Fastidio continuo

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-Sveglia ragazzi!-

Camilla venne a svegliarci verso le cinque del mattino, solare ed energica come sempre.

Io fui la prima ad alzarmi, andai a lavarmi e una volta tornata in camera i ragazzi mi diedero il buon giorno e corsero a lavarsi.

Indossai i jeans neri, la maglietta blu a righe grige e la giacchetta nera. Camilla mi porse la fascetta con su scritto "3002 GS" che l'anno precedente avevo strappato da una maglietta del Centro; la legai al braccio con un piccolo nodo e sorrisi alla ragazza, non mi sarei mai piegata al loro volere.

Quando anche i ragazzi furono pronti scendemmo alla mensa per la colazione. C'erano già tutti i ragazzi, i più pericolosi o i migliori avevano a seguito un Militare che li sorvegliava. Camilla era l'unica Militare Speciale ad essere stata assegnata a qualcuno, perché? Beh ... Avevano pensato fosse più sicuro per me, ma soprattutto per loro... Poveri illusi.

Al mio arrivo la maggior parte di loro si pietrificò, il resto iniziò a bisbigliare; forse non sapevano ancora chi fossi.

Ci sedemmo all'unico tavolo non occupato, quello di Katia.

Lei ci sorrise e continuò a mangiare in silenzio. Aveva gli occhi gonfi, doveva aver pianto molto. Camilla le si sedette vicino, cercando di intavolare una qualche discussione per tirarla su.

Non era un segreto che uno dei motivi per cui le era stato permesso di scappare era che in realtà non la volevano. Ma ora era diverso, io le avevo offerto il mio aiuto, lei aveva fatto progressi e presto tutti lo avrebbero capito.

Si alzarono da un tavolo poco distante tre ragazze e si avvicinarono a noi.

-Guarda Giusy, la famosa Moon- disse la ragazza di colore numero 3121.

-Cosa dovrei guardare?! È entrata guardandosi le scarpe! È davvero patetica!- rispose la bionda 3122.

-Ragazze forse nemmeno ci sente! Povera sfigata!-

Fermai con un gesto i ragazzi e mi alzai.

Ghignai prima di alzare il volto verso quelle ragazze e vedere come già si contorcevano per il dolore.
-Ringraziate che ho ancora sonno ... Adesso, se volete un consiglio, andatevene nelle  vostre camere per il resto della giornata-

Le ragazze mi guardarono finalmente negli occhi e vidi come il loro sguardo si tramutò da sorpreso a terrificato; corsero fuori dalla mensa, lasciandosi dietro una stanza silenziosa e timorosa. Ancora alzata, mi passai una mano fra i capelli, spostandoli dal viso.

-Qualcun altro che desidera sproloquiare su di me?-

Domandai a voce alta. Il silenzio mi rispose che per quella mattina era abbastanza.

-Bene-

Tornai a sedermi e iniziai a parlare con i ragazzi.

-Allora ... Cosa facciamo dopo la colazione?-

-Vi faccio vedere la stanza, o meglio, il salone delle esercitazioni e poi vi lascio con Camilla che vi riporterà in camera-

-Perché? Che devi fare?- chiese Toby.

-Ho delle faccende da sbrigare, nulla di che ... Tornerò prima di pranzo-

Il salone era un misto di rosso, arancio e rosa, molto ampio e lungo, potremmo paragonarlo ad una palestra scolastica più un area tutta adibita agli attrezzi ginnici.

The Kill (CreepyPasta)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora