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[è difficile dover soffrire per qualcuno che non ti conosce, per qualcuno che nemmeno sa della tua esistenza perchè ha una vita sua. è davvero difficile. Ora sono felice di raccontarvi di come ho sofferto io.]

Ero seduta sul mio soffice letto con una piccola pagina di foglio di un semplice quaderno in mano, ero ferma a guardarlo da minuti indecifrabili. Il mio corpo era immobile, i miei pensieri sparpagliati nel nulla e gli occhi cercavano di decifrare la scrittura veloce che c'era scritta sul foglio. Era una script. Una semplice descrizione del personaggio che avrei voluto essere, ma che non ero io. La perfezione in persona era descritta su quel foglio, la descrizione di una vita perfetta e di una persona sia caratterialmente che fisicamente perfetta che non si doveva preoccupare se non si era fatta la ceretta, se non si era sistemata i capelli o se non aveva fatto la doccia un giorno dopo il solito orario. Ero io, un diavolo descritto come un angelo. Una totale differenza.

Toc Toc...

mi risvegliai in fretta dai miei pensieri

"avanti"

"ei tesoro, hai finito di preparare le valigie? domani mattina dobbiamo partire"
era mia madre.

"si mamma, certo. Adesso vado a letto, tranquilla"

detto ciò richiuse la porta e il silenzio mi avvolse di nuovo.
Sarei dovuta partire il giorno dopo per New York, mia madre aveva trovato un nuovo lavoro molto conveniente lí e quindi non si era fatta scappare questa opportunità. Speramo che magari in questa nuova esperienza sarei riuscita a trovare persone amichevoli, ma non era certo.
Come dicevo, il silenzio mi riavvolse facendomi vagare tra i miei incasinati pensieri che non smettevano di aumentare, secondo per secondo.
-ce la puoi fare, dai- sussurrai può volte a me stessa riferendomi allo shiftare.
Ma come una stupida, mi addormentai su quel materasso, senza nemmeno provarci.

Il mattino seguente fu particolarmente stressante a causa della partenza verso New York.

Andò tutto secondo i piani: io e mia mamma avremmo dovuto riuscire a mangiare al Mc e poi saremmo dovute partire.

Il viaggio in aereo andò divinamente, tranne per alcune persone che non smettevano di russare anche se non mi infastidì tantissimo.
L'arrivo alla casa dei miei zii, invece, fu abbastanza irritante a causa del fatto che io non avevo mai avuto un buon rapporto con loro.
Nonostante ciò, fui felice nel sapere che avrei dovuto dormire in una camera singola e ben ordinata con una libreria bellissima.

Stavo camminando per i corridoi della grande casa, senza sapere nemmeno io esattamente dove stessi andando.
Era sera e i miei famigliari di casa stavano finendo di guardare un film un soggiorno, mentre io me ne stavo sola. Spesso quando  ero sola, incrociavo le mie mani immaginando che Draco mi tenesse compagnia. Era strano pensare che con lui stavo bene anche solo immaginandomelo e che con qualsiasi altra persona non avrebbe fatto lo stesso effetto.

I am not real | draco malfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora