21. CAPITOLO

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EDO'S POV

I miei occhi non credono a quello che stanno vedendo. Lei che abbraccia lui, come se fosse il suo amato. Non ci siamo proprio, e io mi sentivo in colpa per cosa? Per essermi allontanato, sotto decisione di Milagros, per parlare. E loro non hanno perso un attimo. Ma poi che schifo, a me che ci sono sempre stato per lui, questa non la passerà liscia, anzi entrambi non la passeranno liscia. Ma a chi credono di darla a bere quei due, a me? Hanno sbagliato proprio palazzo. Io non sono uno da tradire, anche perché dopo ti faccio passare l'inferno, vogliono la guerra, é guerra sia.
Vedo passare Massimo, e decido di attivare la guerra.

E: Mas... Volevo dire comandante, posso chiedervi una cosa?

Dal nervoso, lo stavo chiamando per nome e gli stavo stavo dando del tu.

M: Eduà dimmi.
E: Mi serve un altra cella.
M: In che senso un altra cella?
E: Comandà per dormire mi serve un altra cella. Non voglio stare più in quella cella.

Dico con un tono di voce spregevole, e con tutto l'odio e la rabbia che ho in questo momento dentro di me.

M: Che è successo? Cos'è che non ti va bene di quella cella?
E: La compagnia.
M: Ma come? Ciro è sempre stato il tuo compagno di cella.

Dice Massimo, quasi con un tono ironico, e a me questo tono dà davvero fastidio.

E: E mo mi da fastidio, va bene? Che devo fare una domanda scritta per avere un' altra cella?
M: No e che, celle vuote non c'è ne stanno, devi fare a cambio con qualcuno.
E: Non fa niente. Con chi dovrei fare cambio?
M: Eduà c'è solo una cella con cui puoi fare questo scambio. Ed è quella di Carmine e Filippo.
E: Proprio loro comandà?
M: Si proprio loro. Che c'è Eduà non vuoi cambiare più cella?

Ecco di nuovo quel tono che io odio, quello della battuta ironica, mischiato al tono di sfida. Ma questa sfida la vinco io, non di certo lui.
E sono sicuro che qualche altra cella disponibile ci sia, ma, anche dal tono che ha usato Massimo, vedo questa opzione, come un modo per non farmi spostare da quella cella.

E: Nono cambio. Tra i due preferisco stare con Carmine. Quindi il chiattillo va in cella con Ciro.
M: Ok Eduà. Vado ad avvisare la direttrice e i ragazzi.
E: Comandante a Ciro lo avviso io.

Hanno voluto la guerra quei due, e guerra sia. Mi giro verso Milagros e vedo che sta per dire qualcosa, ma la blocco subito.
E: Tu non parlare. Con me chi sbaglia, paga.
M: Non voglio dire niente, ma cerca di parlare prima con Ciro e Stella, prima di prendere decisioni affrettate. Cerca, almeno, di capire se il fraintendimento che c'è stato è reale o meno.
E: Non c'è stato nessuno fraintendimento. Ci vedo ancora bene, e quell' abbraccio non si può confondere. Ora andiamo. Devo dare la bella notizia a Ciro.

Ci dirigiamo verso Ciro e Stella, che al nostro arrivano sbiancano. Vedo gli occhi di quei due abbassarsi, in segno di vergogna.

E: Che non avete manco il coraggio di guardarmi negli occhi?

Dico con tono arrabbiato, mentre Milagros cerca di fermarmi.

E: Milagros lasciami stare, non metterti in mezzo. È meglio anche per te, se ti fai i fatti tuoi.
Per quanto riguarda voi, allora? Non mi guardate in faccia? Avete qualcosa da nascondere?

Non ottengo risposta da nessuno dei tre, si perché neanche Milagros cerca di rispondermi. Finalmente anche lei ha capito che deve starsi zitta, non voglio sentire nulla.

E: Vabbè visto che qua nessuno di voi ha qualcosa da dire, parlo io.
Da stasera io cambio cella. E vuoi sapere con chi starai in cella caro Ciro?

E a questa domanda, non ottengo una risposta, ma ottengo soltanto un sguardo da parte di Ciro, come per dire che mi stavo sbagliando a fare tutto questo casino.

Il mio riflesso~ Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora