XVIII

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Sarah.


Una volta accese le candele, sparso dei petali e riempito la vasca da bagno come piaceva a noi, preparai qualcosa da mangiare, ora mancava solo lui. Continuavo a fare una lista mentale delle cose che avevo appena organizzato per il nostro appuntamento speciale mentre indossavo la lingerie scelta per l'occasione.

Sentii bussare e mi accorsi ad aprire chiedendomi il motivo per cui Jermaine non avesse aperto la porta con il doppione delle chiavi che gli avevo dato.

Il mistero fu svelato al più presto.

«M-Mamma, P-Papà che ci fate qui?» corsi a mettere una vestaglia, poi li salutai entrambi con un abbraccio.

«Volevamo venire a trovare nostra figlia, visto che non ci chiama mai!»

«Hai ragione mamma ma... come vedi, aspettavo qualcuno e-»

In quel momento sentii la chiave girare nella toppa. Mi si raggelò il sangue.

«Ecco qua Jermaine con un buono per un giro gratis sulla macchina del see-e-e-e- 'sera Signora, lei deve essere la mamma di Sarah!» poggiò la bottiglia di champagne all'ingresso e tentò di stringere la mano a mia madre.

«Mamma, Papà vi presento Jermaine, il mio fidanzato.» senza successo.

Non riuscii a deglutire dall'imbarazzo, andai velocemente a mettere dei vestiti. I miei costrinsero Jermaine a restare con noi e a prendere un thè, facendogli il terzo grado sulla nostra relazione, fin quando non decisero di lasciarci soli per andare a trovare dei loro amici.

«Oh 'Maine, mi dispiace da morire, non mi aspettavo la loro visita e non sapevo come chiamarti!» lo consolai con delle coccole sul divano.

«Baby non potevi saperlo, ma oh mio Dio! È la cosa più imbarazzante che mi sia mai capitata, mi odieranno per sempre!»

«No dai non dire così, non è vero!»

«Mi sto vergognando da morire, vorrei che la terra si aprisse e mi risucchiasse!» 

«Mi sto vergognando da morire, vorrei che la terra si aprisse e mi risucchiasse!» 

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Cloe.


«Vorrei che la terra si aprisse e mi risucchiasse!»

«Oh ma smettila Michael, devo sapere cosa fai con la mia migliore amica!»

Tutti risero per le parole di Janet, anche se Michael era palesemente in imbarazzo da morire.

Dopo cinque mesi, ormai sapevano tutti di noi e ci aiutavano a tenerci lontani dai media e dai paparazzi, in modo che io e Michael potessimo vivere la nostra relazione più serenamente possibile.

«E per il vostro compleanno? Cosa avete fatto?» continuò curiosa.

«Beh... non so se si può dire ma-»

•Falling In Love Wasn't My Plan•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora