I numeri sono enti astratti. Generalmente si contano. Si mettono in riga o in colonna. Si sommano, si moltiplicano, si dividono, si sottraggono. Si potrebbe pensare che i numeri siano solo numeri. C’è stato un tempo, però, in cui le persone divennero numeri e quando un nome diventa un numero viene meno l’essenza stessa dell’individuo. Viene meno la sua dignità.
Prima senza vestiti, poi senza capelli, infine senza un nome. Era questo il percorso del campo. Era questo il processo di annientamento della persona. Ad alcuni veniva cucito il numero sulla giacca, ad altri veniva impresso sulla pelle. Un tatuaggio che privava dell’identità, ma che serviva a identificare. Persone a cui venivano tolti affetti, averi, generalità. Persone senza passato e forse senza futuro.
Se si mettono vicini, i numeri diventano centinaia, migliaia, milioni. Milioni di persone in quegli anni divennero numeri. Numeri che sono il segno indelebile di ciò che è stato l’olocausto.
174 517 non è solo un numero. È il numero che identificava Primo Levi. È il numero che aveva impresso sul braccio e che tutti dovremmo tenere impresso nella mente. Per non dimenticare.menziona un utente