hai deluso.
Undici: I-io non capisco.
Will: Gli ho raccontato di quella sera.
Undici: Ti avevo detto di non farlo. Sarei stata io a dirglielo!
Io: Q-quindi è vero...?

La guardai negli occhi con una mano sul petto per la fatica.

Undici: Mike... ti devo delle spiegazioni...
Io: Non mi devi proprio niente. Voi lo sapevate, ragazzi?

Tutti abbassarono la testa per l'imbarazzo.

Io: Lo sapevate... E non mi avete detto nulla... NULLA!
Undici: Sono stata io... Ho chiesto loro di non aprire bocca.
Io: Non ti voglio più vedere e nemmeno a voi.
Undici: Mike, ti prego, perdonami.

Si inginocchiò davanti a me con le lacrime agli occhi, ma non ero connesso con la testa in quel momento, quindi la guardai e me ne andai.

Max: Ei, Undi. Andiamo a casa?

Undici
Non sapevo che fare. Ero così ferita e avevo un grande vuoto...

Io: Torniamo a casa...
Will: Vuoi che ti accompagni?
Io: Torno con Max. Grazie comunque.
Max: Hai freddo?
Io: Ho la giacca di M-Mike.
Dustin: Poi gliela restituiamo...
Lucas: Gesù... che situazione.
Io: È colpa mia. Avrei dovuto dirgli tutto e invece gli ho mentito.
Will: La colpa è mia.
Max: Basta dire "la colpa è mia". Quel che è fatto è fatto.

Mi appoggiai al tronco di un albero e pensai a tutto quello che io e Mike avevamo passato insieme. Al primo giorno che ci siamo visti, a quando avevo quel vestitino rosa e il giubbotto blu. Mi tornò in mente il giorno in cui mi insegnò a usare l'orologio e il walkie-talkie, il giorno in cui mi baciò per la prima volta. Avevo così tanto bisogno di un suo abbraccio. Mi faceva sentire protetta. Ricordo quando mi proteggeva da tutto e che fu il primo a credere in me. Non mi ha mai fatto mancare nulla. E io invece? Io che ho fatto? Io l'ho solo fatto soffrire.

Max: Ei, tra poco arriviamo a casa mia. Dormi da me?

Annuii e tornai a casa con Max. Salutai gli altri e dissi a Will di avvertire Hopper.

Io: Grazie, Max.
Max: Non devi ringraziarmi. Entra pure e sdraiati. Ti presto un mio pigiama.
Io: Non ho il coraggio di andare a scuola domani.
Max: Non ci andare. Ti faccio compagnia io. Ho una scusa per non andarci. (Ride)

Feci un piccolo sorriso e mi sdraiai chiudendo gli occhi e cercando di prendere sonno.

Il giorno dopo

Max: Ei, dormigliona. Ti ho portato la colazione.
Io: Ei, buongiorno. Grazie... tu hai mangiato?
Max: No, mangio qui con te. (Sorride)
Io: Chissà che farà...

Mike
Avevo il cuore in pezzi. Ero stato tradito dalla mia ragazza e dai miei migliori amici. Mi alzai dal letto, indossai la divisa scolastica e, mangiando un pezzo di torta, andai a scuola. Non vidi nessuno di loro intorno, tranne Dustin.

Dustin: Ei.
Io: Che vuoi?
Dustin: Come stai?
Io: Cambia domanda.
Dustin: So come ti senti.
Io: È allora perché lo chiedi?
Dustin: Sono stupido, lo sai.
Io: Ci vediamo in classe. Ciao.
Dustin: È davvero arrabbiato... Beh, non lo biasimo.

Undici
Mi alzai dal letto e aiutai Max a lavare le tazze del latte.

Max: Ei, mi fai un sorriso?
Io: Non posso, non lo so fare.
Max: Te lo insegno?
Io: Non ho voglia di scherzare, Max... Io ti ringrazio, ma davvero...
Max: Capisco...
Io: È solo che... Mi manca.
Max: Lo so, amica mia.
Io: Già...

Intanto
Mike: Dustin, gli altri non vengono?
Dustin: Undi e Max no.
Mike: Come se fosse lei quella ferita.
Dustin: Ecco Will e Lucas.
Mike: Non mi parlare di quello.
Professoressa: Bene, iniziamo la lezione.
Mike: Sai, l'autunno è la mia stagione preferita. In questo momento mi rappresenta. Le foglie che cadono sono come i pezzi del mio cuore che si staccano e aspettano la primavera per ricrescere. Il mio cuore aspetta l'amore per ricrescere invece. Lascia stare, non ascoltare quello dico.
Dustin: È una bella frase.
Professoressa: Silenzio!
Mike: (gli scende una lacrima)

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