4 - Carter

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Mi sveglio con un male alla testa allucinante. Guardo l'orologio appeso alla parete. Sono solo le 7 e 43 di mattina e sono già stanco di stare qui, ma per mia sfortuna devo restare in questo ospedale e su questo scomodissimo letto per altri due giorni perché "Mi scusi ma dobbiamo tenerla qui altri due giorni per dei controlli, sa normale routine dopo un incidente". Non è servito a nulla che dicessi al dottore che mi sentivo bene e che non avevo male da nessuna parte.

Beh visto che sono sveglio ne approfitto per chiamare un'infermiera e farmi portare un fottuto antidolorifico per questo mal di testa. Spero solo che non venga lei, Grace. Suono il pulsante sulla testiera del letto e pochi minuti dopo entra una donna sulla cinquantina, la stessa che mi ha portato la cena ieri. Le chiedo se mi può dar qualcosa per calmare questo fastidio, però prima di concedermelo mi chiede di misurare il mio dolore su una stupidissima scala.

Ma che cazzo di domanda è?! Io sono qui dolorante e lei mi fa tutte queste inutili domande. Ho male, punto. Esce dalla stanza per andare a prendere quanto le ho chiesto e lascia la porta aperta. Mentre aspetto Miss Quantotifamaledaunoadieci decido di mandare un messaggio ai miei genitori, ieri li ho sentiti per telefono e gli ho detto di non preoccuparsi. In ogni caso non sarebbero potuti venirmi a trovare dato che sono in Europa per lavoro. Sto per scrivere a Britt quando il nome di Lei viene pronunciato da due infermiere.

<Karen, ti ricordo che oggi Grace non viene. E' il suo giorno di riposo, ma domani avrà il turno serale. > Perfetto, così oggi non mi devo preoccupare di vederla spuntare da tutte le parti.

Finalmente l'infermiera arriva e dopo l'iniezione comincio già a sentirmi meglio.

Dopo pranzo viene Britt a portarmi vestiti puliti e un bagno schiuma decente che non sia quello schifoso dell'ospedale. Le ho lasciato le mie chiavi di casa solo per questi giorni, così che possa andare a prendervi vestiti e ciò che mi serve per non morire di noia in questo postaccio. Vederla mi fa stare bene, mi ha fatto essere meno debole. Molti pensano che lei sia la classica stronza doppiogiochista e senza cuore ma in realtà lei non è così, non con me e poi è abbastanza sporca a letto e questo non fa mai male.

<Che faccia tosta Grace a cacciarmi fuori dalla tua stanza ieri. Sono sicura che avrebbe potuto visitarti benissimo anche con me qui>sbotta lei sedendosi sul bordo del mio letto. <ti ha detto qualcosa?>

<Bah solite domande di routine, credo. Poi prima di andarsene ha cercato di dirmi altro. L'ho bloccata perché non avevo voglia e non l'ho tutt'ora di sentire le stronzate che sicuramente mi avrebbe detto. Forse non si rende conto che per me lei è morta dopo quella festa> rispondo forse con un po' troppa rabbia aggrottando le sopracciglia.

<Per fortuna che poi sono arrivata io. Oh me la ricordo bene quella sera, avevi lo sguardo distrutto mentre lei sarà sicuramente andata a festeggiare la sua vittoria>

Anch'io ricordo bene quella notte. Un momento prima ero al settimo cielo dopo aver scoperto che anche Grace ricambiava e un attimo dopo tutto mi era crollato addosso.

La musica aveva ripreso a suonare più forte dopo che l'avevo vista scomparire tra la folla. Dovevo uscire da quel posto chiuso e soffocante. Così sono andato in giardino. Mi sono seduto su un muretto e mi sono preso la testa tra le mani. Una mano delicata si è appoggiata sulla mia spalla e a quel contatto ho alzato la testa. Brittany era li che mi stava guardando con sguardo preoccupato

<Tutto bene? Ti ho visto scappare fuori> di sicuro l'avrà mandata Grace a vedere se il mio cuore è veramente rotto. Loro due sono inseparabili e sono stronze, questo lo sanno tutti.

<Se sei venuta perché ti ha mandata lei allora puoi pure andartene. In ogni caso non ho voglia di parlare con nessuno >le dico alzandomi dal muretto per andarmene.

Lei mi blocca e comincia a parlare.

<Ti giuro che io questa volta non c'entro, me ne sono tirata fuori prima di uscirne troppo scottata.>la guardo confuso, non capisco di cosa stia parlando, poi mi spiega

<Io e Grace avevamo scommesso su di te, io dovevo dichiararmi a te, baciarti e poi lasciarti solo, ma non me la sono sentita perché mi piacevi, beh insomma, mi piaci. Non avrei mai potuto farti un male così grande. Quindi sono andata da lei per dirle che volevo tirarmene fuori e lei mi ha riso in faccia. Diceva che ero una debole se mi ero innamorata così facilmente e di un sempliciotto come te , ha aggiunto. Ha deciso di portare avanti il piano da sola e ha fatto quello che immagino dovessi fare io>

<Per fortuna , si, mi hai aiutato e mi hai reso meno debole> le rispondo quasi costringendomi a smettere di pensare a quel 17 Giugno. Britt mi sorride e mi bacia, se non fossimo qua all' ospedale di sicuro non mi limiterei a baciarla ma mi accontento. Stiamo insieme da un anno e ora che i miei sono in Europa mi sono trasferito anche io a New York, lei ha insistito e io ho accettato perché così almeno conosco un po' di gente nuova.

La giornata passa veloce anche se mi sono annoiato tre quarti del tempo, odio stare da solo, ed essere l' unico in questa stanza non aiuta di certo. Ho appena finito di cenare e ora inizia l' orario visite, Britt è tornata a casa e mi ha promesso che ritornerà domani pomeriggio. Decido di guardarmi l' ennesimo film della giornata quando la porta si apre e vedo entrare Jordan, il mio migliore amico.

<Ciao Bale, che cazzo ci fai qua? Con quel camice sembri un vecchietto > dice scoppiando a ridere

<Zitto coglione> rispondo a J mentre lui si avvicina a darmi un pugno sulla spalla.

<Mi stavo scopando una quando mi è arrivato un messaggio di Britt dicendomi che avevi fatto un incidente, mi hai fatto preoccupare amico>

<Si lo vedo come ti sei preoccupato visto che sono qua da due giorni e non sei mai venuto a trovarmi> gli rispondo con un sorriso da stronzo, siamo migliori amici dalle elementari, ero tanto timido da piccolo che dopo un mese di scuola non mi ero ancora fatto un amico, dio, se ripenso a quanto sfigato fossi un tempo mi viene da vomitare. Sempre pronto ad aiutare gli altri, Carter il credulone, ma vaffanculo.

<Ti trattano bene almeno queste infermiere? Ce n'è qualcuna di scopabile?> cambia argomento J, è sempre il solito, pensa a scoparsele tutte.

<A proposito di infermiere sai chi lavora qua? Grace, cazzo, e si prima che tu possa chiedermelo è ancora una figa pazzesca.> ammetto con una punta di rabbia, Grace è sempre stata bella, capelli castani e occhi verdi e dio un fisico che porca troia odio ammetterlo ma è mancato ai miei occhi. Ma che mi hanno dato a cena? Funghi allucinogeni? Che cazzo penso al fisico di Grace.

<Wow amico, che storia e dimmi è ancora la solita stronza? Ti ha detto qualcosa? E comunque se è come me la ricordo le darei una bella botta, se è stronza ancora meglio>

<Mio dio J tienitelo nei pantaloni una buona volta> rispondo di getto senza neanche pensarci. Ok, queste infermiere mi hanno drogato, sicuro. <e comunque non ci siamo parlati> continuo subito dopo sperando di non essere passato per quello a cui frega qualcosa al pensiero del cazzo di J dentro Grace.

Jordan sorride e dopo aver scambiato qualche altra parola mi da la buona notte e se ne va, lasciamomi nuovamente solo.


Spazio autrici: Questo é il primo capitolo dal punto di vista di Carter. Cosa ne pensate? 

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