Noi

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Toni's pov
In questo momento provo solo due emozioni: felicità per aver colpito il punto esatto e tristezza perché Cheryl se n'è andata, di nuovo. Lo schiaffo al braccio inizialmente non l'ho sentito molto, ma ora mi fa abbastanza male. Mi ha anche graffiato, ovviamente per sbaglio, però quando la ferita guarirà, avrò sicuramente una piccola cicatrice. Il marchio di Cheryl Blossom. Ormai è già mezzanotte passata a ed io sto col telefono in mano decidendo se scriverle oppure parlare domani visto che ci saremmo incontrate a scuola. Non voglio essere troppo invadente, se vorrà parlarmi, lo farà lei. Sono stanchissima per via del allenamento perciò mi addormento quasi subito.

Driiin driiin
Mi sembra di aver dormito solo cinque minuti. Mi alzo barcollante. Mi scordo ogni volta che non posso alzarmi di scatto poiché la testa inizia a girarmi e la vista mi si annebbia per qualche secondo. Scuoto la testa e quando inizio a vedere qualcosa vado a lavarmi i capelli e i denti.
Esco di casa alle 7:45. Non ce la farò mai ad arrivare in tempo. Mi metto a correre perché non voglio arrivare in ritardo. Dopo qualche minuto che corro mi passa davanti una berlina rossa.
Sono certa al cento per cento che sia quella di Cheryl poiché ho memorizzato la targa il giorno prima. Quando arrivo all'ingresso mi fermo per riprendere fiato piegandomi in due. Qualcuno mi dà una pacca sulla schiena.
Cheryl: -pensavo fossi più veloce Serpent- dice prendendomi in giro.
Sweet Pea: -ma ciao Cheryl-
Cheryl: -ciao com'è che ti chiami lucertola?-
Sweet Pea: -penso tu sappia benissimo il mio nome rossa-
Toni: -Sweet andiamo, lasciala perdere-
Sweet Pea: -sicuro, lo sai che non mi piacciono le troie- dice ridacchiando. Cheryl lo guarda con indifferenza e ci sorpassa sparendo tra i corridoi. Entriamo nella scuola e lo guardo malissimo
Toni: -ma che cazzo fai?- dico spingendolo.
Sweet Pea: -ti sto solo aiutando, quella stronza ti ha preso di mira-
Toni: -non mi ha preso di mira, sto solo cercando di conoscerla meglio, non hai il diritto di insultarla a caso-
Sweet Pea: -quindi lei può andare in giro a buttarci merda addosso ed io devo sorriderle? Che ti prende Toni? Quella ci odia-
Toni: -c'è qualcosa sotto-
Sweet Pea: -bene, quando finirai di fare da psicologa a quella, sai dove trovarmi- entra nella scuola mentre io vado in bagno. Decido di saltare la prima ora. Tanto abbiamo matematica che io so, quindi non avrei perso più di tanto. Mi siedo sul davanzale, mentre nel corridoio non c'è anima viva dato che tutti sono in classe. Voglio prendermi un momento per stare da sola. Un momento in cui desiderare che la gente mi veda come persona e non come Serpent. Far parte di una gang non è tutta la mia personalità. Mi piace la fotografia, uscire all'aria aperta, perché però tutti si fermano solo al fatto che vivo nel Southside? All'improvviso mi ritornano in mente tutti i ricordi di quando la gente mi ha ignorato o al contrario, preso di mira solo per il luogo della mia provenienza. Perché devono sempre aver da ridire sulla mia famiglia quando non hanno la più pallida idea che mi hanno letteralmente salvato? Perché tutti sono così dannatamente superficiali? Respiro affannosamente a causa della rabbia. Appena nella mia testa continuano a farsi largo altri episodi che adesso mi fanno provare un'ira infinita tiro un pugno allo specchio, realizzando solo dopo quello che ho fatto. Subito il sangue non si fa pregare ed inizia a scorrere lungo le dita. Sono mesi che sto provando a liberarmi di questo vizio orribile. Mi fa sentire debole, eppure quando prendo a pugni qualcosa mi sento libera in qualche modo. Peccato però che successivamente il dolore ha la meglio. Mi appoggio al lavandino con entrambe la mano sanguinante, mettendola sotto l'acqua che subito si colora di rosso. Non so per quanto tempo rimango in questa posizione ma ad un certo punto il suono della campanella mi riscote da tutti i miei pensieri. Salto anche la seconda ora, devo sbollire.
: -Toni...- ,i volto di scatto e vedo lei, la persona vorrei davvero conoscere ma che in realtà è come tutti gli altri.
Cheryl: -che fai fatto?-
Toni: -lascia stare-
Cheryl: -stai sanguinando-
Toni: -me ne sono accorta- dico gelida. Sento che si avvicina. Mi mette le mani sulle spalle provocandomi un brivido in tutto il corpo. Vedo il nostro riflesso nello specchio rotto. Cerca di calmarmi con un leggero sorriso.
Toni: -attenta, come ho rotto lo specchio posso prendere a pugni pure te- faccio un movimento rapido con la testa e vedo che sobbalza.
Toni: -come che pensavo, dai lasciami stare-
Cheryl: -devi andare in infermeria-
Toni: -me la caverò-
Cheryl: -dai su andiamo, non voglio averti sulla coscienza- cerco di ribattere ma mi zittisce con un gesto della mano. La seguo al piano di sopra.
Cheryl: -ora mi spieghi perché lo hai fatto?-
Toni: -ero in un momento così-
Cheryl: -problemi con il tuo ragazzo?- dice con tono sarcastico mentre prende delle bende dal armadio.
Toni: -ragazzo?-
Cheryl: -quello che stava con te all'entrata, senza offesa ma credevo avessi gusto migliore- scoppio a ridere e mi guarda confusa.
Toni: -Sweet Pea è il mio migliore amico. Si è arreso con me quando ha capito che i ragazzi non mi fanno effetto più di tanto-
Cheryl: -sembrate molto legati-
Toni: -già, è stato il mio primo amico quando sono arrivata nella gang-
Cheryl: -e perché ci sei entrata?-
Toni: -non avevo altra scelta. I miei sono morti, sono dovuta andare a Chicago con mio zio che alla fine si è rivelato un alcolizzato, quindi sono scappata e dato che non avevo né soldi, né una casa, entrare nei Serpents era l'unica opzione che mi era rimasta dato che il padre di Jug era il migliore amico del mio-
Cheryl: -e ci saresti entrata anche se tutto questo non fosse successo?-
Toni: -no, odio la gente che mi guarda male solo perché crede che io sia un'assassina, nonostante non faccio niente a nessuno- abbassa lo sguardo.
Cheryl: -brucerà un po'-
Toni: -aspetta, una cosa- rimane immobile con la bottiglia dell'acqua ossigenata in mano.
Toni: -tornando al fatto che i ragazzi non mi fanno effetto, è lo stesso anche per te, vero?- mi sono più volte accorta che gli sguardi che riserva alle ragazze sono completamente diversi rispetto al modo in cui guarda i ragazzi.
Cheryl: -di che parli?- sta facendo la finta tonta.
Toni: -hai capito- si guarda intorno come per assicurarsi che non ci sia nessuno nei paraggi.
Cheryl: -forse- lo prenderò come un sì. Frugo nelle tasche della mia giacca e trovo le cuffiette che mi infilo istintivamente.
Cheryl: -seriamente?-
Toni: -non solo tu hai un posto speciale dove andare- mi guarda stupefatta.
Cheryl: -ieri mi hai?-
Toni: -seguita? No. Ho semplicemente visto la direzione dove andavi e ho pensato a quello visto che è il posto dove-
Cheryl: -dov'è morto mio fratello?-
Toni: -già. Non avrei dovuto dirlo, scusa-
Cheryl: -nessun problema?- faccio partire una playlist a caso e le porgo la cuffietta destra.
Toni: -vuoi?- la prende delicatamente dalle mie mani e se la mette. La canzone parte e dopo pochi secondi mi accorgo che è "kissed a girl" Fantastico, ora penserà che sono la tipica ragazza queer che ascolta Katy Perry e Lady Gaga. Cheryl ha intanto già messo l'acqua ossigenata e io sento un dolore atroce alle mani. Inizia a soffiare per alleviare il dolore. Noto che conosce anche lei quella canzone dato che ha iniziato a canticchiarla sottovoce. Mi guarda negli occhi ed io faccio lo stesso. Lo sguardo mi cade controvoglia sulle sue labbra. Sposto di nuovo gli occhi sui suoi e noto che lei invece è rimasta con lo sguardo fisso sulle mie labbra. Devo farmi coraggio, ora o mai più. Aspetto pochi secondi prima del ritornello poi mi sporgo in avanti rimanendo a pochi centimetri dalla sua faccia. Cinque secondi. Anche lei inizia ad avvicinarsi. Tre secondi. Ci guardiamo negli occhi. Mi sporgo in avanti e la bacio. I kissed a girl and i liked that. Sento le sue soffici labbra sulle mie. Mi stacco piano guardandola. Ci fissiamo per qualche secondo. È stato un bacio rapido, chissà se anche il suo significato è superficiale oppure per lei ha rappresentato qualcosa di più.
Cheryl: -bene, ora è meglio bendarti, sennò sporcherai di sangue qualsiasi cosa- quando finisce il suo lavoro, ripone tutti i medicinali al loro posto e si siede vicino a me. Rimaniamo in silenzio.
Toni: -allora-
Cheryl: -è stato carino- dice mentre guarda fissa il pavimento.
Toni: -già- suona la campanella e noi siamo costrette ad andare nelle nostre classi. Abbiamo due lezioni separate perciò le dico che possiamo incontrarci davanti agli armadietti al cambio dell'ora. Non mi risponde, anzi, non sembra essere molto convinta, magari deve realizzare anche lei. Mentre torno in classe mi sembra di star fluttuando in aria. Finalmente ho assaporato il gusto alla ciliegia di quelle labbra. Mi dirigo nell'aula con un sorriso a trentadue denti. Non posso aspettare due ore, andrò a parlarle con la scusa di dover andare un attimo in palestra per parlare con il coach.

Cheryl's pov
L'ho baciata, ho baciato una Serpent. Ma questo non era importante, finalmente dopo un sacco di tempo ho provato qualcosa nel baciare qualcuno. I baci che di solito do ai ragazzi qualche volta alle feste non sono niente in confronto a questo. Eppure c'è qualcosa che mi frena ed io so perfettamente cos'è; non posso stare con lei. È una Serpent e poi nessuno sa del mio orientamento, e se la sua gang dovesse scoprirlo, mi rideranno riso in faccia; diventerei la regina caduta, perdendo tutta l'importanza che ho in questa scuola. Mentre seguo in qualche modo la lezione, bussano alla porta. Non mi volto, sarà sicuramente un professore venuto a chiedere qualcosa.
: -mi servirebbe Cheryl Blossom- alzo lo sguardo e vedo Toni che sorride leggermente.
: -prego Blossom- esco dalla classe ed assumo il mio atteggiamento da stronza. Mi fa male doverlo fare con lei ma devo; devo allontanarla prima che sia troppo tardi.
Cheryl: -sì?-
Toni: -tutto ok?-
Cheryl: -certamente, perché?- mi guarda confusa.
Toni: -non vuoi parlare di quello che è successo tra di noi?-
Cheryl: -non c'è mica un noi-
Toni: -ti ricordi cos'è successo poco fa o devo ricordartelo?-
Cheryl: -non è stato nulla-
Toni: -quindi mi hai baciata perché ti ho fatto pena giusto?-
Cheryl: -esattamente. Pensi davvero che una come te possa stare con una come me? Io non sono come te Topaz. Dovevo alleviarti il dolore e l'ho fatto, questo è l'unico motivo per il quale ti ho baciata- vedo i suoi occhi che diventano lucidi.
Cheryl: -ora se vuoi scusarmi ho cose più importanti da fare- mi volto tornando in classe. Perché non posso semplicemente dirle che forse anche a me piace, affidandomi a lei e rischiando di mettermi in ridicolo? Perché continuo a negarmi la felicità? È meglio così.

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