Capitolo 30: Romantico o Non Romantico

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Quel giorno era stato fantastico. Tra paludi e fuochi d'artificio persino alla McGranitt era scappato un sorriso. Ive tornò in stanza e si lasciò andare sul letto.

«Piaciuto lo spettacolo?»

Chiese a Charlotte che invece era china sulla scrivania a fare i compiti di chissà quale materia. Lei alzò lo sguardo e la fissò stranita. In effetti era un po' che non si parlavano, non volontariamente o almeno così credeva Ive.

«Già un'altra cosa che hai fatto senza dirmi niente...»

Borbottò la ragazza dai capelli verdi.

«Cosa?»

Ive si corrucciò.

«Credevo fossimo amiche» sta volta Charlotte aveva alzato un po' la voce «Credevo che ti fidassi di me»

«Ma che...? Infatti lo siamo...»

«Già però sono l'unica dei tuoi amici a cui non hai detto del club di Potter»

«Char...»

«È perché sono Serpeverde?»

«Charlotte, ma che dici? Vorrei farti notare che anche io sono Serpeverde!»

«E allora perché? Perché Tamsin e Summer si e io no?»

«È solo che...» la verità era che non lo sapeva neanche lei perché. Forse perché Tamsin e Summer erano i suoi migliori amici? Forse perché non si fidava davvero di Charlotte, perché pensava rimasse sempre fedele alla sua casa? «Io...»

Ma non poté finire la frase perché la porta si aprì per far entrare Megan e Isla

«Che pagliacciata.» stava dicendo la bionda «Ormai i ragazzi buffoni non vanno più di moda, ci credo che non avessero una fidanzata... oh scusate, interrompo qualcosa?»

Charlotte scosse la testa tornando a concentrarsi sui compiti e Ive sbuffò.

«Tutto ok?»

Chiese Isla. Ive si limitò ad annuire e afferrò un libro a caso dalla libreria, senza nemmeno guardarlo, per poi scendere di sotto. Avrebbe di certo preferito non imbattersi in Benjamin lungo la strada, ma per fortuna il biondo si limitò a lanciarle un'occhiataccia.

Arrivata alla sua solita poltrona accanto alla finestra posò lo sguardo sul libro che aveva preso: "Faulos Fiusis" diceva la scritta dorata e sotto luccicava un disegno stilizzato di un drago sempre dello stesso colore. La copertina era di un blu scuro mezzo sbiadito dal tempo. Doveva essere molto vecchio nonostante Ive lo avesse solo da due anni. Per poco non le venne un infarto al ricordo di come lo aveva ottenuto.

"...«Ti devo far vedere una cosa!»

aveva esclamato Cedric quel giorno mentre scendevano verso il Lago Nero. Le vacanze natalizie erano da poco terminate e la neve si faceva ancora vedere. Ive era stretta in un mantello di almeno due taglie più grande e la sciarpa di Serpeverde le avvolgeva il collo. Cedric correva euforico e lei faceva fatica a stargli dietro.----

«Ok, ma non potevi farmela vedere dentro il castello? Qui si muore di freddo»

disse stringendo le braccia al petto in un vano tentativo di riscaldarsi.

«Si ma al lago è più romantico!»

Sorrise il Tassorosso fermandosi ad aspettarla per poi metterle un braccio attorno alle spalle una volta che lo ebbe raggiunto.

«Romantico o non romantico, io ho freddo...» borbottò lei «E poi ci sono posti più romantici del lago, insomma considera che dentro ci sono una piovra gigante, decine di avvincini e anche i maridi. Immagina se uno di noi ci cadesse dentro, sarebbe tutto fuorché romantico!»

Lui ridacchiò.

«Non riesci a fare pensieri più allegri?»

Chiese ironico appoggiando la borsa al tronco del grande albero di Tasso, erano arrivati. Ive sorrise sedendosi tra le radici.

«Beh... quando sei cresciuta con i Malfoy i pensieri macabri sono i primi che ti saltano in mente»

Ribatté mentre il ragazzo la affiancava.

«Avrei dovuto immaginarlo»

rise ancora lui. Passarono qualche minuto in silenzio a guardare la superficie liscia e gelida del lago. La Serpeverde aveva la testa appoggiata sulla spalla di Cedric e lui di tanto in tano le lasciava qualche bacio sui capelli o sulla guancia donandole il leggero torpore delle sue labbra.

«Che devi farmi vedere?»

Chiese lei interrompendo il silenzio. Cedric si lasciò sfuggire una risata.

«Proprio non riesci a rilassarti due minuti?»

«Te l'ho detto che ho freddo! Mostrami questa cosa è torniamo al castello!»

ribatté lei stringendosi ancora di più nel mantello.

«Ok, ok»

si arrese rassegnato il Tassorosso. Poi si voltò verso la borsa che aveva lasciato poco più in là. L'afferrò per la cinghia e se la avvicinò. Ne estrasse un grosso libro dalla copertina blu. Il titolo  "Faulos Fiusis" era scritto sul davanti, leggermente rovinato dagli anni.

«Cos'è?»

chiese la ragazza.

«Un libro» rispose lui «viene dalla libreria di mio padre, sono riuscito a prenderlo di nascosto...»

«Da quando Cedric-prefetto-perfetto ruba i libri?»

scherzò Ive.

«Beh... forse da quando partecipa a feste contro le regole nella Sala Comune di Serpeverde» Ribatté il Tassorosso. «Comunque, questo libro parla delle creature oscure. Dalle più comuni a quelle sconosciute, c'è di tutto sulle loro caratteristiche e sul modo migliore di sconfiggerle»

Spiegò.

«Wow!» esclamò lei estasiata «Fantastico» ..."

Ive sospirò. Si ritrovò per l'ennesima volta a pensare a Cedric. Per l'ennesima volta a rimurginare su quel passato che avrebbe voluto poter chiamare presente.  

"Monotona"

Si disse mentalmente. Ma forse quella volta era diverso. Aveva passato il tempo a darsi la colpa della morte di Cedric. Quella volta no, era semplice nostalgia. L'unica cosa che occupava i suoi pensieri era la voglia di avere Cedric con lei, c'era solo il desiderio di essere stretta in uno dei suoi abbracci, di vedere il suo sorriso che metteva sempre il buon umore. E lo desiderava così tanto che quasi sentiva il calore del Tassorosso che amava avvolgerla mentre si addormentava sulla poltrona della Sala Comune. 

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HHHHOOOLLLAAA!

Oggi capitolo flashback dato che non ne facevo da un po' (l'ho messo anche perché sto ancora decidendo come sviluppare la parte dell'Ufficio Misteri e non volevo lasciarvi troppo tempo senza un capitolo)

Fatemi sapere che ne pensate ♥

bye

_silvia

||Ive Lestrange, The Nightmare's Mystery (l'Ordine della Fenice)||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora