Le lumache piangono

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<Ecco, bravo imbecille ne hai schiacciata una> fece notare con gran fervore il ragazzo in testa, <non fai mai attenzione quando qualcuno ti avverte riguardo a qualcosa>.

L'odore di terra bagnata diveniva sempre più intenso man mano che i due individui procedevano per il sentiero fitto di alberi, la pioggia cadeva leggera e quasi silenziosa sulla miriade di foglie appese sopra le loro teste, intonando una rilassante melodia composta puramente da acqua e quiete. Raramente si percepiva un fruscio tra il verde, causato da qualche animale come cervi o cinghiali, o lo sbattere di ali di qualche pettirosso spaventato dai rami sbadatamente calpestati dalle scarpe tecniche dei due.

Il ragazzo più indietro, catturato ormai dal senso di colpa, teneva il muso lungo da un po' di tempo e ciò infastidiva quello davanti: <È una stupida lumaca> disse, <non aveva nemmeno la facoltà di capire perché fosse al mondo. Scommetto che non ha mai pensato in vita sua!>
<Mh>, grugnì il secondo con una nota di amarezza.

La pioggierella persisteva tenacemente e si faceva man mano più fitta, mantenendo però la sua leggerezza.

<Senti una cosa> iniziò il ragazzo più dietro <credi che quella lumaca avesse una famiglia?>
<Che?>
<Quello che intendo dire è: secondo te,adesso che non c'è più, mancherà alle altre lumache?>
<Ma sei scemo?>
<No, solo apprensivo. Almeno più apprensivo di te>
<No no, tu sei scemo te lo dico io. È una lumaca, anzi lo era. Non puoi semplicemente metterti a pensare che le lumache abbiano dei sentimenti. Sono animali. Non provano nulla e non credo proveranno mai nulla. Non hanno un intelletto così sviluppato da mettersi a ridere o provare rabbia, nascono e fanno cose da animali. Per di più stiamo parlando delle lumache, gli esseri più noiosi di questo pianeta. Credi che abbiano uno scopo? Sono al mondo per una specifica funzione? Non penso proprio.>

<Mi dispiace ma non riesco a seguire il tuo ragionamento. Come pensi che la fauna non possa provare alcun sentimento? Sono comunque degli esseri viventi come noi, certo non saranno dotati della parola, ma sono in tutto e per tutto individui che respirano e vivono. Sono dell'idea che invece li provino,se non tutti almeno una buona parte di loro.>

<Alle volte mi spaventi sai?>

<Sì lo so.>

Passarono alcuni minuti in totale silenzio.

Il terreno stava crescendo in salita e il sentiero era divenuto ghiaia, le foglie continuavano a fungere da ombrelli naturali così da prevenire la pioggia e il sole piano piano calava all'orizzonte. La luna era già visibile, anche se somigliava ad uno spettro in procinto di svanire, ma non abbastanza da scorgerne gli innumerevoli crateri.

La quiete fu bruscamente interrotta da un pensiero vagante del ragazzo dietro: <Sai, qualche tempo fa ho letto un articolo su internet, il quale affermava
che anche le lumache piangono>

<Non ho nemmeno voglia di discuterne, ti prego non distrarti che siamo quasi arrivati>

In effetti era vero, il sentiero sarebbe finito entro più o meno una decina di passi. Accelerarono impercettibilmente l'andamento della camminata per raggiungere finalmente la meta.

L'aria in quel posto era più che pura.

<Anche le lumache piangono> pensò il ragazzo.

<Anche le lumache piangono.>

Le lumache piangonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora