Dovevo essermi addormentata, perché la luce nella stanza era cambiata, era più intensa ed entrava a fiotti dalla finestra, inoltre mi accorsi di non sentire più freddo, ma avvertivo un piacevole tepore.
Mi alzai a sedere, soffocando uno sbadiglio e guardai in basso. Sopra il piumone era adagiata una coperta pesante a scacchi bianchi e neri. Sting doveva averla messa lì dopo essere tornato dalla doccia.
Un sorriso intenerito mi salì alle labbra, anche quando litigavamo lui si prendeva sempre cura di me.
Scesi dal letto ed afferrai la coperta, mettendomela sulle spalle a mo' di mantello, uscii dalla stanza in cerca del mio migliore amico, ma la casa era immersa nel silenzio. Passeggiai per il primo piano come una bambina sperduta, passai davanti al bagno vuoto, alla camera di Gajeel chiusa e alla camera di Natsu.
La porta era socchiusa, cercai di scrutare al suo interno, ma oltre ad una piccola porzione di letto dalle coperte vermiglie, non riuscivo distinguere nulla.
Il mio senso di responsabilità mi imponeva di girare i tacchi ed andarmene, la privacy andava rispettata. Se avessi beccato Natsu entrare di soppiatto in camera mia, probabilmente l'avrei buttato dalla finestra a calci in culo.
Ma la mia curiosità era talmente grande. Conoscevo così poco di lui e volevo saperne decisamente di più.
Mi guardai per l'ultima volta intorno e senza pensarci due volte, entrai all'interno della stanza.
Non sapevo cosa mi aspettassi di trovare, di certo non tutto quel disordine.
La camera era più grande di quella di Sting, il letto sfatto a due piazze dominava l'ambiente e le coperte che avrebbero dovuto ricoprirlo erano per metà buttate sul pavimento. Questo in particolare era disseminato di fogli, matite colorate, pennelli, pastelli e chi più ne ha più ne metta. Anche la scrivania era ingombra di quelli che dovevano essere altri materiali da disegno, mentre in un angolo era ammassata una pila di vestiti da far invidia a quella in camera mia. Le ante dell'armadio di legno scuro invece, erano completamente spalancate, altri indumenti erano accatastati alla bell'e meglio all'interno, con il rischio di cadere da un momento all'altro.
Ma la cosa che mi lasciò completamente di stucco era la parete dove era incassata la porta.
Sting aveva tappezzato le sue quattro mura con le fotografie che amava tanto scattare durante i suoi viaggi e nei momenti liberi.
Natsu invece aveva riempito il muro di disegni.
Osservai la parete meravigliata, il suo stile era in qualche modo unico, il tratto era deciso, poche linee sicure e nette ed i colori erano talmente forti e sgargianti da far male agli occhi.Le opere erano tutte firmate "Salamander". Immaginai fosse il suo nome d'arte. Un risolino mi salì alle labbra.
Comunque rimasi incantata, era davvero bravissimo, la maggior parte degli schizzi riproduceva persone o particolari di esse. Notai con stupore che aveva ritratto molte cose a me familiari. Riconobbi in un disegno la faccia ricca di piercing di Gajeel, Sting girato di schiena, con l'inseparabile orecchino pendente infilato nell'orecchio. L'esatta sfumatura dei capelli rossi di Erza, una mano delicata che sembrava quella di Levy, che stringeva un libro dalla copertina consunta.
Ed infine, io.
Ero stata ritratta dalla testa fino al petto, avevo gli occhi semi chiusi e le sopracciglia aggrottate. I miei capelli erano di una tonalità più scura, sembravano... bagnati. Le punte mi lambivano i seni nudi, nascondendo alla vista i capezzoli.
Sfiorai con i polpastrelli la piccola data segnata al margine del foglio: 17 Novembre.
Non dirmi che...
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I'm Fired Up, Lucy. (Nalu)
FanfictionLa vita di Lucy, allegra e brillante studentessa di lettere, viene improvvisamente sconvolta dall'apparizione del nuovo coinquilino del suo migliore amico: un affascinante ragazzo dai capelli color ciliegio e dalla personalità esplosiva. Tra risate...