6 - Grace

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La sveglia suona assordante. Allungo un braccio per spegnerla e mi copro la testa con il lenzuolo. Se ci fosse la possibilità di fermare il tempo per poter dormire qualche ora in più giuro che lo farei. Quando trovo la forza per alzarmi prendo la vestaglia e vado in bagno. Al momento sono sola in casa perché con la scusa che ho avuto la notte ho dormito per tutta la mattina e buona parte del pomeriggio. In tutto questo tempo Lucy era a seguire i corsi e deve ancora rientrare. Quando esco dal bagno la porta si apre e appare lei con una pila di libri in mano e in cima un sacchetto marrone di carta.

<Ti ho portato le tue ciambelle preferite> mi dice non appena le prendo un po' di roba dalle braccia e la appoggio sul tavolo. Ogni volta che faccio il turno di notte me le va a comprare. Dice che servono per darmi la giusta carica per i giorni successivi. Ma io so che l'unica cosa che ha questo potere è il caffè. La ringrazio velocemente e apro il sacchetto. Ne prendo una e ancora con la bocca piena comincio a parlare.

<Ti devo dire una cosa> si siede di fianco a me interessata <Ieri ho parlato a Carter>

<Brava ragazza! Sapevo che prima o poi ti avrebbe ascoltato. E dimmi cosa vi siete detti?> mi guarda con aria sognante aspettando una mia risposta.

<Vorrei sottolineare che Io ho parlato a Carter, lui beh, dormiva> abbasso lo sguardo e cerco di nascondere un sorriso. Mi sono sentita abbastanza stupida a parlare da sola, ma è stato anche liberatorio. Almeno ho detto parole vere, non dettate dall'emozione che mi provoca il suo sguardo su di me.

<Ma ti pensi se in realtà lui faceva solo finta di dormire. E se in realtà avesse sentito tutto?> mi dice lei animata da una nuova energia. So già che i suoi neuroni stanno lavorando alla velocità della luce nell'immaginare quale potrebbe essere la conseguenza della sua frase.

<Beh anche se fosse oggi lo hanno dimesso e io, molto probabilmente, non lo vedrò più> sarebbe stato bello però, se quello che ha ipotizzato Lucy fosse stato vero. Così almeno io avrei avuto la mia opportunità di scusarmi e lo scettro sarebbe passato nelle sue mani.

<Cosa gli hai detto?> mi chiede Lucy alzandosi per andare a prendere qualcosa da bere in frigo.

<Ovviamente ho iniziato scusandomi per tutto. Poi gli ho detto che sono sempre stata innamorata di lui, fin dall'elementari. Alla fine presa dall'emozione di aver rivissuto i magici ricordi con lui gli ho lasciato un bacio sulla fronte> dico arrossendo. Ora gli occhi della mia amica sono a forma di cuoricino

<Aww che cosa romantica!>

<Solo che poi è entrata una mia collega e sono dovuta andare via>

<Oh no! Che tristezza> il suo cambio immediato di reazione mi fa scoppiare a ridere. Lei si unisce subito a me. Questa sera il mio cuore è più leggero e un piccolo punto di sutura è stato cucito sulla mia ferita.

***

Un raggio di sole colpisce i miei occhi appena esco dal dormitorio. Con la mano alzata per ripararmi continuo a percorrere il viale per arrivare al mio polo di studi. Con me c'è anche Lucy che sta addentando una delle ciambelle di ieri sera.

<Uffa perché devo sempre svegliarmi tardi alla mattina?> sbuffa lei mentre con la mano libera si sistema la spallina della borsa a tracolla

<Davvero non so come tu faccia a non svegliarti con tutto quel rumore> le dico spostandomi leggermente per far passare una ragazza che sta camminando nella direzione opposta alla nostra <Ogni volta che parte la musica la sento anche dalla mia stanza e continua a suonare per cinque minuti buoni. Per fortuna che poi ti svegli pure tu> le dico mettendomi a sorridere.

Il nostro polo non dista molto dai dormitori, così in nemmeno dieci minuti siamo arrivate. Oggi il programma prevede Applicazione dei processi terapeutici e diagnostici. Per quanto frequentare l'università mi piaccia sono del parere che affrontare queste situazioni dal vivo sia tutta un'altra storia. Ho imparato molto più come volontaria che seguendo le lezioni.

Come sempre prendo mille appunti e sottolineo tutto dal librone. In qualche modo usare evidenziatori colorati mi fa quasi sembrare di imparare meglio le cose. Magari fosse così semplice, anche se devo dire che studiare non è mai stato un peso per me. Soprattutto ora che finalmente ho solo materie che mi appassionano.

Dopo le tre ore più lunghe della mia vita finalmente usciamo. Oggi però non siamo dirette a casa, bensì al supermercato più vicino. Abbiamo davvero bisogno di fare rifornimento di cibo. Non voglio dovermi trovare a mangiare crackers con il tonno per colazione.

Dopo aver preso un carrello io e Lucy andiamo in cerca di tutto il necessario. La prima cosa che prendiamo è una confezione gigante di carta igienica. Anche se a casa ci sono ancora 4 rotoli la prendiamo lo stesso. Non sarebbe carino ritrovarci a dover dividere i fazzoletti da naso.

Quando il carrello è più o meno pieno mi dirigo all'ultima corsia, quella degli snack.

<Grace Hilton?> sento chiamare dietro di me mentre sto cercando di prendere l'ultimo pacco di Cheetos piccanti in fondo allo scaffale. Mi giro con il sacchetto in mano e vedo Jordan Miller che mi sorride, Strano che mi parli, non mi ha mai cagata, ma ehi, chi sono io per giudicare.

<In persona> rispondo con un sorrisetto. Lui si avvicina a me e mi dice

<Sai, Carter aveva ragione, sei rimasta una figa pazzesca > mi squadra dalla testa ai piedi con un sorrisetto e un cenno del capo.

<Come scusa?> chiedo un po' sconvolta dalla frase appena sentita. Carter ha parlato a Jordan di me? Quando? Perché? Piano con le domande Sherlock, mi risponde la mia coscienza e soprattutto non gasarti troppo.

<Ehi Grace guarda che caramelle carine che ho trovato. Sono a forma di > Lucy si blocca non appena vede che non sono sola. Ci eravamo divise per metterci meno tempo a cercare le cose e ora mi ha raggiunta.

<Wow chi si rivede. Lucy Reed> le dice Jordan sorridendo e facendo un cenno con la testa.

<Miller> dice lei a labbra strette<Hai finito di scopartele tutte?> domanda la mia amica tagliente

Questa domanda deve aver colto alla sprovvista Jordan perché alza le sopracciglia. Non si aspettava che Lucy potesse dire certe cose, ma anche lei è cambiata in questo anno. E' diventata più sicura di sé, e tutta questa sicurezza la fa apparire più attraente agli occhi dei ragazzi.

<Qualcuno è geloso qui. In verità me ne mancano due > risponde con il solito sguardo strafottente. Fa scorrere lo sguardo su tutte e due, forse immaginandoci nude. Indugia su Lucy e lo vedo mordersi appena il labbro inferiore. Poi piano piano, come per non farsi sentire aggiunge <Solo che Carter mi ammazzerebbe se anche solo ci provassi con una in particolare> peccato che tesoro mio, io le tue parole le abbia sentite, forte e chiaro. E le ha sentite pure Lucy perché vedo che sta per aprire la bocca per chiedere altro ma le pesto leggermente il piede per non farle dire nulla.

<Beh... si è fatto tardi. Vero Lucy? Ora dobbiamo proprio scappare.> dico prendendo Lucy a braccetto. <Ci si vede in giro Jordan>

<E' sempre un piacere vedervi ragazze> ci dice facendoci l'occhiolino e voltandosi.

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