Capitolo 57.

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In questi giorni,ho delle strane sensazioni,non so cosa mi prende.
Ho la sensazione che qualcuno mi stia controllando per poter agire più avanti e sono sicura che chiunque sia,agirà quando uscirò di qui.

La cosa che mi preoccupa,è che quando sento qualcosa dentro,è raro che sia una cosa sbagliata.

"Bene ragazzi,la lezione di oggi è finita,potete andare in cortile" dice la professoressa,facendoci esultare tute.
Finalmente un'altra settimana è finita e questi giorni sembrano volare.

Non vedo l'ora che passino questi quattro mesi e che possa tornare a rivivere la mia vita come prima.

Usciamo tutte in cortile e veniamo sostituite dai ragazzi che,sbuffando,entrano in classe.

Vedo Edoardo venirmi davanti e mi sorride a mo di saluto,prima di sparire in quella classe.
Odio quando non possiamo salutarci come si deve.

Nel campo,è tutto regolare.
Non noto occhiatacce da parte di nessuna,ma mi sento osservata.
Va avanti così da tutta la settimana e non riesco a capirne il motivo,ma questa cosa se devo essere sincera,mi spaventa.

Devo verificare se a casa,va tutto bene.

"Perché sembra che ce l'abbia col mondo intero?" si avvicina a me la riccia.

"Nad,ti capita mai di sentirti osservata?" le chiedo ignorando la sua frase.

"Sì,alle medie c'era un ragazzo che si era innamorato di me,che non mi toglieva gli occhi di dosso,peccato che poteva fare competizione a mio nonno" scherza lei,ma è un argomento serio.

"Davvero Nad" dico guardandomi intorno.

"C'è qualcosa che non va?" comincia a preoccuparsi.

"Non so,sento che qualcuno mi stia controllando" le dico.

"Pensi che sia qualcuno di qua dentro?" chiede guardandosi intorno,ma come me,non vede niente di strano.

"No,è qualcuno di fuori" mi giro verso il cancello principale per vedere se posso intravedere qualcuno,ma niente.

"Sta tranquilla,se è qualcuno di fuori non potrà mai toccarti qui dentro" mi mette una mano sulla spalla.

"Sì,fino a quando non esco" ma non è di me che mi preoccupo.

"Nad,tu hai detto che quando sei andata da mia madre,l'hai vista strana,no?" lei annuisce.

"E se qualcuno la stia minacciando?" ipotizzo.

"Alida,non farti strane idee in testa.Magari è la tua immaginazione. Tua madre era sicuramente agitata perché ha visto una sconosciuta alla porta,tutto qua" annuisco,ma non la penso come lei.
Scoprirò tutto da sola.

"Dai adesso andiamo a giocare" mi dice.

"No,rimango qua,vai tu" lei sbuffa e si allontana.

Tante cose mi passano per la testa,tante domande,ma purtroppo non riesco a darmi una risposta valida.
Chi potrebbe controllarmi?
O meglio,chi farebbe del male a me e a mia madre?.

Sono tante domande a cui non trovo una risposta esatta.

Mi giro di nuovo verso il cancello e vedo una sagoma nera di sfuggita,non ci penso due volte ad alzarmi e andare a vedere meglio.

Mi guardo mille volte intorno per verificare che tutto siano occupati e che non si accorgano di me e mi dirigo verso il grande cancello.

"Fatti vedere,so che c'è qualcuno" dico alzando la voce,guardandomi dietro per vedere che nessuno mi stia guardando.

Piccoli delinquenti//E.C.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora